98.

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Lo scherzo andò a meraviglia, si terrorizzarono tantissimo e quando urlavano sembravano delle femminucce.
Io: Riley, com'e' che facevano?
Riley: aaaa un ragno!
James: e' normale avere paura dei ragni. Ora però siamo pari, quindi basta scherzi.
Mancavano due giorni e saremmo dovuti andare via.
Io: ragazzi grazie, grazie di tutto, di questa magnifica vacanza.
Riley: pensa se quella tua amica non ti convinceva a venire a danza, magari ora staresti ancora con Cristian e non ti staresti divertendo come non mai.
Io: hai ragione, però c'è una cosa che ancora non abbiamo fatto.
Riley: cosa?
Io: non ci siamo fatti una foto tutti insieme.
Riley: hai ragione!!! Venite qui.
Le passai il telefono e ci facemmo una foto, poi c'è ne facemmo fare anche una da un signore che stava passando.
Io: grazie.
Signore: non c'è di che.
In quei giorni non avevo più visto Leonardo, ah si solo una volta che stava abbracciando una ragazza.
Jordan: ragazzi mi mancherete.
Io: perché?
Tabbbi: ci mancherete.
Non ci stava capendo niente e, a quanto pare, nemmeno gli altri.
Riley: non capisco.
Io: si, nemmeno io.
Jordan: noi andremo a quella famosa università a Manatthan.
Io: davvero? Perché non c'è l'avete detto?
Tabbbi: non volevamo rovinarvi le vacanze.
Io ero molto triste, tabbbi e Silvia da quando sono arrivate, sono diventate come sorelle.
Senza dire niente a nessuno me ne andai.
Daniel: dove vai?
Non gli risposi e continuai a camminare.
Andai in un posto dove ero andata solo una volta con Daniel.
Quando ero triste io danzavo, da quando facevo danza, e così mi misi a danzare.
Ballai per molto tempo quando fui interrotta da una voce familiare.
Daniel: tutto bene?
Smisi di ballare e mi andai a sedere su una sedia.
Io: no.
Mi si avvicinò e mi si sedette davanti, per terra.
Daniel: e' per tabbbi?
Io: si, insomma io non credevo mi facesse così male, ma adesso e' come se, non so, e' come se mi mancasse qualcosa.
Daniel: hanno detto che andranno via pochi giorni dopo che torniamo. Abbiamo due giorni, godiamoceli al meglio.
Io: hai ragione.
Daniel mi sorrise.
Io: tu hai sempre ragione.
Daniel: modestamente....
Gli diedi una pacca sulla spalla.
Io: ti amo.
Daniel: non come ti amo io, questo e' poco ma sicuro.
Io: come facevi a sapere che ero qui?
Daniel: ho ascoltato il mio cuore.
Mi sedetti sulle sue gambe e lo baciai.
Daniel: dai andiamo.
Tornammo al bungalow dove c'era... Leonardo.
Io: ciao Leo.
Leonardo: ciao Jen, posso parlarti?
Io: si certo.
Ci allontanammo un po' dai ragazzi.
Leonardo: hai presente la mia ragazza?
Io: eemm.... no.
Leonardo: quella bionda che sta quasi sempre con me.
Io: ah quella.
Leonardo: si, lei si chiama Martina e le ho chiesto di uscire, ma io non ho mai avuto un appuntamento.
Io: no, stai scherzando?
Leonardo: no, aiutami.
Io: portala in un posto molto bello qui in Toscana e falle un regalo, come un bracciale.
Leonardo: ok, non sembra complicato.
Io: e' molto più facile di quanto pensi.
Leonardo:grazie.
Lo abbracciai.
Io: in bocca al lupo.
Leonardo: crepi.
Tornai dai ragazzi.
Daniel: che voleva?
Io: niente di che, voleva un consiglio su " un primo appuntamento".
Daniel: perché lo hai abbracciato?
Io: perché siamo amici, ed ora non fare il ragazzo geloso.
Daniel: ok.
Riley: andiamo in spiaggia?
Io: andiamo.
Andammo in spiaggia dove ci facemmo altre foto, avrei voluto non finisse mai quel giorno, quella vacanza.

Res[tiamo] amici? In revisioneWhere stories live. Discover now