t e n .

133 5 0
                                    

Quel giorno Nora aveva il giorno libero, perché il gentiluomo Trevor si era offerto per prendere il suo posto al New Grill.
«Stasera da te, posso?» Aveva scritto nel messaggio che inviò a Jacquelyn e lei aveva risposto che ovviamente non c'erano problemi. Perciò lei stava preparando le sue cose e nella borsa infilò anche la giacca che le aveva prestato Ian la sera di Halloween e che aveva dimenticato di restituirgli.
Non si erano più visti dopo la notte trascorsa insieme, Nora non era più andata a casa dei Carter e Ian non era più andato al New Grill. Chissà se quella sera sarebbe successo.
Così camminò a lungo fino a casa dei Carter e quando bussò alla porta in poco tempo Jacky l'aprì. «Finalmente! Ho preso i popcorn e le birre, e ordinato le pizze per più tardi»
Nora sospirò. «È per questo che sei la mia migliore amica» disse ed entrò.
«Chi c'è in casa?» domandò.
«Jeremy sta facendo la doccia» disse Jacky e la guardò maliziosa. «Vuoi vedere il mio fratellino in asciugamano?»
«No!» "Ma il grande non mi dispiacerebbe". «Ti prego, J, ha 16 anni.»
Jacquelyn si mise a ridere e tornò in cucina. Nora posò le sue cose accanto al divano e la seguì.
«Allora che hai fatto in questi giorni?» domandò alla sua amica.
«Niente di che, ho mangiato fuori diverse volte con Jeremy»
«Ecco perché non vi ho visti al New Grill» rispose Nora.
«Ian ci ha portati in un ristorante vicino alla periferia della città.»
«Ah, adesso mi ruba anche i clienti» scherzò lei. «E adesso dov'è? Cerca altri ristoranti in cui portarvi?»
«Non so dove se ne vada» rispose. «Chiama per sapere chi c'è in casa ma non torna prima di sera. Quando l'altra sera hai mangiato qui e ci siamo addormentate non è neanche tornato a casa. Sono sicuro che è rimasto a dormire da qualche ragazza»
«È un male se frequenta qualcuno?»
«No ma non può mettere da parte la sua famiglia per una ragazza che neanche conosce, perché - voglio dire - è arrivato a Toms River da pochissimo!»
Nora annuiva, indifferente. «Sì, ti capisco. Comunque non stargli troppo addosso, è un ragazzo anche lui, ha bisogno di soddisfare i suoi bisogni»
«Sì ma... Dio, non riesco a immaginare mio fratello che fa sesso. Secondo te di che età le frequenta?»
Nora quasi scoppiò a ridere. «Lascialo in pace, Jacky»
«Sì, hai ragione»
Dopo un po' le raggiunse Jeremy, si faceva sempre più carino, aveva proprio un visetto da bravo ragazzo.
«Ciao Nora» le sorrise.
«Ciao Jeremy» lo salutò, dandogli un bacio sulla guancia.
«Da quanto sei arrivata?»
«Oh, pochissimo» disse. «Ceni con noi stasera?»
«Oh, a dir la verità ho un compleanno... mi sa che mi perderò questa serata»
«Non preoccuparti, ce ne saranno delle altre» gli sorrise Nora e lui andò in salotto a prendere la giacca.
«Sei proprio una stronza» ridacchiò Jacquelyn.
«Perché?»
«Non ti interessa mio fratello ma fai la ruffiana con lui»
Nora sorrise maliziosa. «Che posso farci? È divertente vederlo arrossire!»
Andò in salotto e si appoggiò alla spalliera del divano, mettendosi accanto a lui che nel frattempo si metteva la giacca.
Jeremy gli sorrise. «Hey»
«È da tanto che non parliamo» osservò lei. «Che mi dici? Ce l'hai, la ragazza?» gli chiese, con un tono seriamente malizioso.
Jeremy arrossì e fece un sorriso. «Beh, no. Non mi accontento facilmente»
«Ah, no?»
«Diciamo... che mi piacciono le ragazze più grandi» le rispose guardandola maliziosamente ma Nora sorresse il suo sguardo.
«Anche a me, sai?» rispose. «Oh, ma i ragazzi ovviamente, non le ragazze»
Pensando alla sua risposta, Jeremy ci rimase un po' male.
«Vuoi un passaggio alla festa?»
«No, vengono a prendermi»
«Oh, d'accordo. Buon divertimento, allora» gli disse e si allontanò di nuovo in cucina, mentre Jeremy usciva di casa senza salutare la sorella.
«È già andato via?» chiese Jacky a Nora.
«Sì» rispose lei. «sembrava ansioso di andare»
«Qual è il programma, allora?» le chiese.
«Mangiamo sul tappeto davanti alla tv, mentre guardiamo un film che ho scaricato proprio ieri» disse Jacquelyn.
«Che film?»
Le disse il titolo. «Si parla di amore, tradimenti, sesso... tanto, tanto sesso»
«Wow, sembra interessante» scherzò Nora.
«Lo è!»
Si sdraiarono sul tappeto, ai piedi del divano, e iniziarono a guardare il film, perché conveniva farlo subito dato che Jacquelyn le aveva detto che era abbastanza lungo.
Era un film intenso, pieno di scene forti sin dall'inizio. Jacky amava quel genere di film, e segretamente piacevano molto anche a Nora... le stimolavano la fantasia.
Poi suonarono al campanello. «Finalmente! Questo deve essere il fattorino della pizza» disse Jacquelyn alzandosi per andare ad aprire, mentre Nora immaginava se il fattorino fosse sexy come il protagonista del film.
Dopo qualche secondo, sentì alle sue spalle: «Ma che razza di film guardate?»
Jacky, che li aveva raggiunti, alzò gli occhi al cielo. «Fatti i cazzi tuoi» gli disse e poi si rivolse alla sua amica. «ho chiamato la pizzeria e mi hanno detto che il servizio a domicilio è pieno. Vado a prenderla io, altrimenti dobbiamo aspettare le undici.»
«Va bene, fa' presto, sto morendo di fame» le disse Nora e J uscì di casa.
Ian si sedette accanto a Nora, che invece continuava a guardare il film, sdraiata.
«Fotografie nuda e film porno, non ti facevo così»
«In realtà sì» osservò lei. «E poi non è un porno, scemo»
«Quasi. Da quando sono arrivato, ho visto tre scene e in tutt'e tre c'era qualcuno che scopava» disse ma Nora lo ignorò.
Ian si distese, poggiato su un braccio, accanto a lei per guardarla meglio in viso.
«Quando è stata la prima volta?» le chiese, con tono pacato ma curioso.
Nora lo guardò male. «Mi dispiace, Ian, ma non te lo dirò. Sei uno che giudica troppo»
«E tu ti preoccupi del giudizio degli altri?»
«Mi preoccupo della mia privacy» mise in chiaro lei e lui si zittì.
Nora fissava lo schermo del TV, mentre lui fissava lei e non riusciva a distogliere lo sguardo.
«Con quanti sei stata?» insistette lui nel domandare.
«'Dio, ma che ti importa?»
Ian la fissava con un sorrisetto curioso sul viso. «Sei proprio bella»
«Me lo dicono in tanti»
«Modesta»
«Sincera, direi»
Lui rimase in silenzio, a guardarla ancora, e lei non aveva però intenzione di dargli corda.
«La scorsa volta mi hai baciato e adesso non mi guardi neanche in faccia»
Nora alzò gli occhi al cielo. «Ancora quel bacio! Da come fai sembra che tu non abbia mai baciato nessuno»
Continuarono a battibeccare fino a quando Jacquelyn non fu di ritorno.
«Adesso puoi andare» disse lei al fratello, sedendosi sul tappeto accanto alla sua amica.
«A dire il vero, volevo restare» rispose lui mettendosi comodo.
