11. You are my religion (second part)

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Tie me up to golden chains
*Legami a catene dorate*




Il mattino dormiamo entrambi fino a tardi poi al risveglio lui mi desidera di nuovo e di nuovo cerco in tutti i modi di compiacerlo.
"Cosa provi per me, Louie?" mi chiede mentre sorseggiamo del the uno accanto all'altro.
I miei pensieri cercano convulsamente una risposta che possa essergli gradita.
"Quello che provavo per mio padre"
"Cioè"
"Ti ammiro, sei la mia guida, sei colui al quale mi affido completamente"
"Già, come tuo padre prima di me"
Annuisco.
" Tutto qui?"
Capisco che Harry non è contento della mia risposta, cerco qualcosa che gli possa far capire cosa è veramente per me, ma è difficile trovare le parole.
"Sei il mio signore"
"E questo cosa implica per te?"
"Tu comandi, io ubbidisco"
"Saresti disposto ad ubbidire ad ogni mio ordine"
"Sì"
"E poi?"
"Tu sei colui al quale ho consegnato totalmente la mia vita"
"Andiamo molto meglio. C'è dell'altro?"
Non so perché lo dico, forse perché è vero e in questa stanza c'è solo verità.
"Ti amo"
Io mi sento libero, le farfalle sullo stomaco stanno ballando. Finalmente ho dato voce ai miei sentimente ma
lui sta fermo e zitto e poi si ritrae da me.
Non risponde, non dice nulla.
Ma qualcosa è cambiato.
Nel suo umore.
Nei suoi modi.
Nel suo sguardo.
E' pomeriggio quando mi ordina di vestirmi.
"Andiamo a fare compere"
Sull'auto mi accorgo che sta imboccando la superstrada per uscire dalla città.
La direzione è quella di un grande centro commerciale.
"Ho bisogno di alcune cosucce ed è importante che ci sia anche tu"
C'è parecchia gente che si scontra e si incrocia in un via vai ordinato.
Harry cammina spedito, alla fine si avvicina ad un sexy shop.
Mi prende per mano.
"Scommetto che non sei mai entrato in un negozio così"
"No mai"
"Bene c'è un sacco di cose divertenti, questo è il negozio più rifornito, il proprietario, Hansel, è un amico"
Dentro non c'è molta gente.
Il riccio si avvicina e comincia a parlare con il conoscente, che se ne sta dietro al bancone.
Sembrano molto in confidenza.
"Tu comincia a dare un'occhiata in giro" mi dice.
Mi soffermo sull'abbigliamento, mi sembra la cosa meno sconveniente tra quelle esposte.
Sono imbarazzato.
Mi sembra che tutti mi osservino sogghignando.
Cerco di superare la vergogna.
In fondo tutti noi che ci troviamo qui,
in questo universo un po' perverso,
siamo tutti nella stessa barca.
Nessuno di noi è qui per caso,
forse per curiosità,
forse per farsi quattro risate,
forse per bisogno,
forse per rimorchiare,
ma in tutti i casi in un posto così non si entra per caso.
Sono così assorto nei miei pensieri da non accorgermi che Harry è accanto a me.
"Ti piace questo completino?"
Arrossisco perché ha parlato ad alta voce e quello che ho davanti agli occhi è un abbigliamento sadomaso molto hard.
In realtà ero così preso dai miei pensieri che neppure mi ero accorto di cosa stavo guardando.
"Vieni, quello magari te lo compro un'altra volta, oggi volevo farti vedere un'altra cosa"
Mi prende per mano e mi porta vicino ad una vetrina dove sono esposti falli di tutte le dimensioni e i materiali.
"Allora quale ti piace di più?"
Cerco di assumere un' aria indifferente, ma i miei sforzi naufragano miseramente.
"Non so" borbotto a voce bassa.
Lui li rimira, me ne parla decantandomene difetti e virtù.
Poi fissa la sua attenzione su uno con una pompetta che permette di aumentarne le dimensioni già notevoli.
Lo prende, se lo rigira tra le mani.
"Che ne dici?"
Mi accorgo che alcuni clienti, facendo finta di niente, stanno seguendo lo sketch che Harry ha deciso di mettere in scena.
"Come vuoi" la mia voce è sempre più bassa.
Ci rechiamo al bancone.
Respiro sollevato, finalmente fra poco saremo fuori di qui.
"Vai nel camerino e provalo"
Lo guardo stupefatto, forse non ho capito bene.
"Ti muovi?"
Sento gli occhi di tutti incollati su di me.
Harry ghigna senza un minimo di pudore, poi mi allunga un tubetto.
"Questo penso ti servirà"
Prendo quell'affare e vado in camerino.
C'è solo una maledetta tenda pesante che mi chiudo alle spalle.
Fuori un brusio come di uno sciame di vespe incazzate.
Mi abbasso la biancheria.
Il procedimento è abbastanza complesso e doloroso.
Stringo i denti e penso a lui che fuori starà ridendo con il proprietario.
Penso a lui ieri sera, a quei momenti in cui si era lasciato fare da me,
per la prima volta.
Penso a come lui cambia di giorno in giorno,
di momento in momento,
di come abbia la necessità di vedere riconfermata la sua autorità.
Penso che ciò che mi sta chiedendo ora sia legato proprio a questo: rimettere i ruoli al proprio posto!
Quando ormai ho concluso il lavoro e mi sto rivestendo, la tenda si scosta.
