La calma prima della tempesta

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È già il momento di partire.

Il tuo baule è già pronto da giorni, e giace apparentemente abbandonato in un angolo della stanza.

Ti spaventa non poco la prospettiva delle vacanze a casa Tonks, ma cerchi di farti coraggio al pensiero che non sarai solo, ma con Harry.

E sai che anche lui è terrorizzato.

Mal comune, mezzo gaudio, si dice.

Cammini freneticamente avanti e indietro nel dormitorio, mentre aspetti l'orario dell'appuntamento con Harry per andare.

La mezz'ora più lunga della tua vita.

Ti siedi, ti alzi, l'agitazione che si è ormai impossessata di te non sopporta l'idea che tu stia fermo.

Per quanto va avanti tutto ciò?
Secondi, minuti, ore, anni?

Non sapresti dirlo, il tempo scorre con una lentezza inesorabile.

Lo sguardo fisso sulla sottile lancetta dei secondi, che si muove lentamente, lentamente...

Tic, tac. Tic, tac.

L'attesa è straziante.

Tic, tac.

Ancora un quarto d'ora.

Incredibile come rallenti il tempo quando stiamo a fissare un orologio.

Chiudi gli occhi, steso sul letto.

************************************

L'appuntamento con Draco è in Sala Grande poco prima di pranzo, e sei abbastanza nervoso.

Ma andrà tutto bene, ne sei certo.

Hai raccolto tutte le tue cose senza nemmeno curarti di riporle in ordine nel baule, gettando tutto al suo interno in maniera meccanica mentre la tua mente continuava a sondare i possibili risvolti delle vostre vacanze.

Ti precipiti nel luogo concordato dieci minuti prima, e aspetti.

Aspetti.

E aspetti.

Draco arriva dopo un quarto d'ora, ansimando come se avesse corso.

-Mi sono addormentato. Ma ti rendi conto?? Io che non ho sonno neanche la notte, non appena ho un impegno dormo come un sasso!-

Non vedi il suo bagaglio.

-E il baule?-

-In tasca, l'ho rimpicciolito. È più pratico così!-

-Se lo dici tu...-

Partitete con l'Espresso insieme agli altri studenti, quindi iniziate a dirigervi verso l'ingresso.

Ma prima...

-Devo andare in bagno-

Sospira.

-Per forza?-

-Direi...-

Un altro sospiro.

-Andiamo, dai-

Il bagno più vicino è quello del secondo piano, quindi correte in quella direzione per quanto vi sia permesso dal baule che ti tiri dietro.

Poco dopo, ripartite.

Ovviamente le scale devono ruotare in tutte le direzioni tranne in quella in cui vorreste andare.

Dopo l'ennesimo tentativo di imboccare la rampa giusta e gli innumerevoli lamenti di Draco sul vostro quasi-ritardo, decidi di cambiare strategia.

Seguendo il suo esempio, anche tu rimpicciolisci il tuo baule con un incantesimo, e continuate a correre, più veloci una volta alleggeriti da quel peso superfluo.

Ma il fischio della locomotiva vi suggerisce che siate arrivati tardi.

E infatti dopo pochi metri sentite il rumore del treno che sfreccia in lontananza, mentre voi siete qui.

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-Dannazione, lo sapevo! L'avevo detto io che saremmo arrivati troppo tardi!-

Lui sbuffa, ma qui quello seccato dovresti essere tu.

Non è solo perché avete perso il treno.
Tu ci tenevi a fare una buona impressione ad Andromeda, ma arrivare in ritardo significa cominciare già col piede sbagliato.

Il ritardo può tranquillamente essere interpretato come gesto di maleducazione, il segno che indica disinteresse verso gli impegni presi.

Da come l'ha descritta Harry, è una persona buona e tollerante. Ma è pur sempre una Black, e la casata di tua madre è una di quelle famiglie che reputano la buona educazione estremamente importante.

-Non ti preoccupare, troveremo una soluzione!-

Camminate senza una precisa meta, come in cerca dell'ispirazione che vi possa suggerire come arrivare a destinazione in poco tempo.

E questa vi si presenta sotto forma di una ragazza dai capelli biondi raccolti in una treccia disordinata e grandi occhi sognanti che si spostano da te ad Harry in continuazione.

La riconosci all'istante, impossibile non riuscirci.

'Lunatica' Lovegood.

-Ciao, Harry! Malfoy...-

Harry ricambia subito il saluto, tu invece resti a fissare i colori blu e bronzo della sua cravatta.

Lei non sembra farci troppo caso.

-Avete perso il treno, per caso?-

Curioso.

Di solito, quando si pensa ai Corvonero, si immaginano secchioni asociali e amanti dei libri.

Eppure, questa descrizione non combacia per niente con la ragazza che hai davanti.

Lei è originale.
Pazza, forse, ma originale.

Una di quelle persone che fa sempre  di testa sua, che segue i propri ideali disintetessandosi delle opinioni altrui.
Istintivamente, ammiri questo suo modo di fare, di comportarsi.

Chissà perché la gente la prende in giro.

Le sorridi, per quanto te lo consentano la frustrazione e l'ansia.

-Si, sapresti per caso consigliarci un modo veloce per uscire di qui?-

-La scuola dispone di una bella Stanza delle Necessità, non trovate?-

Lei, detto ciò, si allontana canticchiando una canzoncina molto simile a qualcosa che hai già sentito da qualche parte nei corridoi.

Strana ragazza, quella Luna.

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Luna è un genio, un vero genio.

Ti ha appena salvato le vacanze.

Afferri Draco per una mano e inizi a correre su per le scale, nel tentativo di raggiungere la Stanza nel più breve tempo possibile.

Scale, corridoi e quadri ti passano davanti agli occhi quasi senza che tu ci faccia caso, impegnato come sei a ripetere un percorso già fatto milioni di volte negli anni passati.

Finalmente arrivate, ritrovandovi di fronte alle grandi porte decorate.

Quando entrate, ti guardi intorno.

Siete in una saletta piccola.

L'unico elemento d'arredo è un grande camino poggiato al muro, e su una mensola al di sopra di esso giace una ciotola contenente una familiare polverina argentata.

-Metropolvere- sussurra lui.

Non vuoi farlo andare da solo, e per fortuna il camino è abbastanza spazioso per contenere entrambi.

Le vostre mani sono unite mentre tu getti una manciata di polvere tra le fiamme verdastre pronunciando 'casa Tonks' con voce alta e chiara.

E poi sparite.


I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~ Where stories live. Discover now