Nico confessa un segreto

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Nico non era un tipo da festa e tra una portata e l'altra andava a fare le coccole alla Signora O'Leary, il segugio infernale di Percy, che se ne stava comodamente spaparanzata a una decina di metri dalla spiaggia. Il fatto che non gli piacessero le feste era un motivo per cui voleva stare da solo, l'altro era perché non voleva vedere Percy con Annaberth. Gli si spezzava il cuore tutte le volte che lo faceva. Durante la cerimonia, quando Poseidone chiese se ci fossero motivazioni per cui i due non dovevano sposarsi, Nico era stato tentato di dire qualcosa ma poi si rese conto che avrebbe rovinato il rapporto di amicizia che aveva con Percy e poi non voleva renderlo infelice, così rimase zitto. Adesso Percy si era definitivamente sposato e Nico aveva perso ogni speranza per confessagli ciò che provava per lui, anzi ora non era neanche più sicuro dei suoi sentimenti... come se non avesse altri problemi! Mentre Nico era immerso nei suoi pensieri qualcuno si sedette di fianco a lui, facendolo sobbalzare.

"Scusami Nico, non volevo spaventarti" disse una voce divertita. La prima cosa che vide Nico quando alzò la testa furono due occhi verde mare che scintillavano di felicità. Il respiro del ragazzo si fermò, ma si costrinse a guardare bene chi aveva di fonte e quando lo comprese gli mancò di nuovo il fiato. "Di... divino Poseidone!" disse schizzando in piedi e inchinandosi al dio del mare.

Il dio gli sorrise benevolo "Non c'è bisogno che ti inchini, Nico. Sarò anche un dio ma dopo tremila anni questa storia degli inchini diventa imbarazzante, solo a Zeus continua a piacere."

Il ragazzo si risedette visibilmente rosso in faccia, tenne gli occhi bassi e aspettò che Poseidone parlasse. "Allora Nico come mai qui tutto solo? Perché non sei alla festa?" Nico guardò il dio che lo osservava con interesse scrutandolo con quegli occhi verdi che erano uguali - se non più belli- a quelli di Percy e ti incantavano allo stesso modo, ma avevano anche qualcosa di misterioso e insondabile, come il mare.

"Io... ecco... non sono alla festa perché non è che mi piacciano molto le feste in generale. E poi perché..." Nico si interruppe sapendo che se avrebbe continuato si sarebbe cacciato in grossi guai ma Poseidone parlò come se nulla fosse con orrore e incredulità di Nico, che avrebbe voluto sprofondare nel Tartaro.

"E poi perché vedere mio figlio con Annabeth ti spezzerebbe ancora di più il cuore, dico bene Nico? Chiudi la bocca! Non è educato!" Nico si accorse di guardare Poseidone con la bocca aperta per la sorpresa. Chiuse subito la bocca e cercò di assumere un'espressione neutra ma nella sua mente c'era solo una domanda: "COME AVEVA FATTO POSEIDONE A SCOPRIRLO?" Nico aspettò che Poseidone lo fulminasse, non avrebbe mai perdonato una cosa del genere.

"No, Nico non ho intenzione di fulminarti e non ti giudico per ciò che provi. Lo sospettavo da tempo e la tua espressione al matrimonio e quella che hai fatto ora mi ha confermato la teoria. Ti ho osservato e ho visto le sofferenze e i pericoli che hai affrontato e te ne rendo onore, non è da tutti. Ma posso immaginare che vivere in un secolo diverso, i tuoi poteri e essere figlio di Ade non sono cose semplici con cui convivere e se ci aggiungiamo anche i tuoi problemi sentimentali.... Diciamo che la tua vita non si semplifica."

Nico era sconcertato. "La ringrazio di non fulminarmi. Le devo un favore." Poseidone gli sorrise, come se gli avesse dato un'idea. "Beh, puoi ricambiare ora questo favore dicendomi quando è cominciata questa cotta in poi. Sai sono molto curioso."

Nico diventò di nuovo rosso in volto ma raccontò a Poseidone la sua cotta e come si fosse rafforzata nel corso del tempo, di come avesse provato a dirlo a Percy, senza successo, di come fosse stato male quando si rese conto di non avere speranze con lui. La voce di Nico, dapprima un sussurro sommesso, crebbe d'intensità e nuove lacrime gli solcavano il volto, cadendo contro la sua volontà. Poseidone mise un braccio sulle spalle di Nico, cercando di confortarlo; il ragazzo non oppose resistenza, anzi appoggiò la testa al petto di Poseidone continuando a piangere, mentre il dio gli accarezzava i capelli con fare paterno. Rimasero così per alcuni minuti con la signora O'Leary che vegliava su di loro, con fare protettivo. Quando dio e semidio si separarono, quest'ultimo si asciugò gli occhi con la mano e guardò il dio del mare con un misto tra imbarazzo e riconoscenza.

