108.

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Mi trovavo davanti alla scuola e Daniel mi passò vicino, io lo salutai, ma lui mi ignoro'. Lo guardai e lui continuò a camminare, finché non si fermò davanti ad una ragazza bionda, la baciò e le mise il braccio intorno al collo. Si allontanarono insieme e si diressero verso altre sue ragazze,che baciarono Daniel, sulla guancia.

Mi svegliai di colpo, era solo un sogno.
Ero tutta sudata e il cuore mi batteva a mille, stavo ancora elaborando il sogno che avevo fatto, chi erano quelle ragazze?
Non le avevo mai incontrate prima, aspetta la ragazza bionda l'avevo già vista da qualche parte.... ma dove?
Scesi a fare colazione, nel frattempo continuavo a pensare a quella ragazza e alla fine giunsi ad una conclusione... era Martina, la ragazza di Leonardo, quello della Toscana. A riscuotermi dai miei pensieri fu la voce squillante di mamma.
Mamma: Jenny, mi stai ascoltando?
Io: no.
Mamma: a cosa pensi?
Io: a niente.
Dissi alzandomi e andando in camera mia. Mi sedetti sul letto, presi il telefono e chiamai Daniel.
Io: pronto?
Daniel: ciao piccola come stai?
Io: bene tu?
Daniel: bene, come mai mi hai chiamato?
Io: volevo sentirti e volevo chiederti se potevamo vederci.
Daniel: scusa, ma non posso, ho da fare.
Io: ok, ciao.
Attaccai e mi sdraiai sul letto un po' giù di morale.
Driin driin.
Io: pronto?
Ginevra: ciao Jenny.
Io: ciao.
Ginevra: ti ricordi che oggi abbiamo danza?
Aveva ragione, oggi era il 20 e ricominciava danza,me ne ero completamente dimenticato.
Io: no, me ne ero dimenticata, meno male che ci sei tu.
Ginevra: ci vediamo dopo, ciao.
Io: ciao, grazie!
Mamma: Jenny, porti fuori Alaska?
Mi gridò mamma da piano terra.
Io: si!
Mi misi dei pantaloncini corti con una maglia bianca.
Scesi, presi il guinzaglio, chiamai Alaska e uscimmo.
Al parco incontrammo diverse amiche di mamma che mi salutarono ed io salutai loro.
Tiffany: Jenny, sei tu?
Non ci credo, con tante persone proprio Tiffany?
Io: ciao tiff come stai?
Tiffany: bene tu?
Io: bene, bene.
Tiffany: come va con Cristian?
Io: ci siamo lasciati da diversi mesi, quasi un'anno.
Tiffany: davvero? E vi sentite ancora?
Io: no, lui mi ha fatto del male e pensa che chiedendomi scusa si possa risolvere tutto, ma non è così.
Tiffany: va bene, ci vediamo in giro.
La salutai e tornai a casa.
Mamma: pensavo non tornassi più.
Io: ora sono qui ok?
Mamma: abbassa le penne signorina, se ti sei svegliata con la luna storta cerca di raddrizzarla, non piace questo tuo comportamento.
Io: o dio ma'!
Dissi così e me ne uscii di nuovo fuori.
Andai al mare e mi sedetti sulla sabbia a pensare.
Non riuscivo a capire il senso di quella giornata, andava tutto per il verso sbagliato. Prima quel sogno, poi Daniel che mi dà buca, cos'altro?
Quando mi girai per andarmene vidi Daniel al bar dello stabilimento seduto ad un tavolo, credevo fosse da solo, ma seduta di fronte a lui c'era una ragazza mora.
Ecco cosa mancava, che il mio ragazzo mi tradisse.
Mi scese una lacrima e decisi di incamminarmi  verso casa.

Res[tiamo] amici? In revisioneWhere stories live. Discover now