Jacky alzò gli occhi al cielo, mentre nel profondo Nora era compiaciuta.
«Dov'è andato Jeremy?» chiese lui. «Mi ha mandato un sms chiedendomi di andare a prenderlo più tardi a una festa ma non ha detto dove»
«Da Stefan Doyle, ne ho sentito parlare stamattina» rispose la sorella.
Si misero a mangiare, mettendo in pausa il film. Nora era ancora più silenziosa di prima e Ian la stuzzicava con lo sguardo. Jacky si scolava la birra, fermandosi di tanto in tanto per sparlare del suo ex di cui aveva visto una foto su Facebook.
«È incredibile che stia con Margaret! È una brutta-stronza-succhia-cazzi!» si sfogava e Ian, in silenzio, si sorprendeva del linguaggio della sorella.
«Che c'è? Non sei abituato alle parolacce?» lo prese in giro Nora, sottovoce, mentre Jacky continuava a blaterare sempre meno lucida.
Anche Nora bevve, e Ian non poté non notare il modo in cui le sue labbra baciavano la punta della bottiglia. Quell'immagine gli rimase impressa nella mente per un po'.
«Mi dici dove cacchio sei stato oggi?» gli chiese Jacky, dopo essere arrivata alla terza bottiglia.
«Avevo delle cose da sbrigare»
«Cioè?»
«Mamma e papà»
«Ah» disse lei e continuò a bere fino a finire la bottiglia.
«Jacky, non tutt'insieme» la rimproverò il fratello.
Lei ridacchiò. «Ho fatto anche di peggio. Sai quando non eri ancora arrivato in città? Bene, io e Nora siamo andate ad una festa...»
«Jacky, lascia stare» la fermò Nora.
«Oh, non preoccuparti, non gli racconterò di te; io piuttosto ho fatto sesso...»
«Jacky, basta!» insistette lei. «Non è il caso»
«Sì, ha ragione» aggiunse Ian, nervoso. «Non raccontare più nulla»
Jacquelyn sbuffò e continuò a bere, mentre Ian e Nora non riuscivano a guardarsi per l'imbarazzo.
Quando finì di bere mezza bottiglia, la porse a Nora, che non esitò a strappargliela dalle mani.
Ian si alzò e sollevò la sorella, facendola sdraiare sul divano e mettendole una coperta di sopra. Jacky stava già chiudendo gli occhi.
«Buona idea» disse Nora e poi buttò giù un sorso.
Ian la guardò. «Ti prego, non mi serve un'altra stupida ragazzina ubriaca»
Lei gli lanciò un'occhiataccia e balzò in piedi. «Stupida ragazzina?»
«E cos'altro? Una che va a una festa a bere irresponsabilmente e a farsi battere dal primo che passa!»
Nora bruciava di rabbia. «Quella è stata Jacky. Di me intendeva ben altro» disse, gli sbatté la bottiglia sul petto e uscì in guardino.
Ci volle poco prima che lui la raggiungesse, e d'altronde lei se lo aspettava.
«Capisci che sono turbato da quello che ha appena detto mia sorella?» le domandò. «Sono il suo fratello maggiore, dovrei preoccuparmi di lei e non l'ho fatto»
«Questo è un tuo problema, Ian!» disse. «Se non ci sei stato per i tuoi fratelli, è stato solo tuo lo sbaglio. E solo perché tu non c'eri, non significa che io avrei dovuto prendere il tuo posto.» Gli andò più vicino, furiosa. «Quella sera, però, io ho cercato di fermarla, l'ho cercata tutto il tempo dopo averla persa di vista. Sai cosa me lo ha impedito? Tu che mi accusi di non essermi presa cura di lei, sai cosa è successo a me? E la risposta è no, non ero chiusa da nessuna parte a farmi scopare da nessuno come pensi, perché è questo che pensi di me: che io sia una puttana. Pensi che io sia una puttana solo perché vado fiera del mio corpo e perché quella sera ti ho dato uno stupidissimo bacio a stampo!»
