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Era il primo giorno di scuola per Nora e aveva detto a Madison di non preoccuparsi per lei, che avrebbe potuto andare a scuola da sola come tutti i normali studenti; non solo perché non volesse disturbarla, ma anche perché quel Trevor aveva spostato l'appuntamento al sabato successivo e lei si stava già facendo mille paranoie su di lui.
Perciò era uscita di casa presto, aveva preso lo scuolabus ed era andata a scuola. Si sentiva scoraggiata dal fatto che, guardandosi intorno, non riuscisse a trovare qualcuno di interessante.
Si recò in segreteria per recuperare l'elenco delle sue lezioni e, nel momento in cui la ritirò, sentì suonare la campanella e si disse che non era il caso di fare tardi il primo giorno. Perciò corse nell'aula di storia, prendendo posto nel banco laterale della terza fila.
«Guarda un po' chi si rivede» disse una voce a lei familiare, e si voltò alla sua destra. Era Jacky Carter. «Insieme alla prima ora del primo giorno, che coincidenze»
Nora sorrise. «Qualcosa mi dice che io e te diventeremo amiche»
Jacky la guardò compiaciuta. «Se me l'avesse detto un'altra persona, le avrei riso in faccia»

Alla fine della giornata, Jacky si offrì per accompagnare Nora al New Grill.
«Allora, da dove vieni?» le chiese.
«Da Filadelfia»
«Come mai sei finita qui a Toms River?»
«Lunga storia» disse. «ho avuto un anno difficile, sono stata bocciata e non mi trovavo più bene dove stavo. Mia zia Madison aveva trovato l'occasione per aprire un locale qui, dove aveva intenzione di trasferirsi, allora ha chiesto ai miei genitori il permesso per portarmi con sé. Io avevo bisogno di cambiare aria e ho convinto i miei genitori a farmi partire, ho promesso loro che mi sarei diplomata e che non avrei perso un altro anno»
Jacky annuì. «Ho capito»
«Tu invece?» le chiese Nora.
«Cosa vuoi sapere?»
Lei fece spallucce. «Non lo so, qualsiasi cosa»
«Io abito da sola, con il mio fratello minore» disse. «I miei genitori stanno attraversando un brutto periodo e non abitano con noi. Mio fratello Jeremy però sa che abitano fuori per lavoro»
«Oh, certo, sarebbe dura per lui. Quanti anni ha?»
«Sedici» disse. «ed è sempre stato molto legato ai miei genitori, per questo non ne sa ancora nulla. Non sanno come dirglielo»
«Capisco. Quindi tu gestisci la casa?» le chiese Nora.
«In teoria. A dire il vero, il mio fratello maggiore - che abita a Lakewood - manda una governante ogni settimana, e una volta a settimana viene qui e ci fa la spesa... anche se è da un po' di tempo che non si fa vedere.»
Lei annuì. «Capisco.» disse. «Posso chiederti come mai sei amica di quella Margaret? Voglio dire, tu sei molto più intelligente di lei»
Jacky sorrise. «Al liceo facevo parte del suo gruppetto, cioè quello delle stronzette. Durante l'ultimo anno, però, con i problemi a casa mi sono resa conto di quanto fosse irritante lei ma ho continuato a frequentarla per il semplice fatto che non avevo amici e avevo bisogno di distrarmi. Ma non vedo l'ora che se ne vada, non ha motivo di comportarsi da stronzetta, ha una vita perfetta, cosa dovrebbe renderla così?»
«Il tuo motivo invece è la separazione dei tuoi genitori» osservò Nora.
Jacky la guardò. «E il tuo?»
Lei corrugò la fronte. «Cosa?»
«Qual è il tuo motivo per diventare una stronzetta?» le domandò. «Ti ci vedo così bene»
Nora ridacchiò. «Beh, io sono stata delusa migliaia di volte da tanti vecchi amici, ho dovuto subire situazioni pesanti e sono stata trattata di merda... Così di merda che ho deciso che nessuno potrà facilmente entrare a far parte della mia vita.» spiegò e la guardò. «Un anno fa non mi sarei mai permessa di rispondere a tono a Margaret, l'avrei ignorata. Ma adesso sono stufa di essere trattata in questo modo. È finita l'era della Nora dolce e ingenua»

Nora stava sistemando le chewing-gum dietro il bancone, quando Madison ridacchiò.
«Che ti prende?» le chiese la ragazza senza voltarsi.
«È tornata la tua amica del cuore» disse, «oh, e non è sola» osservò.
Disinteressata, forse anche infastidita, Nora si voltò e si sorprese nel vedere Margaret con il ragazzo di Jacky... ma lo stupore svanì dopo tre secondi: c'era da aspettarselo.
«Vado ad origliare» disse Madison che, dopo aver afferrato un vassoio, si tuffò in mezzo ai tavoli.
Nora mandò un messaggio a Jacky: "Di corsa al New Grill, passa dal retro".
Osservarli non servì a nulla, ma bastarono le parole di Madison per scoprire ciò che stava succedendo.
«Stanno insieme» disse e Nora sgranò gli occhi.
«Cosa? No, lui sta con Jacky» chiarì.
«Evidentemente sta con Jacky e con lei» ipotizzò. «si stavano dando appuntamento per sabato» .
Trascorse una ventina di minuti prima dell'arrivo di Jacky, che rimase a osservarli da sotto il bancone.
«Sono qui da una mezz'oretta» la informò Nora. «Madison...»
«Cosa?» Jacky la invitò a continuare.
Allora lei sospirò. «Dice che stanno insieme... e che si vedono sabato»
Jacky annuì piano. «Ecco quale impegno aveva.»
Nora non sapeva cosa dire. «Mi dispiace, Jacky» disse ma la sua amica stava guardando dritto davanti a sé, allora anche lei si voltò.
Quei due si stavano baciando e Nora si sentì male per lei.
«Non preoccuparti» rispose lei. «ogni delusione mi dà un'ispirazione, coglierò anche quest'occasione.»

Era giunta l'ora di chiusura, e le due ragazze erano rimaste lì a parlare.
«Hai fatto la spia» disse Jacky a Nora. «l'ultima ragazza che ha spettegolato di Margaret ha perso il fidanzato, perché tutti la ritenevano stronza.»
Non sapendo cosa dire, Nora fece spallucce. «Evidentemente sono una stronza» disse ironica.
Jacky prese due drink, poi andò da Nora e gliene porse uno.
Lei aggrottò la fronte. «E questo perché?»
«Brindiamo alla fine dell'era della Nora dolce e ingenua» disse, alzando il bicchierino. «e diamo il benvenuto alla Nora forte e senza paura»

Good girls better get bad.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant