Le Ceneri della Fenice 2 - Living Hell - Completo

Mente disturbata dai sogni - parte II

"Jag mi ha lasciato un regalo!" annunciò Rebecca appena i due furono soli in macchina "Non l'ho detto agli altri per non farli sentire a disagio ma guarda che carino!" La donna tirò fuori dalla borsa un berretto di lana blu cobalto e lo infilò immediatamente. L'uomo lo guardò di sbieco, venne colto dal dubbio che potesse contenere degli elettrodi che le avrebbero manipolato il cervello, ma si limitò a grugnire per l'assurdità di quella pensata. "E dai! Non essere geloso!" lo schernì lei raggiante "Sicuramente il tuo regalo sarà molto più bello di questo!" lo provocò, cosa che gli fece partire un secondo grugnito di indignazione.

"Ok, ho afferrato!" ridacchiò lei "Che ne dici allora se ti espongo il programma dei prossimi giorni? Sabato ho invitato Terry e Susan a cena da noi, così possiamo salutarci prima che partano."

"Perfetto." replicò lui come al solito. Da quando Rebecca era entrato nella sua vita, era avvezzo a farsela organizzare. Al contrario di un tempo in cui non sopportava che gli venisse detto cosa doveva fare, ora avere tutto già programmato gli permetteva di dedicarsi al cento per cento a ciò che amava di più, cioè la musica. Poteva comporre, scrivere versi ed esercitarsi liberamente senza il bisogno di pensare ad altro. Almeno fino quel momento. Ora avere la vita organizzata era tornata ad essere un peso, una morsa da cui divincolarsi, un'agenda da cui ricavare piccoli ritagli di tempo per vedere Fade. Si sentiva come se stesse correndo su una scala di Escher che gli si stava sfaldando sotto i piedi.

"A proposito, visto che tutti gli altri sono andati fuori dalle palle, in questi giorni vorrei andare ad esercitarmi agli studi, quindi, se hai bisogno, posso andare io a comprare ciò che serve per la cena, al mio ritorno. Oppure puoi venire con me, se ti va."

La donna trovò la domanda inusuale, ma non le andava proprio di annoiarsi a morte mentre lui 'amoreggiava' col suo basso. Molte volte aveva vacillato nel dubbio che l'uomo amasse la musica più di quanto amasse lei, ma alla fine era il peso da dover sostenere quando si accetta di diventare la compagna di una star.

"Non puoi esercitarti a casa?"

"L'acustica è migliore in sala e poi non ci sono rumori esterni a distrarmi. Se non vuoi stare là puoi sempre andare a fare un giro in centro..." aveva già pronta la risposta ed era conscio che fosse convincente: la donna sapeva che quando si sarebbe stufata dei giri in centro, avrebbe comunque dovuto aspettare che lui finisse le prove e l'equazione nella sua testa portava sempre allo stesso risultato: noia mortale.

"No, vai pure da solo. Ti preparerò la lista delle cose che mi servono."

Ora Nef doveva solo sincerarsi di come era organizzata la settimana di Jane.

Riuscì a mandarle un sms veloce: 'Quando hai il giorno libero?' che poi cancellò immediatamente.

Aspettò la risposta sdraiato sul divano a giocare con una app sul cellulare, il modo migliore di tenere il telefono sotto controllo senza destare i sospetti. Rebecca nel frattempo, era seduta sul tavolo del soggiorno a controllare i post nel forum dei Momuht. Nel poco tempo libero che aveva, faceva anche la social manager infiltrata come utente random nella fandom ufficiale del gruppo. Alimentava i topic e visionava le critiche e i desideri dei loro follower. Si era registrata come 'Nef's_girlfriend': a volte il camuffamento migliore è quello più vistoso e poi non le andava proprio che qualcun'altra si autoproclamasse tale. Piccole manie femminili.

A sera, nessun sms di risposta giunse al cellulare dell'uomo. Era strano, di solito, finito il turno, lei gli rispondeva sempre. Decise di aspettare il mattino seguente, ma anche quando afferrò il cellulare che aveva appena svolto il suo ruolo di sveglia, non vide traccia di messaggi. Le mandò un secondo sms, magari il primo non le era arrivato. 'Oggi sei a casa?' scrisse velocemente per poi cancellare con altrettanta fretta la prova del suo doppio gioco.