Capitolo 8

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Alla vista di Thomas che si avvicinava correndo,i due Spaccati lanciarono un urlo quasi disumano,un urlo che fece urlare anche Thomas per il dolore ai timpani. Ma lui non si fermò nemmeno per un secondo,anzi, accellerò. I due mostri iniziarono a venirgli incontro correndo scoordinati, così che Thomas poté scansarli facilmente. Ma si bloccò davanti a quello che gli si presentò.
Newt aveva le labbra violacee, spaccate come il nome che lo aveva contrassegnato nei suoi ultimi giorni di vita. I capelli biondi avevano perso il loro tono acceso, erano pallidi come la pelle dilaniata dai morsi appena ricevuti. Thomas dovette trattenere un conato di vomito, ma quasi subito il suo cervello si resettò sul canale "è il mio migliore amico" e si accovacciò su di lui. Gli accarezzò i capelli crespi, sussurrando parole dolci che sperava, un giorno, potessero essere ascoltate. Forse.
Ma non si rese nemmeno conto di essere stato raggiunto. I due Spaccati erano tornati, anche se in modo impacciato, a proteggere la loro preda contesa. Uno di loro colpì Thomas alla testa, provocandogli un grugnito di dolore. L'altro si limitò a guardarlo con occhi assetati di sangue. Continuava a sussurrare una parola:
-Cibo...
Thomas era finito disteso per terra a causa del colpo, e iniziò a indietreggiare per abbracciare il corpo di Newt. "Devo proteggere lui". Ma gli Spaccati puntavano alla carne fresca. "Non deve soffrire ancora", pensava mentre si distendeva sul corpo senza vita del suo amico. Alzò un solo attimo lo sguardo, perché si stava sistemando in modo da non far male a Newt, e vide due volti da zombie proprio su di lui. Thomas sospirò profondamente. Un'ultima boccata d'aria prima della fine. Si strise a Newt,la testa abbassata sul suo petto,le mani tra i suoi capelli scendevano ad accarezzargli il viso che iniziava a bagnare con le sue stesse lacrime. "Voglio morire con te". Non era sicuro di averlo pensato, ma nemmeno sicuro di averlo detto ad alta voce.
Si sentì strattonare dalla maglietta, tanto forte che un urlo di disapprovazione gli si bloccò in gola per lo scollo che gli premeva sulla trachea. Uscivano solo suoni confusi dalla sua bocca mentre tentava di liberarsi dalla presa a calci. Uno andò a segno, e cadde di faccia sul terreno.
-Ahia! Ma che caspio fai?!
Thomas aprì gli occhi,sorpreso da quella voce.
-Minho!
-Sì,Minho, quello che ti salva da due predatori. Ma a che pensavi?
-Te lo spiegherò dopo.
Avevano poco tempo. Minho, raggiungendolo, era diventato una forza in più per Thomas. Ma era diventato anche cibo in più per gli Spaccati, che ora avevano lasciato perdere il loro primo obbiettivo e si lanciavano sui due nuovi obbiettivi.
-Tu vai da Newt,qua ci penso io!
-E che dovrei fare da Newt?
-Il siero,idiota! Lo hai tu!
Mentre Minho prendeva il comando, uno dei due gli si buttava addosso. L'ex intendente lo affrontò con prontezza, lanciando un ultimo sguardo d'intesa a Thomas. Lui, a quel punto, eseguì gli ordini e si concentrò sul suo compito. Andò strisciando, perché non riusciva a reggersi in piedi, verso Newt.
Quando lo raggiunse, prese tremando dalla tasca una siringa gia con il siero al suo interno. "Calmati, Thomas". Brenda aveva spiegato a tutti dove iniettare precisamente il Dolosiero, quanto spingere a fondo, quanto lentamente iniettarlo. Ma trovarsi davanti alla realtà era tutta un'altra storia. La tensione accumulata nell'attesa saltava fuori, l'ansia del risultato si accendeva più del solito, la paura di sbagliare qualcosa si faceva strada tra le possibili conclusioni.
Thomas si girò verso Minho, che ancora una volta si era ritrovato solo a lottare contro una minaccia troppo forte per lui. Non poteva rendere vana quella fatica e minimizzare l'eroismo di quello che all'inizio, e molte altre volte,era stato il suo capo.
Prese aria. Le mani smisero lentamente di tremare. Thomas girò di lato la testa rigida di Newt, e non senza difficoltà. Cercò con accuratezza il punto perfetto. "Sarà ancora tuo, Tommy. Fallo.". Entrò piano l'ago, e spinse lo stantuffo contando come gli era stato raccomandato. "Uno,uno,due,due...", questo era il ritmo da seguire. Quando sfilò l'ago, tirò un altro sospiro. Ora doveva solo aspettare. Non sapeva quanto, non sapeva se avrebbe funzionato, perché Newt non aveva potuto godere del privilegio di avere una vera e propria operazione chirurgica. Guardò di nuovo Minho: era in difficoltà. Thomas capì che stare accanto a Newt non avrebbe accellerato nessun processo, quindi andò ad affrontare gli Spaccati.
Li colpì di sorpresa, da dietro, facendo sbattere le loro teste l'una contro l'altra. Vedendo arrivare Thomas, Minho si fece da parte. Non reggeva un altro scontro.
Ma Thomas non era così tanto forte. Gli Spaccati si ripresero presto dalla botta, e la rabbia che quel colpo aveva provocato loro peggiorò la situazione. Uno prese Thomas per le braccia, lo teneva ferma mentre l'altro iniziò ad urlargli in faccia, sputandogli in faccia. L'alito gli puzzava così tanto che Thomas pensò di poter vomitare da un momento all'altro.
Minho provò a tornare in gioco, ma non appena fece per rimettersi in piedi la gamba gli mandò una scossa di dolore che gli tolse anche la forza di gridare. Si strappò un pezzo dei pantaloni, rendendosi conto di avere uno squarcio che partiva poco sotto l'inguine e arrivava poco sopra il ginocchio. Là accanto c'era anche un'altra cosa: un dente. Uno degli Spaccati lo aveva morso così forte da rimetterci uno dei pochi denti che gli erano rimasti. Minho alzò gli occhi dalla gamba e guardò Thomas, impotente. Il senso di inutilità lo stava impossessando, quando alle sue spalle sentì muoversi lentamente qualcosa.
Poco distante, Thomas continuava a lottare contro i conati e contro la stretta sulle braccia. All'improvviso, lo Spaccato di fronte a lui gli strinse le mani attorno al collo.
-Da morto sarai più facile da mangiare!
Lo aveva detto in modo confuso, ma Thomas aveva capito benissimo quella frase. Sentiva le dita stringersi, bloccandogli il respiro, e l'assenza di fiato gli tolse anche l'ultimo briciolo di forza che gli era rimasta nei muscoli.
Poi si sentì cadere, sentì l'ossigeno riappropiarsi del suo corpo. Ma non riusciva a vedere. Quando la vista iniziò a sgranarsi, gli Spaccati stavano correndo via, e qualcuno stava urlando tanto forte da averli spaventati. La vista di Thomas continuò a schiarirsi, e il ragazzo di fronte a lui cadde,sfinito. Vederlo quasi del tutto chiaramente gli fece sgranare gli occhi ridandogli l'ultimo decimo necessario a metterlo a fuoco. Anche se Thomas pensava di sognare. Pensava di essere morto, o di avere un' allucinazione. Ma, pensò, qualunque cosa fosse, doveva cogliere quell'occasione. Raccolse tutta la sua energia e si lanciò su di lui, piangendo, abbracciandolo, ridendo tra i singhiozzi. Sentire la sua voce fu il colpo di grazia che gli fece rendere conto che non stava sognando, era là. Era vivo. Era tra le sue braccia.
-T...Tommy.
E lo abbracciò a sua volta. E Minho li raggiunse strisciando, e si trovarono insieme, ancora una volta.

The Maze Runner - La Vita Dopo WickedWhere stories live. Discover now