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Settembre

Mancava meno di una settimana all'inizio dell'ultimo anno di liceo, perciò Nora Mullen pensò di mettere a posto le sue idee, i suoi progetti per la nuova vita.
Come inizio, sembrava tutto a posto: avevano una casa, lei si era iscritta a scuola e Madison aveva aperto un locale nel centro della città, il New Grill, dove anche Nora dava una mano.
Già al primo mese, il New Grill aveva dei propri clienti fissi, magari gente che lavorava nei dintorni, turisti o i pochi ragazzi che non avevano lasciato la città durante le vacanze estive.
Madison era in gamba, giovane e a Nora piaceva; aveva capito che la diciannovenne avesse bisogno di lasciare la città natale e spiccare il volo, allora aveva convinto la sorella a lasciare che la nipote partisse con lei. "Solo un anno", le aveva detto, "ne ha bisogno. Prenderà il diploma e allora deciderà cosa fare"; e lei aveva detto sì - certo non immediatamente.
Nora prese da terra l'ultimo scatolone di cannucce che un camion aveva scaricato e si accorse che nel magazzino non c'era più spazio.
«Madison?» andò dalla zia che, alla cassa, si godeva le attenzioni di un giovane cliente.
«Sì?» le si rivolse sorridente.
«Credo che abbiano mandato qualche scatolone di cannucce in più, non ci entra» le disse, mostrandole lo scatolone.
«Va' a metterlo nel bagagliaio dell'auto» le disse, allora lei uscì dal retro, aprì il bagagliaio dell'auto della zia e gettò dentro con poca delicatezza lo scatolone di troppo.
Curiosa di sapere cosa stesse succedendo tra la zia e quel cliente, tornò dentro, ma quando arrivò alla cassa l'uomo se ne stava andando.
Guardò la zia, dai capelli biondi ramati e lo sguardo sicuro. «Chi era quel tipo?»
«Oh, chi? Trevor? Solo un cliente» disse e si voltò per prendere una chewing-gum.
Nora fece una risatina nasale. «Certo, solo un cliente... Trevor»
Madison sorrise e la guardò maliziosa. «Potrei avere un appuntamento sabato sera»
Nicole scosse la testa. «Fa pure, troverò qualcosa da fare» disse e si immerse tra i tavoli per prendere le ordinazioni di due clienti appena arrivati.
Erano turisti, come al solito.
Nell'arco di mezz'ora, il locale di affollava sempre di più e nel primo pomeriggio fu invaso da adolescenti di tutte le età.
Al pensiero di poter servire alcuni futuri compagni di scuola, Nora maledisse tutti quanti; poi prese il bloc-notes e iniziò a prendere le ordinazioni.
Riuscì a scrivere l'ultima del terzo tavolo, prima che la penna si scaricasse del tutto, allora fece per andare alla cassa per prenderne una nuova.
«Hey, cameriera?» si levò una voce femminile e il fatto che l'avessero chiamata "cameriera" con un tono di disprezzo innervosì Nora.
Lei comunque si affrettò a cambiare la penna e si diresse al tavolo dal quale l'avevano chiamata.
«Ditemi» disse, prendendo una nuova pagina.
«Sei sorda per caso?» le chiese una ragazza, allora lei sollevò lo sguardo. Erano circa sei ragazze, e a parlare era stata una dai capelli rossi.
Nora cercò di apparire gentile. «Come, scusa?»
La ragazza sollevò un sopracciglio. «Ti ho chiamata poco fa e tu mi hai ignorata»
«Stavo solo prendendo una penna nuova» rispose lei, sperando che non si facesse più vedere.
«Certo» ridacchiò. «prendiamo cinque frullati alla fragola e uno al cioccolato»
Nora li scrisse, poi si voltò, impaziente di non vedere più davanti a sé quella snob. Ma mentre se ne andava, la sentì dire: «Non capisco perché assumano gente così incapace».
Nora pensò che avrebbe tanto voluto sputare dentro al suo frullato, ma non voleva che sua zia rischiasse il posto di lavoro.
Così porto le ordinazioni al bancone e si diresse alla cassa. «Quella rossa è da prendere a schiaffi» disse sottovoce.
«Sì, si vede» commentò Madison.
Quando Nora portò i frullati al tavolo delle ragazze, si era appena unito un ragazzo al loro.
«Scusa, si può avere un caffè decaffeinato, per favore?» chiese gentilmente il ragazzo a Nora.
«Ma certo, te lo porto subito» gli rispose, prima che la rossa si intromettesse.
«"Per favore"?» rise. «Mike, è il suo lavoro, fai tu un piacere a lei dandole due dollari per un caffè»
Nora si stufò. «Andiamo, non devi prendertela con lui.» disse tranquilla. «Non è colpa sua se ha deciso di essere una persona educata»
La ragazza con i capelli rossi la guardò infastidita, mentre una accanto a lei la guardò come preoccupata per la sua prossima reazione.
Detto questo, Nora prese il vassoio, girò i tacchi e se ne andò a preparare il caffè. Lo portò al tavolo senza dare l'opportunità a quella ragazza di dirle un'altra parola e poi tornò alla cassa.
«Come va con quella?» le chiuse Madison.
Nora sorrise, prendendo una chewing-gum. «L'ho zittita.» disse soddisfatta. «Ah, non è niente male questa città, sai?»

Good girls better get bad.Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