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Era la prima settimana di dicembre e al New Grill Nora e Meredith si davano da fare per decorare il locale in vista del Natale. L'orario di chiusura era passato già da un pezzo perciò loro potevano tranquillamente dedicarsi agli addobbi.
«Come sta Jacquelyn?» chiese Meredith alla nipote, mentre preparavano l'albero.
«Oh, benone»
«Se la cavano senza i genitori, eh?»
Nora annuì. «Sì, ci sono abituati. È quasi un anno ormai che vivono da soli»
«Jeremy non sa ancora nulla?»
«No, non vogliono ancora dirglielo»
«E il fratello maggiore?»
«Ian è tornato in città perché ha perso il lavoro, e quindi è anche una scusa per star vicino ai fratelli»
«Ha perso il lavoro?» ripeté Meredith. «Accidenti, brutta cosa»
Nora fece spallucce. «Non è una tragedia, sono molto ricchi di famiglia. Potrebbero mantenere le loro prossime tre generazioni.»
«Nel frattempo non potrebbero mantenere la nostra? Voglio dire, siamo solo in due, non chiediamo molto» scherzò la zia e Nora si mise a ridere. «E come mai ha perso il lavoro?»
La ragazza fece spallucce. «Se devo essere sincera, non lo so»
Meredith corrugò la fronte, accennando un sorriso. «Ah, io pensavo che lo sapessi»
«E perché?»
La zia fece spallucce. «Beh, pensavo che voi due foste alquanto intimi»
Nora cercò di essere vaga. «In realtà abbiamo parlato per l'ultima volta settimane fa»
Meredith annuiva, non molto convinta. «Parlato...»
Lei alzò gli occhi al cielo e si lasciò scappare una breve risata. «Okay, ci siamo baciati settimane fa... contenta?»
La zia ridacchiò maliziosa. «Sapevo che non me la raccontavi giusta. Ma lui quanti anni ha?»
«Ventisei... o ventisette, non ricordo»
L'altra sollevò le sopracciglia. «Oh, allora ti piacciono i più grandi» disse‪. «E Jacquelyn è contenta?»
«Lei e suo fratello non sanno nulla» ammise.
«Allora non lo sapranno di certo da me» rispose Meredith, facendo segno di sigillarsi la bocca.
Ad un certo punto sentirono bussare alla vetrata. Le persiane erano chiuse, perciò Meredith andò ad aprire.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
«Salve» disse Meredith compiaciuta.
«Ian» disse sorpresa Nora.
Il maggiore dei Carter, bagnato dalla pioggia, rivolse un sorriso alle donne e le salutò. «Potrei entrare?»
«Si accomodi» disse Meredith, lasciandolo passare.
Il ragazzo si sentì un po' a disagio davanti alla zia. «Nora, volevo parlarti» disse e la ragazza guardò la zia.
«Sì! Certo! Io... io posso andare a prendere gli altri scatoloni nel frattempo.» disse e si dileguò.
Nora prese una pallina rossa e si voltò per appenderla. «Che succede?»
Ian si avvicinò a lei, prendendo in mano un'altra pallina. «Volevo giusto parlarti del Natale... del mio, e della mia famiglia»
«Spara» disse lei, prendendo la pallina che teneva lui.
Ian sospirò. «Innanzitutto, cosa sai tu dei miei genitori?»
«Che si sono separati»
«E...?»
«E che Jeremy non lo sa»
«E sai il motivo?»
«Il motivo per cui Jeremy non lo sa?»
«No, il motivo per cui stanno divorziando»
Nora lo guardò corrugando la fronte. «No, dovrei saperlo?»
«No, perché significherebbe che te l'ha raccontato Jacky e lei non deve saperlo»
Nora non capiva. «Mi stai facendo preoccupare»
Ian abbassò lo sguardo, facendo roteare nella sua mano un'altra pallina. «Mio padre faceva sesso con un'altra donna mentre stava con mia madre»
Seguì un po' di silenzio. Nora non sapeva cosa dire. «L'ha tradita...» ripeté sottovoce e Ian annuì. Le porse un'altra pallina e si sedette a un tavolo, quello più vicino. Nora continuò a guardarlo, e così lasciò perdere gli addobbi e si sedette accanto a lui.
«Forse Jeremy non è l'unico figlio di cui dovrebbero preoccuparsi i tuoi genitori» osservò lei.
Ian scosse la testa. «Non sono sconvolto come potrebbe esserlo lui. Certo, mi dispiace molto ma... la cosa che più mi fa rabbia...»