Ian si sentì in imbarazzo, stupido. Nora si sedette su un muretto e lui si sedette accanto a lei.
«Cosa ti è successo quella sera?» mormorò, con lo sguardo fisso di fronte a sé.
Nora esitò a rispondere. «Hanno quasi abusato di me.» disse, era la prima volta che lo rivelava a qualcuno. «Non voglio scendere nei particolari, non serve sapere altro.»
Ian stavolta la guardò in viso, anche se lei puntava lo guardò altrove. «Chi ti ha salvata?»
«Due ragazzi che erano lì vicino mi hanno sentita urlare contro quel bastardo; me l'hanno tolto di dosso e mi hanno accompagnata a casa»
«'Dio, non avevo neanche immaginato una cosa simile»
«D'altronde, come avresti potuto?»
Ian strinse le labbra. «Mi dispiace di aver pensato male di te»
«Succederà altre volte»
«Ho capito che sei stronza, ma almeno non penserò più che sei una puttana»
Nora alzò un sopracciglio. «Dovrei ringraziarti?»
Ian rise. «Okay, mi sono espresso male»
Si era fatto tardi.
«Mi accompagni a prendere Jeremy?» le chiese.
Nora lo guardò. «Non sarebbe meglio se restassi qui con Jacky?»
«Sta dormendo... non credo che si sveglierà prima di domattina»
Nora scese dal muretto, incamminandosi verso l'auto. «Cosa si fa pur di stare con me!»
Ian si mise a ridere. «È vero, lo ammetto» disse e mise in moto.
Nora lo guardò negli occhi. «Non pensare che io sia un angioletto solo perché il mio racconto ti ha fatto tenerezza»
«Non sei così terribile come credi»
«Cambierai idea»
Il tragitto non era molto lungo e loro passarono il tempo a chiacchierare.
«Come hai conosciuto mia sorella?»
«Veniva al New Grill sin dall'inizio. E ci veniva con Margaret»
«Ah Margaret, il bel bocconcino»
«Se cerchi di farmi ingelosire, sei proprio fuori strada» rispose lei e lui si mise a ridere.
«Sei nuova a Toms River, vero? Non ti avevo mai vista prima»
«Sì, sono arrivata alla fine dell'estate»
«Come sei finita qui?»
«È un interrogatorio, per caso?»
«Voglio solo conoscerti meglio»
«Non c'è niente da sapere sul mio passato, sono semplicemente una ragazza che si è stancata del posto in cui viveva»
«Ti stanchi anche delle persone?»
Nora lo guardò. «Hai paura che mi stanchi di te?» gli sorrise maliziosa. «Comunque solo di chi non mi importa»
«E sono tante, le persone di cui ti importa?»
Nora sollevò le sopracciglia. «Non ci credo, sei un sentimentale»
«Non proprio»
«Ti vergogni?»
Ian rise. «Sì, certo». Poco dopo accostò l'auto a un marciapiede e spense il motore.
Nora si appoggiò su un braccio, tendendosi verso di lui. «Non ti conviene provare qualcosa per me» gli intimò a voce bassa.
«Ah, no?»
«Dico sul serio, potresti farti male»
Ian sorrise. «Se c'è una cosa che devi sapere di me è che più mi dicono di non fare qualcosa, più io la faccio»
Nora sorrise ascoltandolo. «Almeno abbiamo qualcosa in comune»
Si spinse ancora di più su di lui, fino a quando le loro bocche non si unirono. Lei lo baciò con passione e lui la prese per i fianchi, attirandola a sé; così Nora finì a cavalcioni su di lui. Le loro labbra si cercavano ansiose, mentre il corpo di lei strisciava su e giù lungo quello di lui.
Le mani di Ian vagavano su di lei in cerca di qualcosa da afferrare e la trovarono nel suo sedere.
