Capitolo XIX

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" Prime Volte "

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Alexander osservò spazientito l'orologio per quella che sembrava la centesima volta. Holly stava seduta accanto a lui con le braccia incrociate al petto. Batteva il piede per terra ripetutamente a causa del nervosismo.
-Dove cazzo è quel coglione?- gridò furiosamente. -Se quella testa di cazzo non arriva tra due secondi giuro che...-
-Giuri che? Cosa mi vorresti fare?- esclamò una voce divertita. -Stai attento, sai bene che se mi tocchi potrei andare da Edward Evans e sputtanare tutti i tuoi piani.-
-Senti un po', Gregory dei miei stivali,- intervenne Holly, furiosa. -ti consiglio di non pensarci nemmeno lontanamente perché non finirebbe bene, e tu sai bene a cosa mi riferisco. Quindi smettila di fare il coglione e pensiamo alle questioni più urgenti d'accordo?-
-Finalmente una che ragiona.- esclamò Alexander. -Vi ho riunito qui per discutere degli ultimi dettagli. Clara era diventata inutile ed è stata eliminata, ma prima di morire ci ha fornito delle informazioni davvero interessanti. Kaspersky si sarebbe alleato con gli Evans e abbiamo scoperto che oltre a lui ci sono altri tre branchi che hanno deciso di giurare lealtà verso Edward.-
-Che cosa vuoi fare a questo punto?- domandò Gregory, poggiandosi con una spalla al muro.
-Voglio che gli allenamenti siano più intensi e che il resto di noi si tenga pronto. Ormai il grande giorno è alle porte.-
-E per quanto riguarda la ragazza?-
-Dai tempo al tempo, caro mio.- sorrise King, con gli occhi illuminati da una strana scintilla.

Amanda e Lizzie camminavano tranquillamente. La mora era con la testa fra le nuvole e l'amica non poté non accorgersene.
-Amy, che cos'hai?-
-Io? Niente, perché?-
-Sei distratta.- disse Elisabeth, fermandosi in prossimità di un piccolo parchetto. Continuarono a passeggiare per un po' finché non trovarono una panchina isolata dove poter parlare in tutta serenità.
-Allora? Mi devi dire qualcosa?- le sorrise la castana. Amanda si mordicchiò la pelliccina del pollice, per poi sospirare ed annuire.
-Io...Io non so che fare con Luke. Non riesco a capire che cosa siamo con esattezza.- fece una pausa, per poi passarsi le mani tra i capelli. -Un paio di giorni fa, prima che scoprissimo di...- fece una pausa, non riuscendo ancora a parlare di quello  e che aveva visto con i suoi occhi. -Luke è venuto a casa perché aveva bisogno di parlare con qualcuno. Era scosso a causa di un sogno che aveva fatto riguardante la sua famiglia. Dopo che mi ha raccontato tutto, ho cercato di tranquillizzarlo ed ho agito di istinto, baciandolo.- disse tirandosi su in piedi e camminando avanti e indietro, sotto lo sguardo divertito di Elisabeth. -Il problema è che io ho fatto quello che ho fatto senza pensare, ma in effetti non abbiamo mai parlato seriamente di quello che siamo e questo mi manda nel pallone. Ed ho paura di quello che mi potrebbe dire.- concluse, risedendosi nascondendo il viso dietro alle mani.
-Tesoro non ti abbattere, sai come sono fatti i maschi, bravo chi li capisce. Però ti posso dire che io vedo come lui ti guarda o come guarda il resto dei ragazzi che ti girano attorno, e ti posso giurare che è geloso pazzo di te e questo significa che ci tiene davvero tanto a te. Magari lui ha dato tutto per scontato o magari semplicemente non avete mai avuto il tempo di parlarne meglio da soli dopo tutto quello che è successo, tra il ferimento di Zack e il rapimento di Kate, ed è più che normale. Quindi io direi di prendere coraggio e andare da lui, e anche se in teoria bisognerebbe aspettare il primo passo dell'uomo, spesso purtroppo questo non accade e dobbiamo intervenire noi.- Amanda le sorrise divertita per poi tornare seria. Nella sua mente le parole della sua amica non fecero altro che ripetersi e ripetersi, facendole compagnia fino a casa.

