Capitolo 48

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Sto tornando a casa. Oggi è stata una giornata pessima.
Interrogata in filosofia e storia.
Ho preso due otto però.

Penso di essere la ragazza più odiata della scuola.
Mi sono dovuta sorbire tutte le occhiatacce di TUTTE le ragazze presenti sulla terra.

Tra poco pure il papa mi odia per essermi messa con Lorenzo.

Fatto sta che oggi è il compleanno di Giorgio e che io e Lorenzo dobbiamo preparare la torta per la sua festa a sorpresa. Rigorosamente al cioccolato.

Sto cercando di aprire la porta, ma non riesco a fare entrare la chiave.. ho troppo freddo mi tremano le mani, ci saranno circa zero gradi.

-Spostati- ridacchia Lorenzo togliendomi le chiavi dalle mani.

Mi sposto leggermente e Lorenzo riesce ad aprire la porta.

Con mia sorpresa vedo mia mamma alle prese con i fornelli.

-Ciao mamma- dico

-Ciao- dice lei dandomi le spalle

-Buongiorno- dice Lorenzo

Quando mia mamma sente la sua voce si gira e fa a Lorenzo un sorriso cordiale.

-Oh, ciao, tu sei Lorenzo giusto?- dice mia mamma con sguardo interrogativo

Lei sa di tutto quello che Lorenzo mi ha fatto, però non sapeva della nostra riappacificazione.

-Esattamente- sorride lui levandosi il cappotto.

-Tesoro fa veramente freddo fuori dovresti indossare il giubbotto che ti ha regalato zia Marzia-

-Io non uso giubbotti-

-Lo so- sospira lei

-Per questo sembravi un pinguino- mi sfotte Lorenzo sedendosi sul divano.

Mi limito a lanciargli un'occhiataccia.

-Mamma perché non sei a lavoro?- domando

-Mi hanno cambiato il turno, vado alle tre- dice e io annuisco

-Lorenzo mangi qui?- chiede mia madre

-Si- risponde lui.

-Mamma, io e Lorenzo saliamo di sopra- la avverto salendo le scale seguita da lui

-Ginevra una cosa- dice e io mi blocco a metà scala

-Venerdí vengono a cenare qua un mio amico e sua figlia che ha all'incirca la tua età-

-Aspetta che ti mostro il gran cazzo che me ne frega- dico cantando e continuando a salire le scale.
Lorenzo dietro di me ridacchia.

❤️

-NO MAMMA NON PUOI COSTRINGERMI- grido con tutto il fiato che ho in corpo

-POSSO ECCOME, FINCHÈ VIVI SOTTO IL MIO TETTO STAI SOTTO LE MIE REGOLE- grida lei di rimando

Lancio un ultimo grido di frustrazione. E mi chiudo a chiave nella mia camera

È venerdì, visto che deve venire uno stupido collega di mia mamma con sua figlia io non posso uscire con Lorenzo.

È ingiusto.
Oggi dovevamo andare al cinema.

Impreco in tutte le lingue del mondo.

A Lorenzo
Niente da fare.. la detesto

Da Lorenzo
Noooooooooooooooooooooooo

Resta||Lorenzo OstuniWhere stories live. Discover now