The Maze Runner - La Vita Dopo Wicked

Capitolo 1

Brenda si staccò dalle labbra di Thomas, e gli rivolse appena un sorriso prima di allontanarsi da lui, che invece rimase seduto dov'era, con le gambe piegate e le braccia appoggiate sulle ginocchia. Con un sospiro infilò la testa tra le gambe, lasciando che la mente tornasse ad impregnarsi di pensieri. Pensieri di Chuck, pensieri di Newt, e si aggiungevano adesso i pensieri per Teresa. Avevano raggiunto la pace, ma a che prezzo? Tre dei suoi migliori amici erano morti.
-Ehi, faccia di caspio, finalmente ti sei fatto Brenda!
Minho era l'unico dei Radurai che gli era rimasto. A parte Frypan, ma lui non sarebbe mai stato come il Velocista. Comunque, non rispose alla sua esclamazione. Sollevò la testa solo di poco, quanto bastava per fare capire a Minho che lo aveva sentito. Continuava a guardare verso il basso.
-Non è stato gran che quindi?
Il Velocista aveva colto il bersaglio per metà. Non solo la testa di Thomas era troppo incasinata per godersi a pieno un bacio, ma quello stesso bacio non gli aveva scosso nulla. Non era stato come per Teresa nel casolare della Terra Bruciata. E anche lì, non sapeva esattamente quali parti di lui si fossero scosse, se quella dell'amore o più semplicemente della gioia di ritrovarsi.
-Già,niente di che.
Minho vide la tristezza negli occhidi Thomas. Capì che era il momento giusto per dargli buone notizie.
-Tommyyy forse dovresti calmartiii!
Thomas non poté fare più che una risatina. Ormai la faccia del Raduraio biondo gli si era impressa in mente.
-Faccia di caspio, non imitare Newt mai più.
-Abbiamo una berga,amico. Ci hanno lasciato una caspio di berga. Andiamo a riprendercelo Newt.
A quelle parole il cuore di Thomas diventò piccolo come una nocciolina. Non potevano andarlo a prendere. Lo aveva ucciso. Non c'era nessuno da prendere. E ora avrebbe dovuto confessarlo a Minho, sapendo benissimo cosa avrebbe comportato.
-Non possiamo farlo.
La perplessità era bel visibile negli occhi del suo amico.
-E perché no? Sei impazzito?
Thomas cercò per qualche secondo le parole giuste da dire. Pensò ad un modo per addolcire la pillola. Ma alla fine, capí che non poteva far altro che essere diretto.
-Newt è morto. Gli ho sparato in testa. Mi ha supplicato.
Adesso negli occhi di Minho si leggeva soltanto una rabbia profonda, delusione. Si sentiva tradito più di quanto Thomas si fosse mai sentito da Teresa. Non lo degnò nemmeno di una risposta. Si alzò con un ghigno,e tornò da dove era venuto grattandosi la testa nervosamente. Thomas lo sentì urlare verso il nulla. Sentiva la disperazione in quelle urla, tutto il dolore della perdita che provava anche lui stesso ma che non aveva mai potuto esternare. La reazione di Minho rispecchiava come lasciare il loro amico in mezzo agli Spaccati gli dava comunque il beneficio del dubbio che potesse farcela, ma sapere che era morto era di gran lunga peggio. Thomas si sentì sollevato quando le lacrime iniziarono a scendere abbondanti. Le sue grida si mescolavano a quelle dell'altro Raduraio. Ma nessuno venne a vedere cosa stesse accadendo, forse le urla di disperazione producevano un eco differente da quello di altre urla, forse capivano che volevano essere lasciati in pace. Thomas urló fino ad addormentarsi, stremato.
Stava sognando. Avrà avuto circa nove anni, e uno che sembrava essere un pezzo grosso della C.A.T.T.I.V.O. era stato preso da un branco di Spaccati. Era stato infettato. Era morto,era stato ucciso strangolato, direttamente su un tavolo operatorio. Thomas guardava da dietro un vetro i medici che gli iniettavano qualcosa direttamente nel cervello.
-Vedi,Thomas-disse qualcuno che non riusciva a riconoscere- il virus in una piccola parte dei casi eccita cosí tanto le cellule cerebrali che anche dopo la morte, piú o meno per sette giorni, se vengono stimolate possono riportarti in vita. Ovviamente non succede sempre, quasi mai, ma per le persone importanti si tenta,no? E poi, chi proverebbe a riportare in vita tutti gli Spaccati morti? Sarebbe contro l'evoluzione della specie ripopolare il mondo di assassini.
Si svegliò di soprassalto subito dopo quel discorso. Per la prima volta non si chiese nemmeno se fosse solo un sogno o un vero e proprio ricordo. Aveva bisogno di credere che fosse vero. Quindi, per prima cosa, corse a cercare Minho.