Ustuni e la sua banda o gang non so come chiamarla entrano in classe contemporaneamente al professore di fisica.
Sono 4 ragazzi che sono stati bocciati, li hanno inseriti in questa classe perché noi siamo, o meglio eravamo, la classe con il numero inferiore di alunni.
Questi 4 ragazzi sono dei bulletti da quattro soldi, inutili e più fastidiosi di una caria.
-Bentornati ragazzi, come vedo non siete cambiati affatto, spero per voi che abbiate ripassato tutto il programma, perché quest'anno non si scherza- inizia a parlare il professore
Che noia, le solite parole buttate lì all'inizio di ogni anno.
-Come state?- chiede
E ovviamente nessuna risposta.
-Come potete vedere ci sono dei nuovi ragazzi che ci faranno compagnia quest'anno- li indica il professore
Ustuni ride.
Che c'è da ridere?
-Vi sarete sicuramente già incontrati nei corridoi- continua
-In caso ragazzi, vi va di presentarvi?- li invoglia il professore
-Si Giorgio perché non vai a presentarti- dice Ustuni al suo compagno di banco
-Vieni Giorgio- dice il professore
Questo "Giorgio" lancia un occhiataccia a Ustuni e va davanti alla cattedra
Ora che ci penso il suo cognome è Ustuni o Ustioni?
-Pensi di stare lì impalato a guardare la classe ancora per molto o puoi iniziare a presentarsi alla classe?- lo riprende il professore dopo tre buoni minuti
-Sto impalato- risponde Giorgio
Tutta la classe ride. Io no. Mi sembra una grandissima mancanza di rispetto verso il professore.
-Non scherziamo- dice il professore alterato
-Sono Giorgio ho 18 anni e abito a Torino, posso andare ora?- dice al professore
-Perché hai scelto questo indirizzo scolastico?- chiede il professore
-Hanno scelto i miei genitori, io volevo fare l'alberghiero..-
-Quindi il tuo sogno è fare il gioco?- continua a chiedere il professore
-No- risponde
Questo ragazzo ha dei problemi.
-Va bene Giorgio, vai a sederti...- dice il professore con aria sconfitta
Ustuni continua a ridere senza ritegno.
-Ostuni visto che c'è così tanto da ridere venga qua a presentarsi che ridiamo tutti insieme-
Ahhhhhhhh ma quindi non è Ustuni ma Ostuni. Preferisco Ustuni però.
-Ciao sono Lorenzo Ostuni...-
-Un morto di figa- sussurro io alla Marina
Lei ridacchia.
-E anche un bulletto che si crede figo- continuo io a sussurrare
-E anche un gran..-
-La smetti?-
Ops.
Lorenzo Ostuni mi sta fissando.
Io alzo gli occhi e incontro i suoi.
Per essere un paio di occhi marroni sono davvero belli, nascondono qualcosa.
-Hai qualcosa da dirmi?- continua fissandomi
-Avrei tante cose da dirti- rispondo pronta
-E allora dille, dobbiamo fare conoscenza no?- dice con un tono che mi fa irritare da morire
-Preferisco non dirle sennò ti metti a piangere-
Il professore guarda la scena senza spiccicare parola. Intervenga la prego.
-Tranquilla, tratterró le lacrime.-
-Ragazzi, se avete dei problemi li risolvete fuori da questa classe, ok?- ci riprende il professore
Sbuffo.
-Continua Lorenzo- dice il professore
-Sono Lorenzo, ho diciotto anni e vivo a Torino-
-E perchè hai scelto questo indirizzo scolastico?- chiede nuovamente il professore
-Perché mi piacciono i computer, mi piace la tecnologia in generale-
-Si guarda i porno sul portatile lui- sussurro ancora ridendo alla Marina
-Hai rotto tre quarti di minchia- urla Ostuni verso la mia direzione
Ho un sussulto.
-SIAMO IN UN CIRCO!? SIGNORINA BIANCHI E OSTUNI USCITE ENTRAMBI FUORI- grida il professore con tutto il fiato che ha in corpo.
-Ma..- provo a parlare
-FUORI-
Sconfitta mi alzo dal mio posto e seguo Ostuni verso la porta dell'aula.
Fantastico.. Essere cacciata dalla classe la prima ora del primo giorno di scuola! Dannato Ustuni.
-Sei felice adesso?!- sbraito dopo aver chiuso la porta
-Se tu imparassi a farti i fatti tuoi adesso non saremmo qua- dice camminando lungo il corridoio e raggiungendo l'uscita della scuola
-Dove vai?- gli chiedo
-a fare in culo- risponde
Buono.
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Resta||Lorenzo Ostuni
FanfictionStavo cercando di riempire ogni vuoto, e nel vuoto ci sono rimasta ⭐️ Ti ho già detto che sono molto spaventato- Non avevo mai visto i suoi occhi così, sembravano proprio terrorizzati da questo sentimento a lui sconosciuto, e che giusto giusto...