Capitolo 42

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Sto cercando un bagno da circa venti minuti.
Questa casa è grande, ma non c'è un cavolo di bagno.

Entro il un corridoio, ci sono tantissime porte, non ho idea di quale sia quella giusta.

Giro la testa e vedo Sascha.
Seduto per terra.
Con il cellulare.

Mi siedo accanto a lui e appoggio la testa sulla sua spalla.

Sta guardando Instagram.

-Perché sei qua tutto solo?- domando
-Ho mal di testa.. e poi questa festa fa veramente pena.- dice sospirando
-Efettivamente..- annuisco.

Stiamo qualche minuto in silenzio.

È un silenzio piacevole.

-Tra poco è Natale- dico
-Mancano precisamente 27 giorni-
-Hai fatto il conto- ridacchio
-Io amo il Natale, mia madre mi compra i calzini di Pikachu quest'anno-dice e i suoi occhi si illuminano

Scoppio a ridere e lui mi segue a ruota.
-Amo la tua risata- dice
Smetto di ridere e sospiro, ancora con la testa nella sua spalla.

Non mi perdonerò mai per tutto il male che gli ho fatto.
Sono una persona orribile.

-Andiamo via?- propongo
Sascha non se lo fa ripetere due volte.
Si alza subito in piedi e mi rende la mano per far alzare anche me.

Afferro la sua mano e lui mi trascina fuori da quella casa.

Il problema è che non abbiamo la macchina.

-Dove e come andiamo?- domando.

Fa freddissimo qua fuori, mi stringo nelle spalle e inizio a tremare.

Sascha mi passa il suo giubbotto in men che non si dica.

E io senza pensarci due volte lo afferro e lo indosso.

-Andiamo a prendere le patatine e le portiamo da me?- dice Sascha

-Aggiudicato.- rispondo
-Però come ci andiamo?- ridacchio

Sascha ci pensa qualche minuto.

-Giuseppe!- dice
-Chiamalo- mi dice

Afferro il telefono e compongo il numero di Giuseppe.

-Pronto?- risponde
-Ei Giuse-
La musica è troppo alta, lo sento malissimo.
-GIUSEEE CI VEDIAMO APPENA FUORI DALLA CASA- grido
-OKAY- lo sento gridare a sua volta.

Attacco.

Dopo circa cinque minuti Giuseppe esce dalla casa e si guarda attorno.
È con Lorenzo.

Non riesco a smettere di fissarlo.
Non riesco a smettere di pensare... questo ragazzo ha fatto crollare tutte le mie certezze.

Il rapporto con Sascha.
Il rapporto con Salvatore.
Il rapporto con mia madre.
Il mio rendimento scolastico.
Marino la scuola.
Fumo.
Mi sono ritagliata.
Mi sono tornate le crisi.

Non l'ho dimenticato, ma non posso più piangere per lui.
Avrei preferito odiarlo piuttosto che perderlo in un modo così indelebile.

Anche lui mi sta fissando e non appena i suoi occhi incontrano i miei il solito brivido dietro la schiena.

Chissà cosa pensa quando mi guarda.
Giuseppe si avvicina a noi e Lorenzo rimane davanti alla porta d'ingresso.

Mi costringo a distogliere gli occhi.

-Cosa succede ragazzi?- dice Giuseppe
-Ci serve la macchina- dice Sascha
-No.- dice Giuseppe categorico
-E Dai Giuseeeee- lo implora Sascha
-Dove dovete andare?-
-A comprare le patatine fritte e poi da me-
-E perché?-
-Perché questa festa fa schifo- intervengo io

C'è qualche secondo di silenzio.

-La macchina non ve la do, se volete posso accompagnarvi-

Sascha sbuffa.
-E va bene- dice poi

Giuseppe sorride.
-Vado ad avvertire Lorenzo- dice poi

'Ci sarà sempre un nome, uno solo, che appena lo senti sorridi'

-Ho un piano- mi sussurra Sascha con voce strana
-Che cosa?- ridacchio
-Abbandoniamo Giuseppe in autostrada e ci prendiamo la sua macchina- continua facendo una risata malefica
-Oppure potremmo legarlo alla macchina e trascinarlo- dico ridendo io
-Oppure potremmo sedarlo e..-
-Andiamo ragazzi?- interrompe Giuseppe

Io e Sascha scoppiamo a ridere e Giuseppe ci guarda come se fossimo alieni.

Entriamo in macchina e Sascha mi fa l'occhiolino.

❤️

Siamo a casa di Sascha.
Alla fine Giuseppe è rimasto con noi.
Dovevamo mangiare le patatine durante un bel film.. ma le abbiamo finite tutte in macchina.

Sono •1:10• non è l'ora ideale per iniziare a vedere un film, però vabbè.

-Guardiamo Remember me- li supplico
-Noooo- dice Sascha

-Ma ti prego, Robert Pattinson è un figoo- lo supplico ancora

-Ma hai già due fighi accanto a te, Robert Pattinson ci può solo lustrare le scarpe- dice Giuseppe e io faccio una pernacchia.

-Guardiamo Ouija- propone Sascha
-D'accordo- dice Giuseppe ridendo

Sanno entrambi che io odio i film horror.

-NO- dico io.

-Stai zitta- dice Sascha mettendo Ouija.

-Ma sta notte poi non dormo-
-Ce ne faremo una ragione- dice Sascha
-Sai cosa mi piace di te Sascha?- dico io
-No, cosa?-
-Il rumore dei tuoi passi quando te ne vai a fanculo- dico alzandogli il terzo dito

Giuseppe scoppia a ridere e io lo seguo.
Sascha fa il finto offeso, e mi fa ridere ancora di più.

Il film incomincia e Sascha prende una coperta, ci avvolgiamo tutti e tre e il film inizia, con le mani mie e di Sascha intrecciate.

Salve.
Scusatemi se i capitoli per ora sono un po' pallosi, però sono fondamentali per tutto ciò che succederà a breve.. tenetevi pronte.
A prestissimo vi voglio bene❤️

(12.000 io non ho parole)

~Ginevra

Resta||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora