IL PROBLEMA È CHE TI AMO.

CAPITOLO.11

Sentivo la mancanza di Jonathan e tutta la mia compagnia.
Sapevo di non aver fatto niente di male, così decido di andar sotto casa di Jonathan, cerco di risolvere con loro, siamo cresciuti insieme perché dobbiamo rovinare tutto?
Mi alzo dal letto, mi preparo velocemente ed esco di casa, arrivato sotto casa di Jonny suono al citofono mi risponde la mamma «chi è?», «Jacopo», mi apre e inizio a salire le scale, saluto sua mamma «c'è Jonathan? Devo parlargli», «è successo qualcosa? Sembri molto ansioso, comunque è in camera sua vai pure», «no niente tranquilla» le rispondo.
Salgo in camera sua, apro la porta senza bussare «e tu che ci fai qui?», «senti jonny è inutile che continui a fare l'indifferente con me, spiegami perché ce l'hai con me», «Jacopo ci hai abbandonato per quella, eravamo una squadra e adesso questa squadra si è sciolta per colpa sua», vorrei prenderlo a pugni ma con tutta la calma le rispondo «non è colpa sua se ci siamo allontanati, è un mese che non ricevo più tuoi messaggi, tue chiamate, io se sono qui adesso è per risolvere, perché io non abbandono i miei amici», dopo aver discusso per un pó mi fa «sei un idiota, ma continuo sempre a volerti bene, in fondo siamo fratelli giusto?», gli tiro una pacca sulla spalla e le rispondo «se io sono un idiota, tu sei un coglione, dai su preparati che andiamo a prendere gli altri e andiamo a bere qualcosa».
Ci dirigiamo dagli altri, «finalmente sei tornato uno di noi, iniziavi a mancarmi stronzo» esclama Christian, «sono sempre stato uno di voi, da su andiamo a bere qualcosa», andiamo al nostro solito posto e ordiniamo una bottiglia di champagne, dopo aver bevuto abbastanza li accompagno tutti a casa.
Mi mancavano veramente tanto, mi mancava passare del tempo con loro, avevamo passato una bella giornata tutti insieme, riuniti come ai vecchi tempi.
Era passato un mese, e io mi son reso conto di averli messi da parte, ho sbagliato, perché oltre a Melissa dovevo passare del tempo anche con i miei "fratelli".