Non è Harry.
E' il suo amico.
E' Hansel.
"Che ci fai qui" reagisco infastidito.
Non accetto soprusi o ingerenze da estranei.
Non sono una checca spaventata.
Lo posso mandare al diavolo senza nessun problema.
Ma lui dice le parole.
Quelle magiche.
"Me lo ha chiesto Harry, mi ha detto di controllare che tu te lo sia infilato in modo corretto"
Mi slaccia i pantaloni e mi cala i boxer.
Mi fa girare e mettere chinato e poi mi tasta per controllare.
"Bravo hai fatto un buon lavoro, sei abituato a quanto pare a fartelo mettere nel culo"
Poi usa la pompetta e io sento che dentro il fallo sta crescendo.
Doloroso, degradante, ma eccitante.
Il tipo sembra leggermi in faccia i pensieri.
Mi si avvinghia da dietro.
Sento il suo pene duro contro il mio fondoschiena.
Le sue mani cominciano a massaggiarmi.
Oddio, che sta facendo?
Mi sta masturbando in un camerino dietro ad una tenda?
Mi immagino che tutti i clienti sappiano
e stiano godendo come dei pazzi nel cercare di indovinare dai rumori quello che sta succedendo.
E Harry?
Queste attenzioni sono un' iniziativa personale dell'amico o una sua richiesta esplicita.
E io come devo reagire?
Hansel ha i capelli lunghi tenuti raccolti in una coda che gli scivola fin sulla schiena,
ha un torace ampio e muscoloso,
ha un cazzo che mi preme contro le natiche e che sento molto bene,
anche se la mia apertura è già occupata,
ha mani dalle dita grosse e poco delicate, ma molto esperte e ben presto mi trovo a trattenere i gemiti che lui mi provoca.
Sto quasi per venire ma lui si ferma.
"Basta così, non mi va di pulire il camerino"
Mi lascia come un meccanico quando ha finito di aggiustare un guasto,
dandosi una pulita delle mani sul fondo dei pantaloni.
"Rivestiti, Harry ti aspetta"
Quando esco tengo gli occhi bassi.
Sento qualcuno che ridacchia, altri che mi fissano con uno strano senso di eccitamento negli occhi.
Il riccio è alla porta, mi fa cenno di seguirlo.
Quando siamo sulla macchina, nota la mia posizione strana.
"Ti da fastidio il fallo é"
"Sì"
"A volte Louie non so cosa fare con te"
Io sto zitto.
"Quando sei arrivato ieri, ero convinto che ormai avessi compreso bene cosa ci lega e poi te ne esci con il fatto che ti è piaciuto, che è stato bello, che mi ami"
Lo dice con aria schifata.
" Come puoi fraintendere in questo modo quello che c'è tra noi. Non hai capito nulla"
"Questa è stata la punizione?"
Lui ridacchia scotendo la testa.
"Punizione? A che ti riferisci?"
"A tutto quello che è successo in quel negozio"
"Vuoi dire al fatto che ti sei messo nel culo un bel cazzo grande e grosso che ti fa godere e che ti sei fatto fare una sega  gemendo come una troia? Questo è quello che tu chiami punizione? Sei un grandissimo ipocrita , abbi almeno il coraggio di dire che ti è piaciuto un sacco e che se avessi mandato dentro qualcun altro a fotterti sarebbe stato ancora meglio"
"Ho fatto solo quello che tu hai deciso"
"Già, la mia puttana, ma una queen non è così, non è una cagna in calore, è preziosa, un'opera d'arte, non geme in una camerino di un sexy shop"
"Che avrei dovuto fare? Non avrei dovuto ubbidirti?"
"Sento di aver fallito con te, pensavo che fossi diverso da tutti gli altri, ma non c'è nessuno di diverso. Ti ricordi quando sono venuto a trovarti quando eri malato, ormai sono passati mesi. Ti ho detto che saresti stato la mia sassy, la mia sassy queen. Questo era il mio traguardo, trasformati nella perfetta regina del sesso . Ma tu sei così.."
Ridacchia.
"Non so Louie, so solo che qualunque cosa tu faccia o dica mi deludi, qualunque cosa tu avessi fatto mi avresti deluso"

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SPAZIO AUTRICE

Prima di tutto Buon Natale bellezze!!
Lo so che sono in ritardo con l'aggiornamento maaa per fortuna ho aggiornato, meglio tardi che mai no?
E anche questo luuuungo capitolo è terminato.

Louis ama Harry, per lui amore significa dare tutto se stesso, accettare tutto quello che l'altro desidera fargli; naturalmente è un amore "malato" ma quello su cui mi sto interrogando è : "chi siamo noi per dire quello che è malato o no? In fondo se lui è felice perché dovrebbe cambiare? Per diventare uguale a tutti noi che sappiamo cos'è la dignità, il rispetto, l'orgoglio per noi stessi, che abbiamo un istinto che ci porta a proteggerci e a salvaguardarci?" Vedremo se riuscirò a far passare questa idea.  La cosa che penso è che stare con Harry sia un esperienza decisamente fuori dal comune.

E voi che ne pensate? 
Ditemi, son curiosa di sapere le vostre riflessioni.

*prossimo capitolo a 15+ voti e 80 visualizzazioni*

Dopo questo, passo e chiudo.
Besoos, Letstrytowrite.

You are my fetishWhere stories live. Discover now