Capitolo 10

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Ardian non dormiva da giorni, aveva perso l'appetito, sbagliava canestro ad ogni tiro e la causa di quello stato, portava il nome di Wyatt.

Quel ragazzino che si era infilato con violenza nei suoi pensieri, catalogandosi come qualcosa di proibito e il proibito attira come le api con il miele.

Bramava di avere ancora baci bollenti da labbra timide, voleva esplorare quel corpo puro e mai sfiorato prima.

Desiderava peccare un fiore intatto, facendolo suo per sempre.

Sapeva fosse sbagliato e aveva molti motivi validi per tirarsi indietro ma come l'istinto animale, il piacere del proibito, era difficile da reprimere.

E dopo l'ennesima notte senza sonno, al sorgere di un'alba fredda, era uscito dal suo appartamento per raggiungere il dormitorio di Wyatt.

Bussò alla porta impetuosamente, infischiandosene degli altri ragazzi dormienti nelle camere.

La porta finalmente si aprì, un assonnato Wyatt avvolto in un plaid alzò gli occhi semi chiusi verso la causa del suo sonno perso e non appena realizzò chi fosse, fu subito sveglio, come se gli avessero buttato addosso un secchio d'acqua gelida.

"Ma cosa ci fai qui a quest'ora?" domandò, venendo spinto dall'altro all'interno della camera.

Ardian chiuse la porta alle sue spalle e si passò una mano tra i capelli biondi, stringendo le punte tra le dita.

"Non ce la faccio più!" sbottò, togliendosi di dosso la giacca brutalmente e sotto lo sguardo confuso e anche un po' spaventato di Wyatt.

"Ma che succede?" chiese quest'ultimo, lasciando il plaid sopra il letto per poter raggiungere Ardian che camminava avanti e indietro nella camera come un toro inferocito.

Solo quando sentì il tocco gentile di una piccola mano sul viso, si calmò un poco, sospirando rumorosamente.

"Ci penso continuamente. Non faccio altro che pensare a te nudo che gemi mentre ti faccio mio e sto impazzendo perché so che non dovrei ma ti voglio, ti voglio e basta Wyatt" confessò, allungando le mani ai fianchi dell'altro che lo fissava ad occhi sbarrati, incredulo delle sue parole.

Ardian si accorse solo allora che Wyatt indossava una vecchia maglietta sopra ai boxer e ciò, risvegliò da subito il suo istinto carnale, al di sotto della cintura.

Wyatt sembrò svegliarsi dallo stato di trance in cui era caduto e si aggrappò alla maglietta dell'altro con forza, volendo sorreggersi.

"Prendimi allora Ardian. Voglio essere tuo, solo tuo. Ti prego" mormorò, supplicandolo con lo sguardo.

Ardian serrò gli occhi, sfuggendo da quelle iridi scure che avevano monopolizzato i suoi pensieri.

"No, io non posso. Non voglio essere il tuo rimpianto" sussurrò con un filo di voce, voltando il viso da un lato.

Wyatt si alzò sulle punte, raggiungendo l'orecchio del biondo.
"Non potrai mai essere un mio rimpianto. Sarà invece la volta più bella della mia vita. Fammi tuo" sussurrò con quel pizzico di sfacciataggine che non gli apparteneva affatto.

Si staccò dal suo amato, indietreggiando di qualche passo per portare le mani al bordo della sua maglietta che timidamente alzò, fino a toglierla sotto gli occhi verdi incendiati di Ardian.

Lasciò cadere l'indumento a terra e indietreggiò ancora fino a sbattere contro il bordo del letto dove si lasciò cadere, attendendo l'altro.

Ardian avvertì un brivido al basso ventre e avanzò verso di lui come un leone sulla sua preda.

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