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- Non so se è una buona idea, Gherbini.-

Scesi ancora un gradino della scaletta del letto a castello, quando vidi che Lorenzo tentava di tirarsi su dalle coperte per non perdermi di vista, ma il tutto con scarsi risultati.

-Sei troppo intossicato. Dovresti davvero farti una lunga dormita.-

- Non sarà lunga, dato che domani sono costretto ad alzarmi presto.-
piagnucolò abbandonandosi con la schiena sui cuscini.

- Così impari a non prenderti le tue responsabilità!- strepitai spazientita.

- Ne approfitti per sgridarmi perché ho il naso mezzo rotto e non sono in grado di alzarmi da qui, eh Ferrari!?-

Lo disse con un tono quasi dolce e io mi intenerii. Non mi capacitavo del perché Lorenzo si impuntasse in quel modo con me, aveva capito benissimo che non ero una di quelle ragazze disinibite che frequentava di solito, quindi mi chiesi "perché mi vuole qui con lui?"

Decisi che volevo scoprirlo.

- Ma che vuoi da me?- domandai quando salii in cima al letto e mi sedetti sulle coperte accanto a lui.

- Abbiamo già dormito insieme, qual è il tuo problema?!- 

Lorenzo biascicava con voce ubriaca, continuando a schiacciarsi il palmo della mano sul naso ferito.

- Smettila di toccarti! Ti togli la medicazione!-

- Se non rimani qui, mi tocco.-

Lo guardai confusa, poi capii il suo gioco di parole, dato che mise su un sorrisetto furbo.

- Sei un pervertito!-

- E dai..non ti mangio, Ferrari.-

- Riesci ad alzarti domattina?-

-No.- mise il broncio aggrottando le sopracciglia sopra a due occhi verdi assonnati.

- Sofia che palle che sei!-

Lorenzo pronunciò queste cinque parole, poi lo vidi crollare tra le coperte bianche, addormentandosi di sasso.
O così almeno credetti, dato che non si muoveva più e non parlava più.

- Ehm.. stai.. stai bene?- domandai sporgendo il collo verso di lui, ormai immobile.
Il suo respiro era regolare, sotto al petto avvolto dalle lenzuola e quando mi avvicinai per valutare le condizioni della ferita sul naso, si fece intenso quel profumo di menta.
Proprio mentre dubitavo sul da farsi, mi vibrò il cellulare che tenevo nella borsetta. Lo tirai fuori velocemente e notai il mittente.
Alice.

Rimango da Jack stanotte! Baci

"E ora? Che sia un segno? No, io non credo in queste cavolate" pensai titubante tra me e me.

Guardai Lorenzo addormentato: le sue labbra rosee erano appena socchiuse, sembrava un bambino innocente e mi stupii di me stessa per aver anche solo pensato una cosa del genere.
Per una volta decisi di seguire l'istinto e di non pensarci su più di tanto: lanciai le scarpe giù dal letto e nella penombra scivolai sotto alle lenzuola vicino a Lorenzo.

Mi feci piccola dal mio lato, per evitare in tutti i modi di sfiorarlo, ma ben presto iniziai a sentire un forte caldo.
Alla fine optai per tenere il vestito addosso, Lorenzo era ubriaco e apparentemente innocuo, "ma con lui non si sa mai" mi dissi, prima di avvicinare il naso alla sua spalla ed addormentarmi avvolta dal suo profumo.

#ODIetAMOWhere stories live. Discover now