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Il seguito de "Le Ceneri della Fenice - The Fade"
Sono passati due anni dalle vicende che hanno coinvolto e sconvolto le vite di Fade, Jag e Nef ma, nonostante tutto, il mondo ha continuato a girare...
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Spazio autrice Non dedicandomi all'uso di bevande alcoliche ho dovuto farmi consigliare su quantità e postumi date dal loro uso e abuso. Desidero quindi ringraziare le utenti ubriacone (scherzo LOL) che mi hanno aiutato per la stesura di questo e il prossimo capitolo! Alla salute! MirianaVitulli JD_Quest stars_bones GRAZIE --
La mattina seguente Rebecca si alzò alle 6 per andare a correre, come ogni domenica. Tornata a casa, si fece una doccia e si preparò a partire.
Nef si era quasi dimenticato che sarebbe andata a trovare i suoi per decidere come organizzare il prossimo pranzo di Natale. Non si poteva negare: era una manager anche nella vita.
L'accompagnò alla macchina per aiutarla a caricare tutte buste da portare in viaggio. Aveva letteralmente svaligiato il negozio per comprare vestiti non solo per lei, ma anche per tutta la famiglia: probabilmente il contratto sarebbe saltato a causa sua, pensò il bassista, sarcastico.
La macchina si allontanò portando via l'ostacolo più imponente che si frapponeva fra lui e Fade. Sentì l'impulso di afferrare il telefono ma provò del rammarico, avrebbe aspettato che almeno lei fosse uscita dalla città.
Il bassista attese l'ora di pranzo per chiamare la ragazza, trovò la sua voce molto più squillante della giornata precedente.
"Vorrei rivederti adesso."
"Ti aspetto." E riagganciò.
Non voleva pensarci troppo, si preparò indossando i primi vestiti che gli capitarono a tiro e infilò l'uscita di casa con le chiavi della macchina in mano.
Mentre stava per far partire il motore, fu interrotto da una voce dietro di lui.
"Torni da lei?"
Si girò con sguardo allampanato. Jag era seduto sui sedili posteriori con le mani sprofondate nelle tasche del suo camice bianco, in fare sbarazzino.
"Come cazz..." fu colto dall'ira ma si trattenne, si limitò a girarsi verso il volante e appoggiarci la fronte sopra, con la reale intenzione di prenderlo a craniate. Meno male che i vetri dell'auto erano scuri e nessuno poteva vederli.
"Cosa ci fai qui dentro?" alla fine sibilò.
"Ti avevo detto di non compromettere il mio esperimento. Non mi hai ascoltato."
"Esperimento un cazzo, è una persona, non la tua cavia!"
"Resta il fatto che stai rischiando di danneggiarla..."
"Non le ho detto niente riguardo chi era, perciò lasciami in pace." Modulò la voce per non urlare.
