6. You are my compulsion

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You can kiss me with your torture
*Puoi baciarmi con la tua tortura*  

Il tempo delle prove è dalle cinque alle sei e mezzo di pomeriggio, quando mia madre accompagna Felicité,Phobe e Daisy, le mie sorelline, alla scuola di ballo e si ferma fino alla fine per chiacchierare con le amiche. Poi Lottie é sempre via con il suo ragazzo per cui nessun problema.
In quello spazio di tempo sono completamente solo e allora mi guardo attentamente i filmini che mi sono già selezionato come se stessi studiando una formula chimica e poi mi metto davanti allo specchio della mia camera e cerco di riprodurre il più fedelmente possibile quello che ho visto, con il pene di gomma che mi ha regalato Harry .
E mentre lo succhio penso di starmene tra le sue gambe e inevitabilmente mi eccito e mi faccio una sega.
In quei momenti non penso a nulla, mi sento solo appagato.
Compiacimento che mi deriva soprattutto dalla convinzione che sto migliorando e che Harry ne sarà contento.
Solo ogni tanto mi permetto di dare spazio ai miei pensieri e allora la notte diventa interminabile.
Perché non riesco più a riconoscermi, perché mi rendo conto che se solo qualche mese fa mi avessero detto ciò che mi sarei ridotto a fare, mi sarei messo a ridere.
Perché so che tutto ciò che sta succedendo tra me e Harry visto dall'esterno è qualcosa di perverso e malato.
Cosa mi muove a farmi maltrattare, umiliare?
Da dove nasce questa mia esigenza che non sapevo neppure di possedere e da cui ora sono posseduto?
Chi avrebbe detto che proprio io, il ragazzo perfetto, lo studente eccellente, da sempre convinto di costruire il proprio destino con la forza della volontà, di avere il controllo su qualsiasi accadimento, ora mi trovo consensualmente in completa balia di un altro individuo quasi del tutto sconosciuto?
Questo mi fa paura, ma soprattutto mi fa impazzire dal piacere.
Sono nato in questo modo, geneticamente sbagliato o è successo qualcosa che mi ha fatto diventare quello che sono?
E' stata colpa di mia madre, come dicono i libri di psicoanalisi, una madre distaccata, poco affettuosa, intransigente? Una madre che mai mi ha baciato o abbracciato, le cui uniche manifestazioni esteriori sono state le piccole punizione "per il mio bene". Piccole davvero e rare, perché non sono mai stato un ribelle.
Sono bastate queste sciocchezze perché le umiliazioni mi appaiano come segni tangibili d'amore e quindi piacevoli?