Quando Amy rientrò trovo la casa completamente vuota. Un post-it sul frigo recitava che i suoi genitori erano a lavoro mentre James sarebbe rientrato verso l'ora di cena. Approfittando della sua solitudine, prese in mano il cellulare e si sedette sul divano. Digitò il numero di Luke e portò il dispositivo all'orecchio, sentendo il suo cuore battere ancora più forte. Al terzo squillo poté sentire la sua voce leggermente roca e l'ansia le strinse lo stomaco in una morsa.
-Piccola? Che succede? Stai bene?-
-Sì sì, sto bene. Io volevo... Ecco volevo parlarti di alcune cose, puoi venire a casa?-
-Cinque minuti e sono lì da te.- esclamò il giovane, concludendo la chiamata.
Amanda bloccò il telefono e lo poggiò sul tavolino basso poco distante. Raggiunse il bagno al piano di sopra è si sciacquò il viso, guardandosi allo specchio.
"Ce la puoi fare. Non farti prendere dal panico." Pensò sospirando. Il campanello la fece trasalire.
Scese di corsa le scale e in pochi passi raggiunse la porta. Prese un respiro profondo e la spalancò, cercando di sorridere al ragazzo davanti a lei, senza tuttavia riuscirci.
Luke si chinò a baciarle la fronte e la seguì all'interno, curioso di sentire cosa voleva dirgli. La padrona di casa lo fece accomodare in salone mentre lei rimase in piedi, mangiucchiandosi le unghie.
-Vuoi dirmi cosa succede?- chiese il castano, con le sopracciglia aggottate.
-Volevo parlarti di noi.-
-In che senso?-
-Io... Io voglio capire che cosa siamo con esattezza, perché davvero non ci capisco più nulla.- disse Amanda, guardandolo nei suoi occhi colore ossidiana. -Tu mi hai detto che siamo compagni e io provo dei sentimenti forti per te, ma non riesco proprio a capire quello che provi tu. Non so se stiamo insieme oppure no. Non so cosa vuoi tu o...-
-Amy, io voglio te, punto.- la interruppe Luke. Concentrata com'era a cercare le parole non si era resa conto che ormai il ragazzo si era alzato e che ora le stava davanti. -Io voglio solo te e forse ho sbagliato a non dirtelo più chiaramente, ma per me era già tutto chiarito quando ti ho detto che sei la mia mate. Non ho pensato che tu fai parte di questo mondo da poco tempo e che quindi non hai il mio stesso modo di pensare. Ma cazzo, l'unica cosa che voglio è starti accanto.- disse, poggiando le mani sui suoi fianchi per avvicinarla a sé. Amanda rimase senza parole e quando vide il ragazzo chinarsi su di lei, chiuse occhi.
Quando sentì le sue labbra morbide a contatto con le proprie, poté sentire le farfalle nello stomaco. Luke picchettò la lingua sul suo labbro inferiore per farsi dare l'accesso e quando l'ottenne qualcosa di nuovo e potente travolse entrambi.
Il bacio da casto divenne passionale e i due ragazzi si ritrovarono senza fiato. Il castano scese a baciarle il collo, finché non trovò il suo punto debole. Il gemito delicato di lei lo mando quasi fuori di testa, tanto che sentì il suo lupo lottare per prendere il controllo della situazione.
-Luke.- la voce sottile della sua compagna gli fece perdere anche l'ultima briciola del suo autocontrollo. -Ti voglio.- le sussurrò ad un orecchio con un tono roco e profondo. -Voglio farti mia.-
Amanda lo guardò con gli occhi annebbiati da desiderio e semplicemente lo baciò. Il giovane la prese in braccio e si lasciò sfuggire un ringhio quando i loro bacini sfregarono l'uno contro l'altro.
Luke salì di corsa le scale ed entrò nella camera della giovane chiudendo la porta con un calcio. Continuando a baciarla, raggiunse il letto e la poggiò delicatamente, salendo su di lei mettendo il peso sugli avambracci per non pesarle addosso.
-Sei sicura piccola?- le chiese, poggiandole un bacio sul naso e sorridendole. Amanda gli accarezzò una guancia e ricambiò il sorriso.
-Sì, mi fido di te.- mormorò, infilando una mano tra i suoi capelli per tirarlo verso di sé. Si scambiarono l'ennesimo bacio e con lentezza si spogliarono a vicenda.
Amy passò un dito sul tatuaggio sul pettorale sinistro del castano, che chiuse gli occhi.
-Pronta?-
-Pronta.-

The Daughter Of The AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora