Capitolo 4

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Brenda finì presto di preparare l'intruglio che avrebbe riportato Newt nella loro vita. Almeno, il piano era quello. Thomas e Minho pensavano ancora a Nadia, così brutalmente strappata alla vita. Si consolavano credendo di averle fatto in qualche modo un favore, perché era solo una bambina ma già non aveva più voglia di vivere. Cercavano di non soffermarsi sulla realtà: avevano tolto la vita a una persona che ancora doveva iniziare a vivere davvero per avere solo un barlume di speranza di restituirla a un ragazzo che aveva già vissuto per dieci persone. Brenda li riscosse dalle loro riflessioni.
-Hai detto che nel sogno dicevano che si hanno sette giorni di tempo per riportare in vita una persona,giusto Thomas?
-Sì.
-E quando è morto Newt?
Thomas si sentì stringere il petto sentendo quella frase. Non si era ancora abituato a concepirlo come una persona morta, e forse si stava affidando troppo a un piano instabile per ritrovare il suo equilibrio.
-Tre giorni fa. - "Caspio",pensò, "sono passati solo tre giorni".
-Bene,allora ne abbiamo quattro. Prendete le vostre cose, si parte subito.
Partirono con una borsa a testa fatta di foglie e rami intrecciati. Fortunatamente, negli anni passati nella Radura Minho aveva imparato come intrecciare cose del genere. Non avevano molto da portarsi dietro. In realtà,niente di davvero personale. Solo una borraccia piena d'acqua e un po' di cibo. Alcune persone avevano messo a disposizione le proprie giacche pesanti, i bambini avevano regalato le proprie copertine, e quelli che, ora che il pericolo di essere coinvolti personalmente era scampato, venivano chiamati "gli Eroi" accettarono tutto quello che poteva far sentire gli altri di essere d'aiuto.
Quando la Berga iniziò a sollevare da terra il suo pesante portellone stavano tutti a guardare, ignari del fatto che lì dentro già non si pensava più a quella rosea prospettiva di vita in quella valle. Minho e Thomas erano rimasti nella sala centrale, con le spalle appoggiate al muro. Non parlavano ma andava bene così. I piedi che battevano ritmicamente per terra, le mani tremolanti, i sospiri. Tutto il loro corpo parlava chiaramente al posto della voce. Jorge e Brenda erano nella cabina di pilotaggio, il primo impegnato a far decollare il mezzo e la seconda occupata a cercare una qualunque mappa che avrebbe potuto indicare dove si trovavano e come raggiungere Denver, dato che Newt più o meno là aveva visto il sole per l'ultima volta. Si sollevarono in aria praticamente senza accorgersene.
-Credeteci o no,ma secondo questa mappa non siamo lontani più di cinque,massimo sei ore di volo da Denver. Non capisco nemmeno perché ci abbiano mandato così vicini agli Spaccati.
Brenda era rimasta a consultare documenti vari per una decina di minuti, e quella risposta sembrava sorprenderla davvero. Se li avessero davvero voluti tenere al sicuro, si aspettavano di essere stati mandati dall'altro capo del mondo. Invece erano solo a qualche centinaio di chilometri, percorribili anche a piedi in poche settimane. Probabilmente nemmeno ci si credeva più nella salvezza della razza umana, quindi bastava dare anche solo una sensazione di sicurezza.
La Berga restò praticamente in silenzio per tutto il viaggio. Ogni tanto Jorge aggiornava gli altri sulla loro posizione, consigliava di mangiare e riposarsi, e quest'ultimo consiglio lo seguirono sia Minho che Thomas. Sapevano che una volta atterrati non ci sarebbe più stato tempo per chiudere gli occhi. Stavano tornando a Denver, stavano tornando in quel posto che aveva fatto loro così tanta paura e li aveva portati così vicini alla morte tanto da arrivare a toccarla. Era come tornare nel Labirinto. E in effetti, lì erano tornati. Sembrava che il mondo fosse racchiuso in pochi chilometri quadrati, murati da fortezze impenetrabili e ogni disgrazia,ogni avventura, li avrebbe riportati sempre negli stessi posti. Thomas sentiva di non avere una chiave in codice come per uscire dal Labirinto, di non avere una Berga come per andare via dalla Zona Bruciata, di non avere un Pass Verticale come per scappare dal quartier generale della C.A.T.T.I.VO. Non c'era modo di scappare. Tormentandosi con questi pensieri, Thomas riuscì a dormire molto poco. Si risvegliò quando la Berga toccò il suolo con un sobbalzo. Minho era già in piedi con un'arma sulle spalle, Jorge e Brenda ne stavano esaminando delle altre riposte in un armadietto.
-Sono solo un po' impolverate, ma andranno benissimo per adesso.
Jorge non lo rassicurava poi così tanto. Non voleva essere costretto ad uccidere altre persone. Mentre si rimetteva in piedi, il portellone iniziò ad abbassarsi. Brenda sembrava infastidita.
-Jorge,forse è ancora presto per aprire. Non siamo pronti.
-Non sto aprendo io.
Si fermarono tutti. Thomas fece appena in tempo ad afferrare il fucile che Minho gli aveva lanciato che sulla pedana spuntò una mano mezza bruciata e mezza mozzata. Alla mano seguirono urla. Non di una persona, forse di una decina. Urla di fame e di sete di sangue.
Minho si lanciò verso il portellone ormai aperto quasi a metà, con l'intenzione di staccare le mani dal metallo e possibilmente di mettere fuori gioco almeno uno dei visitatori. Ma lo Spaccato in quel momento mostrò la sua faccia sfregiata coronata da capelli arruffati. Era una donna, una donna dalla forza sovrumana. Prese Minho per la mano e lo trascinò giù con sé. Gli altri salivano ormai a bordo.

The Maze Runner - La Vita Dopo WickedWhere stories live. Discover now