Capitolo 20

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"Okay, a dopo mamma" Adriel chiuse la comunicazione con una faccia alquanto perplessa e preoccupata, suscitando la curiosità di Wyatt, il quale se ne stava seduto sul solito sgabello, mangiando dalla ciotola dei gustosi cereali.

"Tutto okay?" domandò al moro che scosse la testa lentamente, mettendo su una smorfia.

"Le pazze, ovvero le nostre mamme, saranno qui oggi pomeriggio, per trovare Alexis e vedere come sta" lo informò e proprio in quel momento, Ardian entrò in cucina, sentendo la notizia.

"Vengono tutte e tre qui?" domandò, cercando conferma.

"Già! Meglio che diamo una sistemata"

"Ma perché sembrate così scandalizzati dalla visita delle vostre mamme?" indagò Wyatt, alternando lo sguardo da uno all'altro.

"Oh povero piccolo! Tu non sai niente, come ti invidio. Noi le amiamo tanto quanto ci amano loro ma sono delle svitate" asserì Adriel, ottenendo un segno di assenso da parte di Ardian.

"Proprio così! Non a caso, siamo migliori amici sin da quando siamo nati e siamo nati lo stesso mese dell'anno perché concepiti lo stesso mese dell'anno" continuò il biondo.

"Esattamente quando tutte e tre hanno compiuto ventitré anni! E si sono sposate a ventun anni con tre uomini ricchi" continuò Adriel, sotto lo sguardo scioccato di Wyatt.

"Cioè hanno programmato la loro vita in modo così preciso?"

"Sì, tutto scritto su un quaderno quando erano bambine. Dio quanto odio quel quaderno" puntualizzò Ardian, alzando gli occhi al cielo.

"Ma non è finita qui, loro casualmente hanno il nome che inizia per la stessa lettera e hanno voluto che la cosa si ripetesse con i loro figli per cui Alexis, Ardian e Adriel hanno la stessa iniziale, sei lettere e tre sillabe ciascuno" concluse Adriel, causando dell'altro sgomento sul viso di Wyatt.

Ardian infilò la testa nel frigorifero, seguendo la lista delle scelte inquietanti delle loro mamme per poi prendere una bottiglia di latte fresco, ricordandosi un altro punto importante.

"Ah e i nostri papà hanno le stesse iniziali di nome e cognome ognuno" aggiunse, concludendo così la valanga di informazioni strane che avevano scioccato Wyatt.

"State scherzando?" sbottò, osservandoli meglio ma Adriel e Ardian non erano per nulla turbati, abituati a quel genere di cose.

Wyatt elaborò pian piano tutte le informazioni, arrivando a porre loro una domanda, alla quale non avevano mai pensato.

"E voi ci tenete a mandare avanti questa strana tradizione? Dei matrimoni e dei nomi.." disse, affievolendo il tono di voce non appena si ritrovò lo sguardo di entrambi su di sé.

Soprattutto quello di Ardian, che sentiva perforarlo da parte a parte.

"Io so che non mi sposerò mai per cui la strana tradizione è nata e si conclude con quelle fuori di testa" rispose Alexis, facendo la sua entrata.

Andò a recuperare il giornale e la sua tazza di caffè per poi accomodarsi, alla sua solita postazione.

"Eppure, state ancora mandando avanti la tradizione" osservò il piccolo, ottenendo nuovamente tutti gli sguardi addosso.

"Nel senso che.. Siete stati programmati per essere migliori amici appena nati ma ora siete grandi e il vostro legame è fortissimo, quando potevate negli anni, allontanarvi" spiegò, stringendosi nelle spalle e puntando lo sguardo al latte ormai freddo, presente nella ciotola.

"Ti posso assicurare anche che niente e nessuno potrà mai dividere noi tre Wyatt" affermò con decisione Alexis.
"Siamo fratelli e i fratelli migliori non sempre sono quelli di sangue ma quelli che si scelgono ogni giorno e sicuro come poche cose in vita mia, che io sceglierò sempre loro due"

Ardian sorrise alle parole di Alexis, avvicinandosi per poggiare una mano sulla sua spalla e stringerla leggermente.

Adriel lo osservò in silenzio e abbassò lo sguardo al piatto vuoto davanti a sé, come se fissandolo, potesse risolvere tutti i suoi problemi.

Ma niente poteva salvarlo dalla realtà, una realtà dove era e sarebbe stato per sempre il fratello di Alexis.

"Basta favolette, andiamo che fai tardi a lezione" disse Ardian, rivolgendosi a Wyatt, il quale annuì e corse in camera per prendere il suo zaino.

Tornò poco dopo e fece per caricarlo su una spalla ma lo zaino si bloccò a mezz'aria, venendo afferrato da Ardian che lo sistemò sulla propria spalla, per poi rubare un bacio al più piccolo e iniziare bene la giornata.





**




"Non serve che mi vieni a prendere ogni volta" mentì Wyatt, non appena vide arrivare Ardian a fiato corto, con un paio di minuti di ritardo.

"Sarò tranquillo quando quel pezzo di merda sarà arrestato, fino ad allora sei sotto sorveglianza" rispose leggermente affannato e allungò una mano verso i capelli color cioccolato di Wyatt, scompigliandoli un poco.

