Il fatidico giorno

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Ci siamo.

È il fatidico giorno.

Guardi fuori dalla finestra.

È una bella mattinata di inizio ottobre, il sole splende alto nel cielo ma al contempo soffia una lieve brezza che scuote dolcemente le cime degli alberi più alti.

In una giornata come questa niente può andare storto.

Te lo senti.

Devi solo andare a scoprirlo.

Respiri, prendi coraggio.

Esci dal dormitorio.

Tu e Draco vi siete dati appuntamento molto presto, sotto il solito albero.

Lui, di solito, è sempre puntuale, mentre tu arrivi in ritardo un giorno sì e l'altro pure.

Difatti, lo vedi già lì, in piedi, ad aspettarti.

Così come vedi il suo nervosismo, ma anche lo scintillio che illumina i suoi occhi grigi non appena ti vede.

Lo raggiungi, sfoderando un ampio e rassicurante sorriso. Strano dover sostenere una persona mentre tu stesso avresti un gran bisogno che qualcun altro lo faccia per te.

Ma tant'è.

Uscite dai cancelli, non incontrando quasi nessuno per via dell'orario, che avete scelto apposta.

-Dove andiamo per prima?- chiede lui, e tu non hai alcuna esitazione nel rispondere.

-Nel negozio di accessori per il Quidditch, ovvio!-

Passate una mezz'oretta abbondante a vagare tra gli ultimi modelli di scope, perdendovi nei ricordi delle vostre partite più agguerrite in cui lottavate l'uno contro l'altro.

E, stranamente, ricordare queste cose ti è piaciuto molto, era come se voi due aveste qualcosa che vi lega profondamente, qualcosa di solo vostro.

Tanto tu sei abituato alle stranezze.

Ovviamente subito dopo è il turno di Mielandia, dove Draco fa una scorta di merende e dolcetti che basterebbe a sfamare per un paio di mesi una famiglia di quattro persone.

E quando tu gli chiedi -Hai veramente intenzione di mangiare tutti quei dolci da solo?- lui sfodera un sorriso sfacciato, indicandosi, risponde -Tanto me lo posso permettere, guarda che fisico stupendo che ho!-

In effetti, ti accorgi solo ora di quanto, sotto la divisa scolastica che ha il potere abbruttire anche la persona più bella, il suo corpo sia perfettamente scolpito, nonché decisamente ben fatto e ben proporzionato.

Ti ricorda una statua di marmo.

Accantoni il pensiero, imbarazzato anche solo di esserti lasciato andare a certe assurde fantasie.

Altra tappa obbligata del vostro percorso è Zonko, dove vi divertite ad osservare le ultime novità e immaginare tutte le occasioni in cui sarebbe possibile usarle. Ne uscite con una busta piena di trabocchetti vari e mille idee su come sfruttarli.

Intanto il piccolo paesino ha ripreso vita, e gli studenti spuntano fuori da ogni angolo.

Per evitare i soliti sguardi incuriositi, vi avviate verso i pressi della Stamberga Strillante, senza però entrare, dove nessuno dovrebbe aver intenzione di avvicinarsi.

Vi sedete su un freddo muretto di pietra poco distante da lì.

Vi divertite a osservare le persone che corrono qua e là, immaginando le loro possibili discussioni.

-Gianbattista, lo hai comprato il pane?-

-No, Ermenegilda, il negozio era chiuso! Ma non ti preoccupare, che moltiplico quello di ieri!-

Ridete.

Ha una bella risata.

Non te n'eri mai accorto.

Forse perché Draco non è una persona che ride molto spesso.

Ma ti piace quando ride.

Specialmente quando sei tu a provocare in lui quella piacevole reazione.

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Siete vicini.

Molto vicini.

La cosa ti mette agitazione, ma non ti allontani.

No, resti esattamente lì dove sei.

Avete passato una splendida mattinata, e questo momento è solo il culmine di una giornata perfetta.

Le vostre mani si sfiorano quasi, poggiate sul muretto.

I vostri volti sono a poca distanza l'uno dall'altro, puoi sentire il ritmo del suo respiro regolare.

Sollevi lo sguardo, incontrando i suoi occhi smeraldini.

Impieghi qualche istante per renderti conto della solennità del momento.

D'un tratto non parlate più, limitandovi a sorridere.

Il tuo respiro si fa più affannato.

I vostri volti più vicini.

Sempre più vicini.

Ti fai una vaga idea di quello che sta per succedere.

Sei agitato, il cuore ti batte a mille.

Non sai come mai sia proprio ora il momento, ma ti rendi improvvisamente conto di non volere nient'altro.

Nessun altro.

Siete vicini, vicinissimi.

I vostri nasi si toccano appena.

Non ce la fai più a sopportare questa fin troppo lunga attesa.

Sfiori la sua mano con la tua.

Lui capisce.

Si sporge di più verso di te.

E ti bacia.

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A/N:

Forse il capitolo più lungo che io abbia mai scritto.

E così, il momento tanto atteso è arrivato! I nostri cari drarry si sono finalmente baciati!

Ma non temete, non finirà così. Ho grandi progetti per questa storia.

All the love, vostra File Not Found.



I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora