CAPITOLO.4

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Eravamo arrivati davanti al ristorante, un ristorante che dava sul mare, volevo fare colpo!
Entriamo, i camerieri molto gentilmente ci fanno accomodare in terrazza, dove il tramonto ci faceva da sfondo.
Era la prima volta che venivo in questo ristorante, me ne avevano parlato bene.
«buonasera signori, prima della cena, vi porto dello champagne, dopo di che, potrete ordinare la vostra cena» , «grazie» rispondiamo.
Tra chiacchiere e bollicine, mi sentivo proprio a mio agio, era una ragazza semplice, e come dico io, le ragazze semplici sono sempre le più belle.
Il sole, ormai, stava dando il cambio alla luna, il cameriere si avvicinò e accese due candele sul nostro tavolo; eh sì, una cenetta a lume di candela, una vista mozzafiato, pietanze particolari, mancava solo una cosa, le mie labbra sulle sue, ma sapevo che non dovevo correre troppo.
Finita la cena, decidiamo di scendere in spiaggia, decidiamo di sederci sulla sabbia , lei si siede un po distante da me, «quanto stai stando bene stasera da 1 a 10?» gli chiedo, mi risponde «8 e tu?» con il mio fare ironico le dico «7 e mezzo, ti sei seduta un po lontana da me», si fece un po' più vicino, esclamai «8», si fece ancora più vicino «9» ancora più vicina, fino ad attaccarsi a me, l'abbraccio, si stringe forte a me e mi dice «ora sto meglio anche io», le sfioro delicatamente il viso, la giro dolcemente verso di me e la bacio.
Sento i brividi corrermi lungo la schiena, mi bastó quel bacio per capire che era lei quella che volevo.
Non riuscivamo più a staccarci, quelle labbra sembravano fatte apposta per stare sulle mie, quegli occhi grandi, sembravano due oceani da scoprire, da esplorare, eravamo solo all'inizio, ma sembrava che la conoscessi da una vita.
Era  arrivata l'ora di andare a casa, davanti al portone mi bacia di nuovo, e come se non volessimo staccarci più, si avvicina all'orecchio e mi sussurra «10, questa sera è stato tutto perfetto» , le rispondo «grazie a te , a domani piccola».
Il primo appuntamento era andato a buon fine, ero davvero felice.

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