"Vi ringrazio di avermi ascoltato Divino Poseidone. Io..." Non finì mai quella frase perché una voce, che riconoscerebbe tra mille chiamava il suo nome e quello di Poseidone. Era la voce di Percy! Il ragazzo si avvicinava a loro e più si avvicinava più notava somiglianze con Poseidone, come il suo comportamento fiero che lo faceva somigliare a un vero principe del mare. Doveva cercare una soluzione, fortunatamente Poseidone ne trovò una.

"Nico senti, io parlo con Percy e gli spiego a grandi linee come mai eravamo qui. Non gli dirò ciò che mi hai detto. Ma vorresti diglielo comunque?" Nico ci pensò e alla fine annuii. Poseidone si alzò e andò incontro al figlio col tridente in pugno. "Papà, ma dov'eri? Ti ho cercato dappertutto. Hai visto Nico, per caso?"

Poseidone sorrise al figlio. "Scusami Percy, sono andato a fare una passeggiata. Non volevo farvi preoccupare. Comunque sì ho visto Nico e abbiamo parlato di una cosa che ti riguarda, ma non spetta a me rivelartela bensì a Nico. Vieni con me e non giudicarlo fino a quando non avrà finito. Nel frattempo io avviserò gli altri che arriveremo più tardi." Detto questo il dio andò verso il padiglione della mense mentre Percy si avviava verso Nico. Non appena lo vide, la signora O'Leary lo leccò dalla testa ai piedi; dietro di lui sentì una risata, si volse e vide Nico che rideva. Percy non lo vedeva ridere così da molto tempo e questo lo rincuorò; un'altra risata si unì a quella del figlio di Ade: quella di suo padre. Ok, per Percy era il momento più imbarazzante della sua vita! Quando Poseidone finì di ridere lo ripulì dalla bava con un lieve colpo di tridente, anche se aveva ancora un sorriso divertito sulle labbra.

"Bene Percy, dopo questo bagno di bava credo che Nico debba dirti qualcosa." Il sorriso di Nico si spense, ma si fece coraggio e raccontò tutto a Percy. Nico raccontò tutto quello che disse a Poseidone, tenendo lo sguardo basso per non incontrare quello di Percy e perdersi in quei meravigliosi occhi. Quando finì di raccontare scese un silenzio imbarazzante, rotto dall'infrangersi delle onde sulla cosa, dalla musica proveniente dalla festa e dalla signora O'Leary che annusava nei dintorni. Poseidone restava in perfetto silenzio aspettando cosa il figlio avesse risposto e pronto a intervenire se le cose avessero preso una brutta piega. Percy rimase in silenzio per diversi minuti, meditando su ciò che Nico gli aveva appena detto; per lui questo spiegava come mai il figlio di Ade fosse così schivo e inavvicinabile da lui, ma si rimproverava di non aver capito prima il motivo così ne avrebbe potuto parlare prima con Nico e chiarire.

"Percy, cosa dici?" Era la voce di Poseidone, anche se era calma si percepiva una leggera nota di timore, come se avesse paura della reazione del figlio. Percy si riscosse e parlò con voce leggermente tremante.

"Io... Nico, mi dispiace. Mi dispiace per non essermi accorto prima di ciò che provavi, perdonami se sono stato così cieco non era mia intenzione. Ma ora sono sposato con Annabeth quindi... però potremmo comunque essere amici" Il figlio di Ade annuì, contento di come Percy avesse preso la cosa, ma allo stesso tempo triste perché quella era la prova definitiva che aveva perso Percy. Poseidone era contento della reazione del figlio e mise un braccio sulle spalle del figlio e l'altro su quelle di Nico, che arrossì un poco.

"Bene ragazzi, ora che avete chiarito, che ne dite di tornare dagli altri? Mi sa che ci hanno dato per dispersi e hanno mandato Will a cercarci." Era vero: Will stava correndo verso di loro con un'espressione preoccupata e sollevata insieme. non appena Nico lo vide il suo cuore fece un paio di capriole per la felicità. Quando arrivò fece un ampio inchino a Poseidone, che ricambiò con un cenno della testa, per poi rivolgersi ai ragazzi "Nico, Percy finalmente vi ho trovati! Vi stanno dando tutti per dispersi. Vi conviene venire prima che si preoccupino." Seguendo il figlio di Apollo si incamminarono verso la festa e, quando arrivarono, Percy fu placcato da Annabeth che gli saltò addosso felicissima.

Nota autrice:

Ciao a tutti!

Volevo solo comunicarvi che dal prossimo capitolo comincerò a raccontare solo le vicende della solangelo, con tutte le loro avventure (e saranno tante)!

un bacio e al prossimo capitolo!

poseidon1999

L'amore troverà la via (solangelo) SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora