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Tenni gli occhi aperti così a lungo che finii per addormentarmi tardissimo quella notte.
Il giorno seguente quindi, non sentii la sveglia e rimasi a letto.
Ad un certo punto però, la porta di legno del bungalow prese a vibrare forte, così intensamente che per poco credetti di trovarmi nel bel mezzo di uno tsunami.

- Giuro che se è Matti lo ammazzo! Prima lo prendo a calci, poi lo ammazzo!-

- Ali! Sta calma!- sbottai scendendo dal letto a castello ancora in pigiama.

Aprii la porta ed un raggio di sole mi accecò all'istante.
Mi portai una mano sulla fronte, ma poi la voce di Lorenzo mi scivolò dritta nelle orecchie ancora assonnate.

-Sbaglio o sono le undici e mezza, Ferrari?-

Gli rivolsi una faccia stiracchiata, poi mi strofinai i capelli spettinati sulla tempia. Ma non risposi.

-Perché non eri in spiaggia? All'appuntamento?-

Appuntamento? Spiaggia?
Ma diceva sul serio?

- Sono rimasta addormentata.- dissi la verità.

- Dai sbrigati. Non farmi aspettare.- sbottò mettendosi le mani sui fianchi.

- E dove andiamo?-

- Questo non te lo dico.- fece, spavaldo. Poi mi guardò di traverso.

"Ecco che ritorna a fare il cretino"

- Beh allora, ciao.-

Provai a chiudergli la porta in faccia, ma lui la bloccò con il piede.

-Ma sei impazzito?! -

Uscii sul pianerottolo e mi chiusi la porta alle spalle, per evitare che Alice sentisse.

-Se non vieni con me...niente materasso, Ferrari.-

Il suo atteggiamento di sfida era di nuovo tornato.

-Che stronzo.- sbadigliai.

- Come hai detto scusa??-

Lo vidi sbattere quelle ciglia lunghe in attesa di una risposta.

- Ma..devo fare colazione..- mi lagnai.

Perché non avrei combinato niente se prima non mi fossi fatta una bella brioches alla Nutella.

- Tu muoviti, alla colazione ci pensiamo dopo.-

Sbuffai, ma poi mi ritrovai a camminare per il bungalow in punta di piedi, mi vestii facendo il meno rumore possibile per non svegliare Alice che si era già riaddormentata come un sasso.
La notte precedente aveva fatto più tardi di me, quindi conoscendola, come minimo avrebbe dormito fino alle tre del pomeriggio.

"Costume: messo. Denti: lavati."

Feci un breve riassunto di tutto ciò che avevo fatto e mi dissi che ero pronta.
Così uscii e seguii Lorenzo nella pineta.
Non era di molte parole quel giorno, e me ne stupii molto.
"Forse è così di prima mattina." mi dissi.
Notai subito che aveva il costume addosso e portava con se uno zainetto, quindi provai ad immaginarmi quale fosse la destinazione che ci aspettava.
Capii che poteva essere qualcosa di inaspettato per me, quando raggiungemmo il motorino parcheggiato.

#ODIetAMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora