Capitolo 9

3.6K 243 21
                                    

Wyatt alternò lo sguardo dal foglio pieno di schizzi, all'oggetto della sua ispirazione.

In quel pezzo di carta aveva cercato di immortalare tutto ciò che Ardian trasmetteva in campo.

La concentrazione, la determinazione e la passione con cui guidava la sua squadra.

E ovviamente, il suo corpo da urlo stretto in soli pantaloncini e canotta.

Nonostante la distanza, poteva benissimo intravedere la pelle lucida a causa del sudore e dell'acqua che si buttava in viso ad ogni pausa.

Dal giorno in cui era fuggito dalla sua stanza non lo aveva più rivisto, Ardian aveva addirittura annullato una lezione con un messaggio di poche parole e nessuna spiegazione.

Wyatt si sentiva a terra, con l'umore sotto i piedi e non potendo rimanere un minuto di più nella stanza dove aveva conservato disegni su disegni che lo ritraevano, era andato ad assistere agli allenamenti, in disparte, nell'angolino invisibile dove aveva spiato la sua cotta segreta per anni, non perdendosi mai un allenamento o una partita.

Era l'unica scusa che poteva avere per vederlo senza staccargli gli occhi di dosso e con la storia delle lezioni annullate, forse sarebbe stato nuovamente l'unico modo.

Eppure quelle labbra le aveva assaggiate, quel corpo lo aveva toccato e quel profumo lo aveva assaporato fino in fondo, rimanendo impresso nella sua memoria.

Ora sembrava essere ciò che era stato fino a qualche settimana prima, un miraggio nel deserto, troppo bello e lontano da raggiungere.

Involontariamente abbassò gli occhi tristi sul foglio dove aveva ritratto un momento particolare di un tiro in canestro, un sorriso ampio e fiero sul volto, il sorriso che a Wyatt mancava da morire.

Sentì il fischio di fine allenamento e alzò gli occhi verso il ciuffo biondo che seguì con lo sguardo finché non scomparve dietro la porta degli spogliatoi.








**









Ardian entrò nello spogliatoi, accartocciando la bottiglietta di plastica per poi gettarla nel cestino.

"Mi raccomando ragazzi, la partita è vicina" disse a gran voce tra gli schiamazzi dei suoi compagni che si stavano già spogliando.

Raggiunse il proprio armadietto e iniziò a togliersi i vestiti sudati, venendo incuriosito dall'argomento che uscì fuori dalle bocche dei suoi amici.

"Sono anni che viene a vedere ogni partita, secondo me è per forza cotto di qualcuno" disse uno di loro, ottenendo l'attenzione di tutti.

"Beh è anche un bel bocconcino con un bel culo" asserì il più pervertito del gruppo.

"Io so come si chiama!"

Ardian tornò ad ignorarli, scuotendo la testa e ridacchiando per il modo in cui si accanivano tanto per un bel culo.

Afferrò l'asciugamano pronto per recarsi alla doccia quando il nome del misterioso ragazzo non fu svelato e i suoi occhi verdi, schizzarono fuori dalle orbite.

"Si chiama Wyatt Hall, ne sono sicuro"

Corse a rifugiarsi nella doccia mentre i ricordi di Wyatt tornarono vividi. I baci, le carezze, gli sguardi fugaci, l'imbarazzo e il sesso che stavano per fare.

Si era sentito così a disagio tanto da cancellare l'ultima lezione per non dover affrontare gli occhioni da cucciolo ferito.

Ed ora, scopriva che lui era lì ad ogni allenamento e il motivo, portava a caratteri cubitali le lettere del suo nome.

Six LettersWhere stories live. Discover now