s i x t e e n .

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«Sai che è la prima volta che sono felice di festeggiare il capodanno?» disse Nora a Jacky. «Gli altri anni è sempre stato uno strazio, non mi sono mai divertita e non ho mai avuto voglia di farlo. Sarà che quest'anno ho il trio di fratelli più in gamba del mondo insieme a me» e le due ragazze sorrisero insieme.
«Non credo che ti ringrazierò mai abbastanza per quello che stai facendo per noi, Nora» le disse l'amica e lei le accarezzò il braccio.
«Non serve che mi ringrazi. Anzi, dovrei essere io a farlo. Insomma, guarda: sono sempre a casa vostra in un modo o nell'altro. Mi avete praticamente adottata» le fece notare e Jacky rise.
«Io posso dire che mi serviva una presenza femminile in casa oltre a me, per i miei fratelli...» disse, mentre proprio Jeremy e Ian entravano in cucina.
«Credo che servisse anche a loro, in realtà» rispose Nora con atteggiamento malizioso e l'altra la prese a ridere.
«Di che parlate?» chiese il fratello più piccolo alle ragazze.
«Meglio lasciar perdere» rispose la sorella. «Anzi, a dire il vero, Ian, dovevo dirti una cosa: sai chi viene a festeggiare con noi stasera?» disse e le orecchie di Nora si drizzarono, ignara di ciò che stesse per dire l'altra.
La fronte di Ian si aggrottò. «No, chi hai invitato?»
Jacky sorrise in modo malizioso. «La tua Claire» disse con voce ruffiana e il volto di Nora si pietrificò, e anche quella del ragazzo.
«La mia COSA?» domandò incredulo.
«Sì, infatti, la tua COSA?» chiese ironicamente, ma in fondo non poi così tanto, Nora.
«Claire è una ex di Ian, nonché il suo primo amore» disse Jacky. «Purtroppo lei gli ha spezzato il cuore tanto tempo fa»
«E perché invitare proprio la ragazza che gli ha spezzato il cuore a festeggiare il capodanno con noi?» chiese Nora, improvvisando una risata.
«È tornata in città da due settimane e l'ho incontrata qualche giorno fa. Così abbiamo parlato di te e mi ha detto che le avrebbe fatto piacere vederti, così l'ho invitata a venire da noi» spiegò Jacky.
Nora forzò un sorriso. «È fantastico» disse seccamente, guardando verso Ian.
«Magari avrai un'altra occasione con lei» insistette la sorella.
«Certo, Ian, ti serve proprio una ragazza» continuò a scherzare Nora, coprendosi l'espressione sdegnata portandosi un bicchiere d'acqua alla bocca.
Ian nel frattempo si massaggiava le tempie. «Jacky, non ha senso. Non avresti dovuto invitarla»
«Oh, andiamo! È colpa sua se io non ho ancora una cognata! E probabilmente sarei anche zia in questo momento, se non fosse stato per lei!»
Nora sputò quasi l'acqua nel bicchiere e Ian sgranò gli occhi. «Appunto! Ti sembra proprio il caso di farla "festeggiare" con noi? Con me?»
Jacky sgranava gli occhi. «Intendevo dire che tu tenevi così tanto a lei che non sei riuscito a sostituirla davvero con nessun'altra. È stata importante per te, non puoi aver perso interesse completamente. Quindi ho pensato che ti avrebbe fatto piacere rivederla e magari fare pace»
Nora iniziava ad infastidirsi sul serio, e Jeremy si accorse del modo in cui il tremolio della sua mano facesse vibrare l'acqua nel suo bicchiere. Nora lo notò e lo mise giù sul tavolo.
«Mentre vi lascio alla vostra chiacchierata, io torno a casa mia a prepararmi» disse e uscì dalla cucina, ma Jeremy la seguì.
«Nora?» la fece voltare. «Tutto bene?»
«Sì, perché?»
«Ti ho vista strana lì dentro...»
Lei scosse la testa. «No, tutto normale»
«Normalmente ti trema la mano?» le chiese con un sorriso, inclinando la testa da un lato.
Nora in quel momento lo trovò dolcissimo e apprezzò la sua preoccupazione. «Mi ascolteresti veramente?»
«Assolutamente sì»
«Allora accetti se ti chiedo di fare strada con me verso casa? Così torniamo insieme» gli domandò e lui fu felice di accettare. «Prendo la mia borsa in camera di Jacky e torno subito»
E così fece, ma quando chiuse la porta alle sue spalle si scontrò in corridoio con Ian.
«Dove stai andando?» le domandò.
«A casa, a cambiarmi» disse, facendo per andarsene, ma Ian le sbarrò la strada col petto.