Nora annuì. «È che lui non lo sappia»
«No, è mio padre.» ammise. Sospirò, passandosi le mani sul viso. «Ha tradito mia madre... con un'altra donna. L'ha tradita, ma non solo lei, anche me e i miei fratelli. Non doveva farlo.»
«Commettiamo tutti degli sbagli nella vita.»
Ian non lo accettava. «Nora, non è stato un rapporto casuale, ci ha fatto sesso più volte, loro avevano una relazione.»
Nora annuiva. «Quindi era consapevole che stesse sbagliando»
«Sì»
«Un po' come te che mi hai baciata nonostante avessi saputo che Jeremy fosse innamorato di me»
Ian si zittì e la guardò negli occhi. Non sapeva cosa dire. Poi scosse la testa di nuovo. «Sì ma noi siamo la sua famiglia... lui ha messo una donna prima della sua famiglia»
«E Jeremy è tuo fratello» disse. «Per carità, ci siamo tenuti lontani per settimane ma hai fatto ciò che hai fatto. Ed eri consapevole.»
«Se permetti, è un po' diversa la gravità delle due cose»
«Non sto dicendo che tuo padre sia giustificabile» mise in chiaro lei. «Ma che nella vita sbagliamo tutti, anche consapevolmente. Ma questo non vuol dire che smettiamo di tenere alle persone che amiamo.»
Ian si appoggiò sui gomiti, sbuffando. «Non è così facile come parlarne.»
Nora annuì. «Lo so. Infatti non ti sto dicendo di perdonarlo. Ti sto dicendo di dargli un po' di tempo... di darti un po' di tempo prima di giudicarlo.»
Lui annuì. Dopo un po' la guardò e le sorrise. «Te l'avevo detto che non eri così terribile.»
Lei ridacchiò. «Ti ricordo che ti ho nascosto che tuo fratello è innamorato di me»
«Giusto»
Nora tornò seria, e giocherellò con una pallina in mano. «È per questo che non ti ho più visto da quella sera?»
«Non era giusto continuare a vederti»
«Allora perché adesso sei qui?»
«Perché avevo bisogno di parlarti.»
«Cosa volevi dirmi al proposito del Natale?»
«Che i miei genitori non lo passeranno con noi. E io, per distrarre Jeremy dal vero motivo, vorrei che tu fossi con noi.»
Nora fu sorpresa da quella proposta. «Oh, non so ancora se passerò il Natale con la mia famiglia.»
«Dovrai partire?»
«No, forse verranno loro qui. Ma non c'è niente di sicuro.» spiegò. «Però... Potreste venire voi da me»
Ian sorrise. «Dici sul serio? Oh ma non saremmo troppi?»
Lei fece spallucce. «Ci stringeremo»
Poi a lui venne un'idea. «Perché non lo festeggiamo invece a casa mia?»
«Tutti?»
«Sì, noi, tua zia, i tuoi genitori... casa nostra è una reggia»
Nora gli sorrise. «Beh, sarebbe un'idea... grazie»
«No, grazie a te» disse. «Comunque devo essere sincero»
«A proposito di cosa?»
«Sono venuto qui per parlarti della mia famiglia, è vero. Ma mentre guidavo, pensavo che ero felice di avere finalmente una scusa per rivederti»
Negli occhi di Nora brillò una scintilla di malizia. «E sei contento adesso?»
Ian si avvicinò a lei con la sedia e le scostò i capelli dal viso. «Sì... lo sono» Percorse, col dorso delle dita, la lunghezza del suo braccio, fino a prenderle la mano. Con una lieve pressione, l'attirò verso di se, e Nora si sedette sulle gambe di lui.
«Attento, Ian, così tiri fuori il mio lato da cattiva ragazza» scherzò lei, con un tono seducente.
«Lo farei anch'io, se questa luce fosse spenta» disse.
E ad un tratto si spense la luce.
«Non ci credo» disse lui.
Subito si udì la voce di Meredith che diceva: «Scusate, non ho potuto fare a meno di ascoltare!»
Ian e Nora scoppiarono a ridere, entrambi in imbarazzo, stranamente.
«Allora tua zia sa di noi?» le chiese lui, sottovoce.
Nora si morse un labbro. «Adesso abbiamo un 'noi'?»
«Qualunque cosa significhi, sì, ce l'abbiamo.»
Si sporse verso di lei per darle un bacio a stampo, poi un altro, e poi un altro ancora.
«E cosa ne è stato di tuo fratello?» sussurrò lei e, ascoltandola, Ian pensò che fosse come ascoltare il diavoletto su una delle proprio spalle.
La guardò, ardente del desiderio di lei. «Mio fratello non fa per te.»

Good girls better get bad.Where stories live. Discover now