«Se solo questa felpa avesse una cerniera...» sussurrò lui tra un bacio e l'altro. «sarebbe molto più semplice toglierla»
Nora sorrise e gli sussurrò all'orecchio: «Sai, non indosso niente sotto.»
Ian le morse il mento. «Così aumenti la mia curiosità»
«La tua curiosità dovrà arrendersi» disse lei, e tornò sul suo sedile sistemandosi allo specchio; poi uscì dall'auto.
Anche Ian si ricompose e le si avvicinò. Si appoggiò all'auto e si portò una sigaretta alla bocca, accendendola, mentre la guardava. Proprio perché teneva la sigaretta con le labbra non riuscì a far vedere il suo sorriso.
«Mi mancavano le feste liceali» disse lui e Nora ridacchiò.
«Sì, e immagino il perché»
«Sei gelosa?»
Nora si voltò a guardarlo. «Ti sembro una ragazza gelosa?»
Stavolta fu Ian a ridacchiare. Si tolse la sigaretta dalla bocca, si sporse in avanti e le diede un bacio a stampo. Poi si staccò, ma poi gliene diede un altro. E un altro ancora, fino a quando non le mise un braccio attorno alla vita e l'attirò nuovamente a sé, e si baciarono ancora.
«Non farci l'abitudine» sussurrò Nora con un sorrisetto malizioso. Gli prese la sigaretta dalla mano e la mise tra le sue labbra, senza aspirare. «Come fai a fumare questa roba?»
Ian gliela tolse di nuovo dalle labbra e rise. «Aiuta a combattere lo stress»
«No, ti rende debole» chiarì. «Se provassi a non fumare per una settimana, ti sentiresti quasi all'inferno e questo non è un aiuto»
«Non ho intenzione di smettere»
«Non mi piace la puzza di sigaretta mentre bacio qualcuno»
Lui trattenne un sorrisetto. «Ah, no?» le chiese avvicinandosi a lei. «Non ti piace l'odore del tabacco?» sussurrò, baciandola un'altra volta.
«No» rispose. «mi infastidisce, anzi.»
Lui sollevò le braccia, indietreggiando. «Come desideri»
Ian prese il telefono e inviò un messaggio al fratello per avvertirlo che lo stava aspettando nel parcheggio, e Nora si sedette su un muretto.
Lui la guardò e scosse la testa. «Come fai a non impazzire dalla voglia?»
«Voglia di cosa?»
«Di baciarci»
«Tesoro, sei tu che impazzisci per baciare me e, d'altra parte, non posso biasimarti; voglio dire, se fossi qualcun altro vorrei baciarmi anch'io!»
Ian si mise a ridere. «Come fai a definirti orribile?! Sei una ragazza così divertente»
Nora alzò gli occhi al cielo. «Fidati, "divertente" è l'ultimo aggettivo che ti verrà in mente per descrivermi.»
«Io credo che tu stia esagerando»
«Non ti offendere, ma penso di conoscermi un po' meglio di te» rispose. «So essere subdola, metto a rischio la felicità di altri solo per scopi personali, e mi piace, mi piace da impazzire quando le persone litigano per me.»
«Ti riferisci ai ragazzi?»
«E ragazze. Le amiche che ho sono sempre state gelose di chiunque mi si avvicinasse»
«E adesso dove sono?»
«A Philadelphia, con la mia vecchia vita»
«E non ti mancano?»
Nora sospirò. «Non durerà per sempre. Ci incontreremo presto, non so in quale periodo dell'anno, ma che importa?»
«Neanche loro riescono a farti essere una persona meno orribile?»
«Sono stati proprio gli amici che ho avuto a farmi diventare tanto orribile. Tranne loro due, ma che possono farci ormai?»
Ian sorrideva e scuoteva la testa. «Tu non vuoi ferire me»
Nora avrebbe riso di gusto ma si limitò a guardarlo. «Fidati, Ian, non sono intenzionata a risparmiarti. Io ti ho avvisato.»

Good girls better get bad.Where stories live. Discover now