Capitolo 25

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Adriel uscì dalla propria stanza, con un cerchio alla testa e due occhiaie scure.
Non aveva chiuso occhio, non aveva mangiato nulla e a detta di ciò, il suo stomaco brontolò rumorosamente.

Nella sua testa, le immagini del giorno precedente, si ripetevano di continuo e per quanto fosse stato eccitante e perfetto, non poteva che incolparsi.

Eppure quella che forse, era stata una provocazione da parte sua, mai avrebbe creduto potesse scatenare quella reazione, travolgendolo con il sesso migliore che avesse mai fatto.

In quell'istante, proprio il soggetto dei suoi desideri, svoltò il corridoio, con gli occhi puntati sullo schermo del telefono.
Alzò lo sguardo quando riconobbe la figura di qualcuno sul suo cammino e guardò giusto il tempo di due secondi, Adriel davanti a sé.

Il moro sperò in qualcosa, in una semplice carezza, un buongiorno come sempre ma l'unica cosa che ricevette fu un 'ciao' appena mormorato, senza guardarlo in volto.

Quando si voltò, pronto per dire qualcosa, si trovò davanti una porta chiusa, gesto più comprensibile di mille parole.

Tentò di mettere da parte quello stato d'animo e puntò verso la cucina, intenzionato a cibare il suo povero stomaco.

Trovò solo Wyatt, con il solito succo tra le mani, gli sorrise debolmente e accennò un saluto con il capo, tuffandosi poi nel frigo per recuperare qualcosa da mangiare.

Non che non amasse Wyatt come un piccolo fratellino ma la relazione che stava mandando avanti con Ardian, seppur non ufficialmente, era sempre più forte nel corso dei giorni e non poteva evitare di provare un pizzico d'invidia.

Ardian aveva dimostrato di poter bruciare tra le fiamme per Wyatt e invece l'unico ragazzo che Adriel voleva disperatamente, lo aveva scopato per poi pentirsene e ignorarlo.
Il tutto, sotto lo stesso tetto, nella stessa famiglia che non aveva scelto.

Si domandò se le loro mamme non fossero state così folli e unite, forse lui adesso avrebbe avuto la sua possibilità di conquistarlo, senza sentirsi una merda.

Troppo preso da quei ragionamenti, continuò a versare il latte sulla tazza piena di cereali fino a strabordare.
"Adriel!" esclamò Wyatt, riscuotendolo e facendogli così rendere conto del disastro che aveva combinato.

"Cazzo" imprecò, afferrando dei tovaglioli a caso per pulire il bancone sporco di latte.
Wyatt lo aiutò, tornando poi a guardarlo con sospetto.

"Scusa, dormo in piedi" si giustificò il moro, facendo addolcire lo sguardo di Wyatt, il quale immaginò, il motivo di tanti tormenti.

"Si nota parecchio dalle occhiaie. Qualcosa ti da pensieri?" domandò sul vago, ottenendo l'attenzione di Adriel, il quale sorrise per l'ironia.

Già, qualcosa alto un metro e novanta, occhi di puro miele fuso, un fisico da sballo e il potere di mandare fuori di testa chiunque, che si trova in una stanza poco più distante.

Rispose nella sua mente ma davanti al cucciolo, sorrise e scosse semplicemente la testa.

Wyatt sospirò, decidendo che forse Adriel aveva solo bisogno di sentirsi capito per potersi aprire. Aveva passato tutta la vita a dipendere e confidarsi con i suoi due migliori amici ma il suo 'problema' ora riguardava uno dei due e avrebbe potuto cambiare le dinamiche di un rapporto durato anni interi.

E Wyatt non vedeva nulla di così strano, in quei sentimenti. Si conoscevano da sempre, avevano passato gioie e dolori insieme, erano uniti più che mai perché si accettavano per pregi e difetti compresi.

Cosa c'era di strano nell'innamorarsi di una persona che ti fa stare bene?

"Adriel, è da un po' che ti vedo strano. So che non sono nessuno, se non uno che vive a casa tua in modo abusivo ma se c'è qualcosa di cui vuoi parlare e magari con Ardian e Alexis non vuoi farlo, con me puoi. Dico davvero, se ti posso aiutare in qualche modo, anche solo ascoltandoti, sono più che felice di farlo"

Six LettersWhere stories live. Discover now