Lui mi ha dato due settimane per allenarmi, poi mi ha chiesto a bruciapelo, mentre uscivamo dalla scuola: "Pensi di essere pronto?"
"Penso di sì" ho sussurrato con il cuore in gola.
"Allora vieni questo pomeriggio"
Mi sento come al momento prima di un esame importante.
Timore ma anche voglia di dimostrare quello che so fare, quello che ho imparato, il mio impegno per cercare di fare il meglio possibile.
Appena entro mi chiede di sedermi accanto a lui sul divano.
Variazione.
Sostanziale.
Ciò a cui ero preparato è già obsoleto, capovolto.
"Mi piaci con i capelli così, non tagliarteli, stai cominciando ad assumere l'aspetto di un ragazzo normale"
"Mio padre non sarà d'accordo"
Lui mi si avvicina, mi stringe i capelli tra le dita tirandomeli.
"Meglio! I padri esistono solo per non fare ciò che ci chiedono"
"Lui mi chiederà la ragione, li ho sempre tenuti corti"
"Non si dice mai il motivo di una decisone al proprio padre. Devi ubbidire a me o a lui?"
"A te"
E questa è un'ammissione che mai avrei pensato di poter fare, perché mio padre è sempre stato il mio modello ed accorgermi che ora è solo un impiccio che mi rende difficile soddisfare Styles. Mi rende , ai miei stessi occhi, alieno.
" Ed ora vai in camera, sai che fare ormai, spero solo che questa volta tu scelga meglio"
Sul letto trovo nuovi indumenti, questa volta più imbarazzanti di quelli precedenti.
Decido di seguire il mio istinto, di non pensare a lui, a quello che potrebbe gradire, non sono ancora in grado di capire le sue preferenze, anche perché lui si è ben guardato dal farmi comprendere qualcosa di più.
Prima di uscire dalla camera mi guardo fuggevolmente allo specchio e per un attimo mi vedo con gli occhi del vecchio Louis Tomlinson.
Ho un sussulto e mi sento avvampare dalla vergogna.
"Ma come diavolo mi sono conciato, che sto facendo" penso.
Per un momento mi sento come se camminassi su un baratro; potrei ancora salvarmi, basterebbe tirarsi un po' indietro, mettere un piede su un terreno meno friabile, indietreggiare anziché avanzare.
Ma poi penso ad Harry che mi aspetta e la mia figura riflessa non mi procura più vergogna, mi immagino i suoi occhi sul mio corpo e quello che provo è solo il desiderio di smarrirmi, ferirmi, di andare avanti abbassando lo sguardo verso chi mi farà del male, allargando le braccia senza nessuna difesa.
" Accidenti sei una vera troietta" esclama quando mi vede.
In fondo non ha torto, in calze nere autoreggenti e scarpe con il tacco a spillo, senza null'altro addosso mi sento veramente così.
"Non pensavo che avessi di queste preferenze, ti piace vestirti da donna?"
"No, è che ero curioso"
"Ora curioso sono io, voglio proprio vedere se il mio regalino ti è servito"
E' in piedi e io mi inginocchio senza che lui mi dica nulla, gli slaccio i pantaloni e mi preparo.
Cerco di non farmi prendere dall'emozione, ma certo avere il suo sesso in bocca anziché un fallo di gomma è qualcosa di assolutamente differente.
Sento il suo odore e il suo sapore e sento il suo respiro.
Vorrei tanto che gemesse o che mi chiamasse per nome o che mi implorasse di continuare.
"Sì così, bravo, sei bravissimo"
Come nei filmini che ho visto.
Ma mi devo accontentare del suo respiro affannoso.
La sua erezione che cresce nella mia bocca è però così gratificante e provocante che non posso fare a meno di eccitarmi anch'io.
Quasi senza accorgermene allungo le mani per soddisfarmi da solo.
Lui vede i miei movimenti.
"Che diavolo stai facendo?"
Mi blocco immediatamente.
"Continua a succhiare idiota ma togli le mani dal tuo cazzo, pensi di poter venire quando ne hai voglia? Devi avere il mio permesso e per oggi il tuo compito è far venire me e basta."
L'erezione mi fa male, ma cerco di non pensarci, non poter fare nulla mi eccita ancora di più.
Sento il momento in cui viene.
Non ci ho pensato.
Il pene di gomma in effetti non eiacula.
Penso che vomiterò tutto, che morirò soffocato, che starò male.
E invece inghiotto tutto il suo sperma e mi piace.
Mi piace il suo sapore,un misto tra caffé, limone e zucchero. Mi piace la sensazione che sto provando.
Sono eccitatissimo.
Pulisco con la lingua i residui sul suo cazzo, leccandolo per bene.
Lui mi fa alzare, mi lecca a sua volta le labbra e poi mi bacia.
"Sei stato bravo, hai fatto tutti i compiti con impegno, meriti un premio"
Mi fa stendere sul tavolo a pancia sotto, le natiche in bella vista proprio all'altezza dei suoi genitali.
"Non ti sei messo le mutandine per questo, non è vero puttanella, perché non vedi l'ora di farti scopare"
Mi apre le natiche e esplora il mio ano che è completamente contratto.
Si allontana un attimo e quando torna mi unge con un lubrificante.
"E io che speravo di trasformati in una sassy queen elegante e rispettosa, invece sei solo una cagnetta in calore"
Mi penetra con un dito e già solo questo mi provoca una reazione di fastidio.
Cerco di stare fermo il più possibile, mentre lui entra più profondamente e lo muove cercando di allargarmi.
Rimaniamo così per parecchi minuti.
Poi sento che lo estrae e rimango con una sensazione di vuoto.
"Per oggi basta così, sei stretto come una verginella, non voglio rovinarti, mi piacciono le cose fatte bene e con calma, abbiamo tempo"
Sto per rialzarmi quando mi spinge di nuovo giù.
Sento che mi infila qualcosa.
"Avanti ora alzati e vai a cambiarti, per oggi la lezione è finita e mi raccomando quello tienilo finchè non torni a casa"
Cammino e mi sento strano.
E' come se camminassi con le gambe aperte o tutto storto, è come se tutti potessero capire il mio segreto.
Mi rivesto cercando di non pensare al fastidio che il gingillo che ho inserito mi provoca.
Mi guardo allo specchio, provo a camminare, in effetti è tutta una mia sensazione, dall'esterno non si nota nulla.
Quando torno in soggiorno, Harry mi dà gli ultimi avvertimenti.
"Mettilo tutti giorni al mattino prima di venire a scuola e poi toglilo quando torni a casa; serve per abituarti, per dilatarti un po' e inoltre non vedo l'ora di vederti a scuola e sapere che hai il mio regalino nel tuo bel culetto"
"Mi dà fastidio" oso dire.
"Già per un po', poi vedrai che ci sarà dell'altro e per una troia come te sarà una gradita sorpresa ci scommetto"  

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SPAZIO AUTRICE

Eccomiii
Avevo detto che avrei aggiornato a 60 visualizzazioni, maaa ho scritto il capitolo e non voglio lasciarlo li e aspettare...... peró voglio che mi aiutate a fare pubblicità e farla conoscere!
Mi sento un po' strana a scrivere ste cose, ma boh non so le idee mi escono a non finire così di botto.
E bozzo qualcosa.
Non è il massimo ma io ci provo ahahhahaha

*prossimo capitolo  a +60 visualizzazioni*

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Letstrytowrite

You are my fetishWhere stories live. Discover now