CAPITOLO.7

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Iniziavo ad avvertire fame, così le dico «che ne dici di mangiare qualcosa ora, e poi fare una passeggiata e andare alle giostre?», «si, ho davvero tanta fame», così ci avviciniamo ad un chiosco di panini, ordiniamo, e prendiamo due kebab, patatine e salsa.
Appena finito di mangiare, non faccio in tempo ad alzarmi che subito vedo Jonathan e gli altri che si avvicinano verso di me «e tu che ci fai qui, esci e non ci dici niente?», «lascialo stare Jonathan, è in buona compagnia», «raga, lei è Melissa» era la prima volta che gli e la presentavo, leggevo nei loro occhi un pó di rabbia, forse erano incazzati con me perché non gli avevo risposto ai messaggi.
Appena andati via, cominciamo a camminare, appena digerito ci dirigiamo verso le giostre.
«quale giostra ti piace per prima?» le dico, «io opterei per il tagadá», ebbene sì, era anche la mia giostra preferita, così fatto il biglietto aspettiamo il nostro turno per salire.
C'era un ragazzo che la fissava, lei faceva finta di niente e saliti sul tagadà, lui le si siede accanto, faccio finta di niente, comincia la giostra, e si sa con fare da scemo quel ragazzo cade e si aggrappa a lei, lo tiro io dalla camicia e lo faccio sedere vicino a me, e con aria minacciosa gli dico «attenzione a quello che fai», finisce la giostra e mentre andiamo verso il Crazy dance vedo il ragazzo di prima con un gruppo di amici avvicinarsi a me.
«allora, tu a me attenzione a quello che fai non lo dici, non sai le cose, quindi taci», «cosa dovrei sapere scusa ?», «io e Melissa ci siamo lasciati  ma stai sicuro che ritorneremo presto insieme, lei appartiene a me, quindi alla larga altrimenti ti faccio vedere io di cosa sono capace», «io non ho paura di niente e di nessuno, non facciamo scenate davanti a lei, vieni con me», andiamo dietro una giostra e inizia a mettermi le mani addosso, non ci vedevo più dalla rabbia, gli butto un pugno facendogli uscire sangue dal naso, subito arrivano i suoi amici aggredendomi, vedo Jonathan e gli altri correre verso di noi , «che sta succedendo?» e subito inizió la rissa.
Li avevamo stesi, ora un altro gruppo di ragazzi cercavano di dividerci e con tutto il fiato che avevo, grido «testa di cazzo, prova a toccare Melissa e questa volta giuro che ti mando all'ospedale», vado da lei, era preoccupata, ma non sapevo se per me o per lui, così le faccio la domanda «provi ancora qualcosa per lui?» subito mi risponde «non provo niente, ma potevi evitare», «evitare cosa scusami? Ancora ti vuole, ancora ti cerca ma non sa che sei mia», «tua da quando ?» , le rispondo «da ora» e la bacio.
Bhè era un modo strano per chiederle di fidanzarci, ma volevo far sapere a tutti che lei era mia.

IL PROBLEMA È CHE TI AMO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora