10. You are my religion (first part)

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Tie me up to golden chains
*Legami a catene dorate*


Quel giorno è stato come mettere un punto.
E andare a capo.
E' come se qualcosa fosse cambiato non nel nostro rapporto.
In me.
In lui.
Quel giorno ho avuto una rivelazione.
Ho compreso la verità.
Ho svelato le illusioni in cui mi ero fino ad allora cullato.
Che stupido ero stato fino ad allora!
Pensavo che il rapporto tra me e Harry dovesse avere un limite.
Avevo accettato umiliazioni, situazioni mortificanti, avevo accettato di ubbidirgli senza nessuna rimostranza, di assecondare i suoi desideri da pervertito.
Ma ero sicuro che ci sarebbe stata una linea estrema. Un confine invalicabile che non avrei permesso a nessuno di sorpassare, neppure a lui.
Quello del dolore!
Fino ad allora in realtà Harry non mi aveva mai fatto realmente del male.
O meglio io non avevo mai percepito tutto ciò che mi aveva imposto, come dolore.
Ma quel giorno mi aveva deliberatamente punito attraverso la sofferenza fisica.
Non ero pronto.
Mi era dato un limite.
Il dolore no!
Non sono un tipo molto coraggioso, non mi piace soffrire, non sono il classico masochista che gode quanto più sente male.
Io non sono così!
Assolutamente!
Quel giorno andandomene non l'ho guardato negli occhi.
Ho sceso le scale senza voltarmi, il più in fretta possibile.
Ero sconvolto.
Ma poi ho compreso il mio errore di valutazione.
In realtà il mio rapporto con lui non ha confini, non limiti, non linee di segnalazione.
Non Pericolo.
Non Attenzione.
Tra me e Styles non c'è nulla se non noi due: non il mondo, non le regole, non gli altri, non la morale, non la paura, non il rispetto, non l'amore, non l'odio.
Solo noi due.
E ciò che avviene nel suo appartamento, nel mondo delle meraviglie, è completamente sospeso da ogni giudizio, da ogni influenza sociale, culturale, morale, anche solo di pura sopravvivenza.
Quel giorno ho capito che avrei accettato tutto da lui.
E lui ha capito che si sarebbe potuto permettere tutto.
La mia umiliazione e sofferenza lo esalta, la sensazione del potere che ha su di me lo gratifica;
a me invece gratifica l'assenza di potere, la sensazione di impotenza e l'assenza di scelta, sottolineate e dimostrate dagli stimoli che il riccio secondo la sua volontà, mi infligge o elargisce.
Questa consapevolezza reciproca, non ha fatto altro che rafforzare il nostro legame.
Da allora ci vediamo con regolarità, molto frequentemente.
E lui ogni volta mi chiede qualcosa di diverso,
che a volte esula completamente dal sesso,
perché tra noi anche il sesso è qualcosa che come tutto il resto è solo uno strumento per sfiorare qualcosa che è molto più compromettente, arrischiato e dannoso e vitale.
Complici di una vita che ha valicato i limiti.
Mi ha comprato vestiti nuovi da indossare, si è divertito ad acconciarmi i capelli, mi ha accompagnato a farmi abbellire i capezzoli con due anellini, che lui si diverte a tirarmi per vedermi soffrire.
La giusta continuazione del suo progetto iniziale: trasformarmi in qualcosa di suo totale gradimento!
Poi mi ha chiesto di passare un fine settimana da lui.
"Mio padre farà storie"
"Dì che te l'ho chiesto io, che ho bisogno di un ripasso intensivo in vista delle ultime verifiche"
Ho fatto come lui mi ha chiesto.
E mio padre non ha avuto nulla da obiettare.
Avrei dovuto supporlo dalla sua reazione la prima volta che gli avevo raccontato della mia frequentazione con Harry.
"E' il figlio di quel Desmond Styles?"
Era stata la sua prima domanda.
"Sì, penso che la sua amicizia potrà giovarmi" avevo risposto.
"Perché non me lo hai detto subito?"
"Sai Harry è giudicato male, ha una cattiva fama, temevo che mi proibissi di frequentarlo"
"E' davvero così male?"
"No, forse ha fatto delle sciocchezze nel passato, ma quest'anno si sta mettendo d'impegno, per questo mi ha chiesto di aiutarlo"
"Vai ma cerca di ricavarne qualcosa di utile"
Com'è facile precipitare dalla vetta della nostra stima.
Prima di uscire guardo mio padre.
Non sa neppure chi è Harry, quello che gli interessa è che è il figlio di un uomo molto influente.
Vorrei dirgli quello che lui mi fa,
forse mi farebbe andare ugualmente a passare il fine settimana.
"Posso andare da Harry a farmi sbattere come una troia?"
"Se è il prezzo da pagare per essere in credito con Des, fai pure"

