Jess & Gabriel's Valentine (Spin-Off)

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Tratto da un sogno fatto da Jess e dedicato a tutti gli innamorati per il giorno di S.Valentino.

Il capitolo seguente non segue linea temporale della storia. 

Un bacio,

Sara


-Mio Dio, cuori dappertutto, venditori ambulanti di rose rosse ed Obama ancora non mette in vigore una legge contro le finestre dei grattacieli newyorkesi che creano disegni di cuori rossi. Ci vuole così tanto a portare un minimo di rispetto per chi è single?- sbuffa Miranda, prendendo a calci il puff bianco poco distante dal letto. E' divertente vederla alle prese con il giorno di San Valentino, da single. 

-Non dare troppo importanza a questo giorno. L'amore, in tutte le sue forme, va celebrato ogni giorno e tu lo sai che ti voglio bene ogni giorno.- le dico con un sorriso sulle labbra.

-Jess, no! Non te ne uscire con queste frasette filosofiche. Il giorno di San Valentino conta, è il perfetto giorno per l'egocentrismo e proprio quando la mia fantasia ha raggiunto il climax, mi ritrovo single. Non è giusto!- esclama in fine, tirando un ultimo e definitivo calcio al povero puff deformato dall'impronta delle sue snakers.

Io siedo tranquilla sul pavimento e ridacchio di tanto in tanto. Lei adora organizzare grandi feste e lasciar trasparire la sua creatività. Vorrei capisse che non ce n'è sempre bisogno e che potrà inventarsi qualcosa di alternativo, magari assieme a me. Siamo in due a non celebrare la giornata dell'amore.

-Maledetto Cupido! Bastardo! Stronzo! Figlio di puttana! Crepa!- urla rotolandosi teatralmente sul letto, dando una pedata alla abatjour e sporcando le lenzuola bianche con la suola delle scarpe. 

Scuoto la testa sconfitta e sorrido incredula davanti a tanta idiozia. Non posso credere che la sua tolleranza stia degenerando. Solitamente impazzisce un po', ma dopo una bella imprecazione sembra calmarsi, ma adesso la vedo solo al baratro, alla ricerca di una cenetta romantica, senza un fidanzato.

-Potremmo cenare assieme, io e te, scegli tu il ristorante. Non mi lamenterò, lo giuro!- porto una mano al petto come ogni americano fa al suono dell'inno nazionale. 

-Non è la stessa cosa!- salta giù dal letto, trascinandosi le lenzuola avvolte intorno al suo corpo. -Forse devo affittare un ragazzo per stasera, sarebbe un'ottima idea!- saltella felice per la stanza. 

Sbuffo spazientita e guardo al cielo, sperando in un miracolo.

-Randa, stai delirando. Basta già il mio di ragazzo in affitto. Smettila di crogiolarti nell'esaurimento ed inizia a cercare un buon ristorante dove cenare.- le dico, alzandomi e sbattendo le mani sulla parte posteriore dei jeans, liberandomi della polvere. Questa casa ha bisogno di una rassettata di primavera anticipata.

-Sei noiosa. Non si passa la giornata dell'amore con la propria migliore amica, ma viste le circostanze mi adeguerò ed andremo a mangiare fuori.- parla con tono affranto ed a grandi passi lascia la stanza.


Il bagno puzza di lacca per capelli ed il tubino nero che sono stata obbligata ad indossare mi strizza talmente tanto le tette che i miei polmoni chiedono pietà. 

-Miranda, dannazione! I tuoi capelli stanno bene, basta con la lacca!- urlo, tossendo a causa del forte e fastidioso odore. 

Lei è vestita di tutto punto, si guarda allo specchio e maneggia la bomboletta di lacca spruzzandosene quantità industriali sui capelli perfettamente arricciati.

-Non deve scappare neanche un capello! Non permetterò che questa serata venga rovinata!- esclama con decisione. Sbuffo ed esco dalla stanza, dirigendomi nel soggiorno dove lascio sprofondare la mia figura nella morbidezza del divano.

Affittami per un giornoWhere stories live. Discover now