s e v e n .

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La mattina seguente Nora si era precipitata al New Grill alle 7 di mattina insieme a Madison, e avevano iniziato a lavorare alle 8. Purtroppo per loro ad ogni ora la clientela sembrava raddoppiarsi, cosicché alle 14:30 avevano voglia di scappare a casa.
Ma proprio intorno a quell'orario, Jeremy e Jacquelyn Carter fecero il loro ingresso nel locale, provocando la nascita di un sorriso sul viso di Nora, che era felice di vedere dei volti familiari dopo tanti sconosciuti.
Sollevata, andò incontro ai suoi amici. «Ciao, ragazzi» sorrise.
«Ciao Nora. Dove ci sediamo?» le chiese Jacky.
«Purtroppo ho un solo tavolo libero» rispose lei e indicò quello più vicino alla cassa.
«Va bene lo stesso» disse Jacquelyn, prendendo posto, mentre Jeremy si limitò a sorriderle e si sedette di fronte alla sorella.
Nora si preoccupò di lasciare due menù sul tavolo, mentre proprio di fronte al New Grill Ian Carter chiudeva a chiave la sua auto. E proprio quando lei si voltò per tornare in cucina, i due si ritrovarono faccia a faccia.
Ian le sorrise. «Buongiorno»
«Ciao» disse lei, imbarazzata per le circostanze, e lui si sedette in mezzo si suoi fratelli.
Nora entrò in cucina proprio mentre Madison uscì e vide il ragazzo.
«Uh, abbiamo visite» disse lei con vocina maliziosa, beccandosi una gomitata sul fianco. «Ahi! Che ho detto?»
Dopo che ebbe servito a due tavoli, un cliente la fermò toccandole un fianco: era Ian. «Posso avere un menù?» le chiese.
«Certo» rispose lei con nonchalance e lo accontentò, per poi allontanarsi con indifferenza.
Ian non capì il suo comportamento. Che non le interessasse davvero niente di lui? Strano, la sera prima c'era stato qualcosa che gli aveva fatto pensare il contrario.
«Allora» disse ai suoi fratelli. «come ve la siete cavata in questi 2 mesi?»
Jeremy lo guardò male. «Non far finta che ti interessi» disse e Jacquelyn lo guardò sorpresa.
«Jeremy!» lo rimproverò a bassa voce.
«Mi interessa» rispose Ian. «eccome.»
«Andiamo, non vorrai farmi credere che sei venuto perché Marion se n'è andata» insistette il minore.
«Jeremy, finiscila»
«No» disse Ian. «ha ragione. Sono tornato qui per un altro motivo»
Jacquelyn corrugò la fronte. «Cioè?»
Ian prese tra le mani un tovagliolino e iniziò a giocarci. «Ho perso il lavoro... sì, esatto. Il mio sogno di essere indipendente e di vivere senza il bisogno dei soldi di mamma e papà è svanito... e ho dovuto lasciare la casa, per questo sono qui. Ma se non mi volete con voi, me ne andrò»
Jeremy si innervosì. «Che discorsi del cazzo» disse, si alzò e se ne andò in bagno.
Ian si passò una mano sul viso. «Mi dispiace» disse alla sorella. «non avrei mai dovuto lasciarvi soli.»
«Ian, non devi scusarti.» rispose Jacquelyn. «Stiamo passando un periodo difficile e tu non ne sei fuori di certo»
«Ma questo Jeremy non lo sa.» disse lui. «A lui mancano semplicemente i suoi genitori che "sono fuori per lavoro".»
Il viso di Jacky si fece cupo. «Hai notizie?»
«Non c'è niente da fare...» rispose lui, con tono triste. «mi dispiace, Jacky.»
«Quindi è ufficiale... mamma e papà si sono lasciati...» rifletteva ad alta voce lei. Dopo un paio di minuti, strinse la mano del fratello e lo guardò negli occhi. «Ian, non andartene più. Abbiamo bisogno di te, adesso più che mai... soprattutto Jeremy, anche se ancora lui questo non lo sa.»
Ian le strinse le mani con le sue. «Non vi avrei mai lasciati... nemmeno se quello scemo di tuo fratello avesse cercato di buttarmi fuori casa» scherzò e Jacky fece una risata triste.
Uscendo dal bagno, Jeremy urtò Nora. «Oh... scusami... non...» cercò di dire che non lo aveva fatto apposta ma voleva soltanto andarsene, perciò lo fece, lasciandola lì a chiedersi cosa diavolo gli fosse preso.
Allora pensò di riferirlo alla sua amica ma si fermò a un passo dal tavolo quando vide Jacky e Ian che si scambiavano degli sguardi tristi, malinconici.
Jacquelyn la vide e le sorrise, convincendola così ad avvicinarsi.