Subito risaltarono le sue guance arrossate e gli occhioni, resi ancora più enormi dagli occhiali che usava durante le lezioni.

"Dobbiamo sbrigarci, ci sono le mamme a casa!" esclamò, ricordandogli della visita delle tre donne alquanto bizzarre.

"Io vado a trovare Tiffany! Non mi sembra il caso che io sia presente" obbiettò Wyatt, fermandosi in mezzo al corridoio vuoto.

Ardian si voltò a guardarlo, con un sopracciglio innarcato.
"Non vuoi conoscere la mia cara e inquietante mammina?"

Wyatt scosse la testa energicamente, arrossendo d'imbarazzo.

"E come mi presento? Salve sono quello che abita dai vostri figli perché sono stato aggredito, in quanto ho perso la verginità con uno di loro. Non esiste" scosse la testa nuovamente, facendo corrucciare ancora di più Ardian.

"Credi davvero che non sappiano già di te? Insomma avrai capito quanto folli e maniache del controllo siano. Pensi che non ci tengano sotto stretta osservazione?" espose l'ovvio Ardian sotto gli occhi di Wyatt, il quale non aveva affatto pensato a quella possibilità, del tutto logica.

Si sentì di colpo morire dall'imbarazzo e Ardian pensò bene di prenderlo per mano e trascinarlo verso casa.





**





Quando Ardian aprì la porta di casa, si trovò tre donne in giro a ficcanasare, sistemare e parlottare tra loro.

"Le chiavi sotto lo zerbino? Sul serio? Un appartamento così costoso e voi lasciate le chiavi incustodite sotto lo zerbino?" sentì sbottare da una di loro, la quale fu proprio sua madre, Selma.

Tutte e tre si affacciarono all'ingresso e posarono lo sguardo su Wyatt che sgranò gli occhi, trovandosi di fronte a tre versioni di Ardian, Alexis e Adriel al femminile.

Erano tre donne bellissime, giovani e identiche ai figli che avevano creato.

"Non potevate aspettare che rientrassi?" domandò Ardian, al suo fianco, posando lo zaino a terra, per poi liberarsi della giacca.

Wyatt lo imitò con qualche esitazione, sentendosi studiato da capo a fondo.
Aveva più o meno appreso il fatto che l'ex ragazzo di Alexis, non stesse simpatico alle tre e se anche lui non piacesse?
Non che fosse il ragazzo di Ardian ma viveva temporaneamente lì.

Il biondo fu avvolto da caldi abbracci e numerosi baci e quando fu libero l'attenzione delle tre amiche, fu tutta puntata su Wyatt.

"Allora loro sono: Sabrina, la mamma di Alexis, Sophia la mamma di Adriel e mia mamma, Selma" presentò Ardian, indicandole una ad una.

"È lui Wyatt? Dio è così carino!" esclamò Selma con entusiasmo, ancor prima che Ardian potesse parlare.

"Sì è vero, sembra un pasticcino da mangiucchiare!" si unì Sophia e Sabrina si sporse ad afferrare le guance di Wyatt tra le dita e strizzarle, dicendo a gran voce
"Benvenuto in famiglia!"

Dopo l'imbarazzante incontro iniziale, Adriel e di seguito Alexis tornarono a casa e l'attenzione venne focalizzata totalmente su quest'ultimo.

Wyatt ammirava il modo in cui Alexis, tenesse gran parte del dolore per sé, solo per non dare dispiaceri ai suoi due migliori amici.

Dal poco tempo che viveva in quel appartamento di lusso, aveva capito cose che forse tra di loro, non notavano.

Come i sentimenti che Adriel aveva iniziato a provare nei confronti di Alexis.

Aveva uno sguardo così spaventato e così pieno d'amore.
Più volte aveva sentito l'impulso di andare a parlargli, dubitava che lo facesse con Ardian, avendo paura di rovinare per sempre il legame di una vita intera.

"Tesoro, non ti devi preoccupare di nulla. Ci penso io a disdire tutto" disse Sabrina, con gli occhi consapevoli.

Aveva sempre avuto un brutto presentimento riguardante Carter e per quanto fosse addolorata, era anche sollevata del fatto che quella rottura, fosse accaduta prima del matrimonio.

Alexis incatenò lo sguardo agli occhi caramellati, identici ai suoi, di Sabrina e annuì, afferrando una delle sue mani, tra le proprie.

"Di sicuro ci ha rimesso lui, tu sei stupendo, il sogno di chiunque, non dubitarne caro" disse Selma, alla sua destra, concedendogli una lieve carezza sul volto.

"Per qualsiasi cosa, noi siamo qui. So che è una brutta batosta ma hai comunque noi che ti amiamo tanto e il ragazzo giusto per te, è da qualche parte, che ti aspetta" aggiunse Sophia e gli occhi di Adriel, scattarono su sua madre, sentendo formarsi un nodo in gola.

Aveva proprio ragione, qualcuno ad aspettarlo c'era, ma lui lo avrebbe mai voluto?

Six LettersWhere stories live. Discover now