Capitolo 8

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Carter aprì gli occhi dopo l'ennesimo intenso bacio con Alexis.

Attese di vedere le iridi color miele dell'altro e non appena accadde, sorrise, arrossendo come se fosse la prima volta.

"Sei ancora arrabbiato con me?" domandò in un sussurrò, stringendo la maglietta dell'altro in un pugno, quasi a volersi aggrappare a lui.

"Me l'hai detto almeno cento volte" lo riprese Alexis con dolcezza.

"Scusa" mormorò, imbronciando le piccole labbra che vennero coperte da un bel bacio.

"Anche questo me lo hai detto cento volte. Perché non usiamo queste belle labbra che ti ritrovi per qualcosa di più piacevole" disse a pochi centimetri dalla sua bocca calda che riempì, avvertendo il bisogno, dopo tutti quei giorni di lontananza, di avere maggior contatto possibile.

Ciò che Alexis aveva inteso come bacio, fu percepito dall'altro come un invito più erotico.

Rapidamente, invertì le posizioni sistemandosi a cavalcioni sul suo bacino, infilò le mani sotto la maglietta di Alexis e la tirò via fino a toglierla del tutto, godendo della visuale del suo petto nudo.

"Dio come mi sei mancato" sussurrò, poggiando i piccoli palmi sulla pelle liscia che accarezzò fino al bottone dei jeans e slacciò, sfiorando con le dita il pacco accidentalmente.

"Piccolo muoviti o scoppio" mugolò Alexis, sentendosi già eccitato.

I vestiti di entrambi si fusero insieme nel pavimento e si guardarono negli occhi intensamente, travolti dall'amore che provavano e dal desiderio represso per giorni.

Alexis lo afferrò dalla nuca, lo spinse contro di sé, catturando le sue labbra in un bacio mozzafiato e fece scorrere la mano libera lungo la schiena del più piccolo, fino al sedere che strinse possessivamente.

Quando si staccarono per riprendere fiato, Carter riaprì gli occhi grigi burrascosi come un mare in tempesta e scese lungo il corpo del suo fidanzato, baciando e mordendo la pelle del petto. Delineò gli addominali con la punta della lingua, mordendo poi un lembo di pelle sull'inguine, causando un fremito al castano che sospirò, portando una mano tra i ciuffi di capelli biondo scuro di Carter.

Gemette quando il più piccolo passò lascivamente la lingua sull'asta turgida per poi inglobarla e succhiarla avidamente.

Alexis spalancò la bocca in cerca di ossigeno, abbandonandosi a quelle piccole labbra carnose che sapevano farlo impazzire.

"Basta amore non voglio venire così" mormorò, stringendo la presa ai suoi capelli per poterlo fare staccare di malavoglia.

Gli occhi grigi si puntarono su quelli caramellati e dopo aver rilasciato lentamente il suo membro, un sorriso malizioso impreziosì le sue labbra facendo scorrere un brivido lungo la schiena di Alexis.

Il biondo si rialzò con il busto poggiando le mani sui fianchi asciutti del suo ragazzo e lo accarezzò di nuovo, salendo a cavalcioni sul suo bacino.

Avvicinò il viso a quello di Alexis e assaggiò le labbra con la lingua e con i denti, rendendole ancora più rosse e invitanti.

"Ti va di essere cavalcato?" sussurrò con un tono suadente, muovendo i fianchi quel che bastava per far strusciare tra loro le erezioni bisognose.

Alexis si inumidì le labbra, avvertendo una fitta al basso ventre a quelle parole e portò le mani alle natiche sode del suo futuro marito per stringerle possessivamente.

"Cazzo sì" si lasciò sfuggire, richiamando Carter in un altro bacio urgente.

Mentre le lingue danzavano vorticosamente a ritmo della loro eccitazione, le erezioni bollenti si scontravano, accrescendo la voglia di entrambi.

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