«Non volevo interrompervi» disse timidamente, «ma ho visto Jeremy, era strano ed è andato via»
«Se n'è andato?» chiese Ian, preoccupato, e Jacquelyn sospirò.
«Lascialo andare» disse al fratello. «è meglio lasciarlo solo... non avremmo niente da dirgli»
In quel momento Nora iniziò a sentirsi di troppo ma per fortuna la sua amica le diede una piccola spiegazione.
«È arrabbiato con lui» le disse.
«Oh, non fate queste facce... Jeremy è un po' lunatico ultimamente» cercò di consolarli ma Jacquelyn la guardò sorridendo a labbra strette.
«Mamma e papà si sono lasciati» disse e Nora si sentì stupida. «e lui ancora non lo sa»
Lei li guardò entrambi in faccia ma non sapeva come comportarsi, allora si limitò a star zitta e mise una mano su quelle di loro due che erano intrecciate.
«Andrà meglio» mormorò ad entrambi. «anche se magari ci vorrà tempo, le cose andranno meglio... e di qualunque cosa abbiate bisogno, io sono qui»
Entrambi la guardarono; Jacky le sorrise, e dopo un po' Ian le disse: «Grazie... sei gentile»
Nora sorrise e per smorzare la tensione scherzò: «Certo che lo sono, e sono anche la migliore amica del mondo» disse, facendoli ridere.
«Allora, migliore amica del mondo, cosa ci porti da mangiare?» le chiese Jacquelyn.
«Madison ha costretto il cuoco a provare dei cannelloni e ha fatto bene perché sono davvero speciali, quindi ve li consiglio»
«Per me vanno bene» disse lei. «E tu?» chiese al fratello.
Ian guardò Nora con un mezzo sorrisetto sulle labbra. «Posso fidarmi?»
Nora capì che dietro quello sguardo c'era qualcos'altro, molto di più dei cannelloni, e involontariamente sulle sue labbra si formò lo stesso sorrisetto. «A volte vale la pena rischiare» mormorò, girò i tacchi e se ne andò.
Dopo quella volta, non tornò più al loro tavolo, anzi non era nemmeno più apparsa molto in sala; le avevano chiesto di sistemare delle cose in magazzino, ma questo Ian Carter non lo sapeva. E con lo sguardo la cercava.
«Nora è un tipo particolare...» osservò lui davanti alla sorella.
Jacquelyn sorrise. «Puoi scommetterci»
«Non sono ancora riuscito ad inquadrarla» ammise Ian e lei ridacchiò.
«Oh, non penso che ci riuscirai»
Quando finirono il pranzo, fu Madison a portare il conto al loro tavolo.
«Nora è scomparsa?» le chiese Jacky.
«Sta finendo di sistemare della roba in magazzino» spiegò lei. «Com'è andato il pranzo?»
«Tutto delizioso» si intromise Ian, mentre lasciava i soldi sul tavolo. «Credo che verrò spesso»
Madison avrebbe tanto voluto sorridere maliziosamente ma si trattenne. «Ne sono felice. Adesso devo andare di là, grazie per essere venuti» disse, prese i soldi e se ne andò.
Jacquelyn e Ian si alzarono e si diressero alla porta, ma nel frattempo lui intravide Nora nel corridoio un po' buio dietro il bancone e si fermò.
«Senti, io devo fare una telefonata» disse alla sorella. «devo contattare gli avvocati di mamma e papà, perché non fai un giro nei negozi qui vicino?»
Jacquelyn non se lo fece ripetere due volte e giustificò il suo entusiasmo dicendo che "doveva giusto comprare un fondotinta qui vicino".
Perciò, proprio dopo essersi liberato della sorella, si voltò e vide Nora intenta a sistemare dei pacchetti di chewing-gum dietro il bancone. Colse l'occasione per avvicinarsi, si appoggiò al bancone e la guardò.
«Ma guarda, queste sono le mie preferite» disse mentre lei sistemava dei pacchetti di una marca in particolare.
Nora sussultò e si voltò di colpo. «Oh, sei tu... ero convinta che ve ne foste andati»
«Mia sorella doveva prima fare un acquisto importante perciò ho deciso di approfittarne per cercarti.» disse e rimase un po' a guardarla negli occhi, come a volerla illudere. «Quei cannelloni erano buonissimi»
Nora sollevò le sopracciglia. «Oh, sì... i cannelloni, certo» annuì lentamente, come per fargli capire che lei non era affatto stupida.
Lasciò cadere lo scatolone sul bancone, appoggiandosi su quest'ultimo, e lo guardò negli occhi. «Posso fare qualcosa per te?» gli chiese, notando che lui sembrava non avere intenzione di andarsene.
E fu allora che sul viso di lui spuntò di nuovo quel sorrisetto.

Good girls better get bad.Where stories live. Discover now