Capitolo 2

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Li trovò che dava calci ai sassolini. Era così concentrato e meccanico da sembrare un robot. Ci mise un po' a notare che Thomas lo stava osservando.
-Che caspio vuoi ancora?
Non che Thomas si aspettasse di essere accolto a braccia aperte dopo quello che gli aveva confessato, e non si aspettava nemmeno rispetto da uno testardo come Minho, ma sperava almeno che si fosse un po' calmato. Evidentemente ciò che aveva fatto era ancora imperdonabile. In effetti, Thomas si accorgeva che sarebbe stato lo stesso per lui se si fossero invertite le parti.
-Ho fatto un sogno.
-Sono felice che almeno uno di noi non faccia soltanto incubi.
-Ad essere precisi, era un ricordo.
L'ex Intendente smise di calciare sassolini per spostare la sua attenzione su Thomas, ma ancora non lo guardava in faccia.
-Su, ti ascolto.
Thomas sospirò  e sorrise per un secondo,contento di aver ritrovato la considerazione del suo amico. Non perse tempo a spiegargli ciò che aveva visto. La sala operatoria,l'uomo morto a cui veniva iniettato quel medicinale nel cervello, la storia di stimolare i neuroni. Più parlava, più gli sembrava assurda e remota la possibilità che funzionasse davvero. Minho,da parte sua, aveva l'atteggiamento di chi non riusciva ad afferrare il punto della situazione.
Thomas finì di parlare e calò un silenzio pieno di domande tra i due Radurai. Poi Minho si girò, e si sforzò di guarare Thomas negli occhi.
-Si può fare. - disse. - Mi hai convinto. Andiamo a scoprire qualcosa su questa...medicina, o qualunque cosa sia.
Thomas si lasciò pervadere dall'entusiamo. Un enorme sorriso gli occupò la faccia e si lanciò d'istinto sul velocista per abbracciarlo, ma lui si paró con la mano davanti al petto.
-Non ancora.
E Thomas capì.  Non lo biasimava affatto, anzi,era sorpreso di averlo convinto ad aiutarlo dopo quello che aveva fatto.
Si diressero dai loro amici con passo sostenuto, ma non sapevano ancora se parlare con tutti o condividere il loro piano solo con chi risultava strettamente necessario al suo compimento. Guardandosi intorno videro tanti bambini e troppa gente ancora sconvolta, gente che di sicuro non strepitava per rimanere di nuovk coinvolta in una missione che sarebbe potuta costare loro la vita. Si avvicinarono Brenda e Jorge, e con uno sguardo d'intesa i due amici capirono di essere d'accordo sul fatto che loro due erano tutto ciò che serviva loro. "Se Teresa fosse ancora qui, i suoi ricordi sarebbero preziosissimi." Pensò Thomas, e gli si strinse lo stomaco pensando a lei, che era morta come Chuck e come Newt. La cosa strana, però, è che non gli era mai passata per la testa l'idea di poter riavere lei. Si era subito proiettato verso Newt,verso il suo migliore amico che aveva sopportato le pene dell' inferno per morire schiacciato da qualcosa da cui non poteva scappare, perché era dentro di lui. Aveva potuto vincere i Dolenti, e gli Spaccati della Zona Bruciata, ma non aveva potuto vincere se stesso. Forse per questo Thomas puntava su di lui. O forse, più semplicemente, desiderava più lui al suo fianco. In fondo, era il suo migliore amico.
Fu Brenda la prima a parlare.
-Voi due ci state nascondendo qualcosa.
-Non per molto. In effetti, pensavamo proprio di parlarne con voi due. Solo con voi due.- questa volta era stato Minho a parlare, sottolineando la riservatezza che doveva caratterizzare quel piano. Jorge recepì subito il messaggio, e allargando le braccia come per ospitarli tutti sotto le sue ali li guidò in un posto più tranquillo. Era solo l'ombra sotto un altro grosso albero, ma là le voci degli altri arrivavano abbastanza affievolite da parlare senza paura di essere sentiti. Quando si furono messi comodi, Thomas capì che era il suo turno di parlare. Quindi si mise in piedi davanti al piccolo gruppo seduto con le spalle contro il tronco possente e raccontò ancora una volta ciò che aveva sognato, o ricordato.
-E spero che voi possiate dirci qualcosa riguardo alla sostanza che hanno inettato a quell'uomo.
La mancanza di risposte che seguì lo scoraggiò non poco. Si mise a sedere anche lui, ma sempre restando di fronte ai compagni. Jorge aveva la faccia di chi non sapeva proprio nulla sull'argomento. Brenda, invece, sembrava dovesse sputare fuori ogni ipotesi che le fosse venuta in mente e non sapeva da dove iniziare. O non sapeva se stesse pensando una stupidaggine per cui avrebbero tutti riso. Se ne accorse anche Minho, che la spronò a condividere i suoi pensieri dandole una spinta che la fece quasi cadere con la faccia per terra. Dopo avergli lanciato un'occhiataccia e dopo una piccola risata generale, Brenda si ricompose e così tutta l'Allegra Brigata. Poi iniziò a parlare, fermandosi di tanto in tanto per riorganizzarsi le idee o per trovare parole semplici per spiegare alcuni concetti.
-C'è un siero, che per quanto ne so veniva prodotto in grandi quantità nei laboratori della C.A.T.T.I.V.O. ma veniva usato davvero troppo raramente al quartier generale per dover servire solo lì. Penso lo mandassero a voi nei due Labirinti. Questo siero ti da come una seconda possibilità quando sei in punto di morte, è come se facesse risvegliare in te la voglia di restare aggrappato alla vita e per questo genera dei ricordi di cui magari nemmeno sapevi l'esistenza. Ovviamente, non è indolore come processo, ma ti salva le chiappe. Penso che a quell'uomo lo iniettassero direttamente in testa perché non stava solo morendo, era proprio morto. Comunque, non penso che il siero cambi.
Thomas e Minho sbiancarono in contemporanea. Thomas conosceva personalmente quegli effetti, e Minho aveva visto altri attraversare i loro giorni più orribili tormentati da urla e convulsioni. Sapevano fin troppo bene di cosa parlava Brenda.
-Lo chiamavamo Dolosiero.- disse Minho.
-È il Dolosiero.- confermò Thomas.

The Maze Runner - La Vita Dopo WickedWhere stories live. Discover now