Capitolo 32

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Capitolo 32

Josh's Pov

"Spero per te che questo ne valga pena perche' e' lontanissimo"

"Ti ho detto che e' bravissimo e poi ti fara uno sconto perche' e' un mio amico" mi ripete Alan al telefono.

"Non me ne frega niente dello sconto. Posso anche pagare il doppio se mi fa una cosa fatta per bene"

"Ah si scusa Mister Cliver"

Chiudo la telefonata prima che ricominci a fare una delle sue solite battute e guardo il GPS. Non dovrebbe mancare molto,almeno credo,visto che e' quasi un'ora e mezza che guido. Non mi dispiace allontanarmi se devo essere sincero. Piu' distanza c'e' tra me e i miei problemi meglio e'.

Magari le difficolta' si potessero cancellare semplicemente mettendo in moto la macchina e guidando lontano lontano lontano. Finche' i tuoi problemi scompaiono all'orizzonte lasciandoteli alle spalle con un sospiro di sollievo.

Ma non e' cosi. Essi ti seguono ovunque e ti rimango attaccati alla mente e al corpo finche' non ti struggono.

"Tra cinquecento metri girare a destra"

GPS tu non mi abbandonerai mai.

Ma perche' sto posto e' cosi lontano? E poi la zona non mi sembra un granche'. Chissa' come fa a conoscere gente da queste parti.

Ieri ho deciso di farmi un altro tatuaggio e Alan mi ha consigliato il negozio di un suo amico,che a sua detta, e' un mago.

Era un po' che volevo farmi un nuovo tatuaggio,oltre alle catene sulle braccia,ma non ne ho mai avuto il tempo o forse non ne ho sentito necessariamente il bisogno.

Pero' quando ieri Jennifer mi ha chiuso la porta in faccia ho deciso che era giunto il momento di tatuarmi il disegno che ho sempre avuto in mente sul petto. Si adatta con la situazione...

E poi Alan ha detto che e' bravissimo ed e' aperto anche di domenica.

"Siete giunti a destinazione"

Mi guardo attorno in cerca di un parcheggio e cinque minuti dopo mi ritrovo davanti ad un negozio un po' malandato con un'insegna luminosa scadente.

Sara' il posto giusto? O la va o la spacca,in caso va male,Alan e' fuori dalla squadra.

Quando entro rimango piacevolmente sorpreso nel constatare l'ambiente pulito e devo ammettere piuttosto figo.

Ci sono quadri ovunque e i muri sono pieni di graffiti e firme qua e la. Non c'e' nemmeno uno spazio bianco,nemmeno per terra,che ci sono delle impronte di scarpe di varie taglie con accanto altre firme.

A Jennifer piacerebbe molto questo posto e probabilmente anche a quell'irlandese di Michael. A volte credo che se avessi la faccia di Michael allora Jennifer non si arrabbierebbe mai con me.

"Posso aiutarti?" mi chiede una ragazza al bancone.

"Si,sono qui per l'appuntamento delle 16 30 ma sono arrivato mezz'ora prima"

"Nome e cognome prego?"

"Josh Cliver"

Da un'occhiata al computer e poi mi invita a sedermi e aspettare il mio turno. E' molto lontano ma forse ne vale pena farsi un tatuaggio qui,mi piace molto. Alan rimane in squadra.

"Nome e cognome prego?"

"Laura Mason"

C'e' anche affluenza di clienti visto che siamo gia' in tre seduti nei divanetti e continuano ad arrivare. Prendo una rivista e comincio a sfogliarla guardando alcuni dei tatuaggi che hanno creato ma il mio pensiero va a Jennifer.

Baci scoperti #Wattys2016Where stories live. Discover now