«Io non ne avevo idea, che l'avesse invitata... non so cosa fare, io...»
«Tu non devi fare proprio niente, Ian» disse ma cambiò subito idea. «La tua preoccupazione però mi fa pensare che tu non l'abbia dimenticata sul serio»
«Nora, ma cosa dici...»
«Non sono stupida, e non azzardarti a cercare di prendermi in giro» gli rispose.
«Non mi sembra il caso di fare la gelosa» disse e Nora in risposta si mise a ridere.
«Ian, io non sono gelosa. Per me puoi stare con chi vuoi ma sappi una cosa: o tutte le ragazze della Terra o me. Non condivido il primo posto con nessuno»
«Vuoi l'esclusiva, dunque»
«Sì, la voglio. Perché io non sono un'opzione, tu non devi scegliere tra me e un'altra perché se ti poni questo problema significa già che non mi meriti.» disse chiaramente. «E questo vale per te e per chiunque altro.»
Ian la ascoltava e annuiva. «È questo, il modo in cui ti difendi, che mi piace di te.»
Lei scosse la testa. «Ci sono tanti motivi per cui ti piaccio. Staremo a vedere, però, se la tua cotta per me sarà in grado di sconfiggere la ferita che ti ha lasciato lei.» aggiunse e, detto questo, se ne andò di sotto e tornò da Jeremy.
Presero l'auto di Jacky e dopo un po' Jeremy riprese il discorso. «Allora? Cosa c'è che non va?»
«Tu che cosa hai pensato?»
«Ti ho vista nervosa e sinceramente non capivo. Ti dà fastidio che ci sarà Claire?»
«Oh no, no» disse subito Nora. «È che... sentivo come Ian ne fosse infastidito e mi ha ricordato la storia che ho avuto io con un mio ex. Anche a me hanno spezzato il cuore e al posto di Ian io sarei impazzita. Forse è stato questo ad innervosirmi»
Jeremy annuì. «Capisco. Mi dispiace tanto»
«Tranquillo, è acqua passata»
«Quindi il tuo atteggiamento da dura non è una conseguenza di quel cuore spezzato?» le domandò e Nora provò uno strano senso di vuoto nel petto. Jeremy Carter, innocente sedicenne innamorato, l'aveva capita più di chiunque altro.
«In realtà faccio fatica a ricordare come fossi prima» ammise lei tra se e sé ma Jeremy la sentì.
«Non posso dire di sapere come ti senti perché a dire la verità a me non hanno mai spezzato il cuore. Più che altro molto ragazze mi hanno ignorato ma, capisci, non è la stessa cosa, anche se è molto triste.»
Nora si sentì responsabile e in dovere di dirgli qualcosa. Parcheggiò l'auto di fronte casa sua e si voltò a guardarlo. «Sai un cosa? Quelle ragazze non sanno cosa si perdono»
Gli occhi di Jeremy furono attraversati da un lampo di sorpresa. «Lo pensi sul serio?»
Nora annuì, ma stavolta non mentiva. «Sei un bel ragazzo, sia dentro che fuori, sei gentile, generoso e comprensivo. Sei il ragazzo di cui in fondo ogni ragazza ha bisogno al suo fianco»
«E allora perché sono single?»
«Perché purtroppo la mente femminile è piuttosto contorta. Diciamo di aver bisogno di qualcosa ma alla fine ne cerchiamo un'altra. Siamo fatte così, andiamo contro la logica. Un ragazzo è nocivo per noi? Ci è proibito? Perfetto, dobbiamo averlo per noi. Più le cose sono difficili, più ci attraggono. Non chiedermi il perché, non saprei spiegartelo» gli disse e risero insieme.
«Anche tu sei così?»
Nora fece spallucce. «Io credo di essere un esempio lampante. Mi piacciono sempre le cose che hanno il potere di distruggermi. Non so, forse è l'adrenalina nel sapere che sto facendo qualcosa di pericoloso che mi attrae.»
«Non credi che sia arrivato il momento di cercare un po' di pace?» le domandò lui.
Nora lo guardò. «Il mio problema è che la pace prima o poi mi annoia. E io sono una a cui piace essere sfidata»
Jeremy annuì, abbassando lo sguardo. Poi rise. «Mi sa che non ho speranze con te» disse e trovò il coraggio di guardarla negli occhi. «Mi piaci, Nora, e mi sento incredibilmente stupido a dirtelo»
«Non me la sento di ridere dei tuoi sentimenti. Li rispetto. E anzi ti dirò di più: parlare con te è stata la cosa migliore che mi sia successa oggi.» disse e gli diede un bacio sulla guancia. «Grazie»

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⏰ Last updated: Dec 31, 2017 ⏰

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