Capitolo 15

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Adriel fissò a lungo l'intruso nel suo letto, Javier, uno dei più bei ragazzi del campus.

Oltre ad essere bello, Javier era anche molto dolce e divertente, qualità che lo avevano spinto ad avere quella notte di follie.

Anche se il pensiero ricorrente era la discussione di due sere prima con Alexis.

Le sue parole lo avevano ferito e man mano i dubbi erano sorti, facendolo sentire sempre più depresso e forse, ciò lo aveva spinto a cercare dell'inutile conforto in uno sconosciuto.

Non pretendeva certo di provare un amore folle e profondo ma era giunto a quel punto della sua vita, in cui voleva solo avere qualcuno che tenesse a lui.

E ora più che mai si ritrovava ad essere l'unico a continuare con la routine fatta di feste, alcool e sesso occasionale.

I suoi pensieri furono interrotti dal muoversi tra le lenzuola del suo ospite nudo.

Attese che Javier fosse completamente sveglio per sfoderare uno dei suoi migliori sorrisi.

"Buongiorno" sussurrò, allungando timidamente la mano verso i suoi capelli che accarezzò, sotto lo sguardo stranito dell'altro.

Javier voltò il viso verso la sveglia e nonostante fosse ancora presto decise di levare le tende, lasciando un poco spiazzato Adriel.

"Non ti va di fare colazione?" domandò infatti quest'ultimo, osservando il compagno di letto vestirsi alla velocità della luce.

"No dolcezza, devo andare. Grazie per la bella scopata, sei il migliore" aggiunse frettolosamente, salutandolo con la mano prima di sgusciare via dalla stanza.

Adriel rimase immobile, fissando la porta con le labbra schiuse.

Una bella scopata, aveva detto.

E probabilmente era quello, uno scrigno bellissimo e prezioso ma senza contenuto.

Si lasciò sfuggire un'imprecazione tra i denti mentre si alzava da quel materasso per uscire dalla camera e andare dritto in cucina, dove trovò i suoi due migliori amici.

Ardian canticchiava qualcosa armeggiando con padelle e spatole e Alexis leggeva qualcosa sul suo tablet sorseggiando caffè.

In men che non si dica, si ritrovò lo sguardo di entrambi puntato addosso.

"Uh guarda un po' chi è sbucato dalla tana. Allora come è andata la nottata con il pezzo di manzo che è uscito direttamente dal tuo letto" esordì Ardian, impiattando delle uova e del bacon.

Adriel sospirò e andò a sedersi su uno dei sgabelli, molto lontano da Alexis, il quale lo guardava di sottecchi.

Non avevano avuto ancora modo di chiarirsi e il peso delle parole che aveva pronunciato contro il più piccolo, gli avevano fatto sorgere grandi sensi di colpa.

Aveva notato lo stato di depressione in cui era piombato Adriel dopo quella discussione e sapere di esserne la causa, era la cosa più dolorosa.

Essendo, anche se di poco, il maggiore dei tre, aveva sempre sentito il peso sulle spalle di proteggere i suoi due migliori amici.

Ardian non aveva mai avuto granché bisogno di lui, ma Adriel era un costante disastro su due piedi che combinava un guaio dopo l'altro.

"Ti ha sfiancato così tanto da lasciarti senza parole?" lo stuzzicò Ardian, servendogli la colazione.

"Lasciatemi in pace" borbottò il più piccolo, afferrando la forchetta e portando tutta la sua attenzione al cibo.

Alexis lanciò un'occhiata d'intesa al biondo il quale decise di zittirsi e non indagare oltre il malumore di Adriel.



Six LettersWhere stories live. Discover now