Quasi due giorni interi da passare insieme.
Sono emozionato,
sono spaventato.
Mi accoglie rilassato.
Mi manda a fare una doccia.
Mi fa trovare sul letto una sorta di vestaglia, tipo kimono, color indaco con motivi floreali azzurri.
Quando entro in soggiorno, lui sta uscendo dal secondo bagno in accappatoio nero.
E' la prima volta che mi si presenta così svestito.
Già solo il pensiero che sotto sia completamente nudo mi fa fremere.
Cerco di controllarmi, non voglio rovinare tutto da subito.
Si stende sul letto.
Accanto, sul comodino, vi sono alcune boccette.
Accosta le tende creando una penombra intrigante.
Le canzoni che lui preferisce come colonna sonora.
"Usa quell'olio e comincia a massaggiarmi, comincia dai piedi e mi raccomando fallo con estrema cura e lentezza, abbiamo tutto il tempo"
L'olio con cui massaggio i suoi piedi è di legno di sandalo e sprigiona una fragranza persistente, rara e preziosa.
Chiudo gli occhi: la sua pelle morbida, i suoi muscoli, i suoi tendini sotto le mie dita e tutto questo racchiuso in un'esperienza olfattiva che è afrodisiaca e mistica.
Salgo lungo il suo corpo.
Assaporo la tonicità dei suoi polpacci, la muscolatura delle sue cosce.
Si apre l'accappatoio e per la prima volta lo posso vedere completamente nudo.
E poi la mia mano si ferma accanto al suo amichetto.
Che cosa vorrà?
Lo vedo rilassato e per nulla eccitato.
Cosa pretende da me?
"Non voglio che tu mi faccia una sega, continua il massaggio."
Le sue parole mi tranquillizzano, non sono in grado di prendere una decisione da solo, troppo timore di sbagliare.
I suoi addominali duri e il suo petto accogliente, le braccia toniche, le sue mani forti e dalle lunghe dita che io accarezzo una per una.
Vorrei poterlo baciare e leccare tutto, ma non è questo ciò che lui oggi vuole da me.
Non è sesso, solo una pausa, un momento di sosta.
Si volta sulla schiena.
Mi applico ai muscoli della sua nuca e delle spalle che sotto le mie dita si sciolgono e si decontraggono, diventando morbidi come burro.
La sua schiena è liscia e levigata, ascolto con i polpastrelli ogni disco della colonna vertebrale, sfioro ogni vertebra.
Arrivo ai glutei che sono duri e sodi, rotondi, perfetti.
"Usa la lingua" e ha una voce soffice, in sintonia con tutto ciò che è fuori e dentro di noi.
Io lecco la sua apertura e poi oso inserirne molto lentamente la punta.
Non so perché lo faccio,
probabilmente sono troppo preso dall'atmosfera.
Quando mi rendo conto di quello che sto facendo, subito la ritraggo.
"Continua"
Non mi sono sentito mai così compiaciuto.
Lo penetro delicatamente con la lingua e mi giungono i suoi gemiti.
I primi che sento da quando ci conosciamo.
Ed è così gratificante e appagante che non riesco più a controllare la mia eccitazione.
"Ciò che conta è il suo piacere" mi ripeto per tenere a bada il mio istinto.
Io non conto nulla,
sono i suoi ansiti il mio premio.
Con una mossa rapida Harry si volta, mi sovrasta, mi prende dal dietro e mi penetra.
E' stranamente dolce e delicato.
Mi dà addirittura il permesso di venire.
Poi rimane appoggiato sulla mia schiena, il suo pene dentro di me insieme al suo seme.
Le sue braccia attorno al mio petto,
la sua testa appoggiata sull'incavo della mia spalla.
"Stai diventando bravo , stai imparando in fretta e bene, sono contento, sei diventato una buona scopa-amica, fra poco sarai una perfetta sassy queen, la mia sassy queen"
"Grazie" mormoro.
Poi c'è silenzio.
"A cosa stai pensando?" mi sussurra nell'orecchio.
"Che è stato bello"
"Bello?"
"Sì, oggi è stato molto bello e.."
"E.."
"E io sono felice di averti soddisfatto"
" E' il tuo compito"
" Lo so"
"Chi ti dice che mi hai soddisfatto?"
Mi irrigidisco.
Che diavolo sto dicendo,
sto parlando come si parla al proprio innamorato,
una conversazione alla pari.
"Io lo spero"
"TU sei rimasto soddisfatto, ma non è questo il tuo compito, te lo ricordi vero Louie?"
"Sì certo, mi è sembrato che tu fossi contento di come mi sono comportato, volevo dire questo"
"Sì sono rimasto contento, ma non voglio più che tu confonda il tuo compito con ciò che provi, non mi interessa se ti è piaciuto o meno e non deve interessare neppure te, è del tutto ininfluente"

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SPAZIO AUTRICE

Prima volta, eggià prima volta che il riccio si mostra come mamma lo ha fatto. Il dolce e timido Louie deve tenere a bada i suoi sentimenti, per Harry é solo sesso, niente sentimenti.

Secondo voi anche Harry prova qualcosa o é proprio un pezzo di ghiaccio? Ditemi cosa pensate.

*prossimo capitolo giovedì in quanto il capitolo é diviso in due*

Besos, Letstrytowrite.

You are my fetishМесто, где живут истории. Откройте их для себя