Capitolo 28.

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Arrivai nel corridoio che portava all'aula di pozioni, ero da sola, Dominique si era proposta di accompagnarmi, visto che quel giorno condividevo la lezione con Grifondoro, ma avevo preferito andare da sola.
Avevo intenzione di chiedere a Lumacorno di cambiare compagno, per ben ovvi motivi.
Motivi che al professore non potevo dire.
Comunque, avrei trovato sicuramente qualcosa, speravo di riuscire a convincerlo.
Appena entrai in classe, vidi che a parte il professore, non c'era ancora nessuno.
Come speravo, avrei dovuto parlargli senza alcun compagno.
Posai lo sguardo sul mio banco, affiancato a quello di Malfoy.
Sperai che fosse l'ultima volta che mi sarei dovuta sedere accanto a lui.
«Buongiorno, professore.», dissi entrando nell'aula.
«Buongiorno, signorina Weasley.»
«Come sta?».
«Oh, età avanzata a parte, tutto bene. E lei, si è ripresa dalla sconfitta di sabato?».
Colsi l'occasione al volo.
«Diciamo, professore. Non è facile. Molti lo vedono solo come uno stupido gioco, ma per noi è molto di più.», sospirai.
«La capisco perfettamente, signorina. Se non è riuscita a finire compiti per oggi stia tranquilla.».
«Oh no, professore. Ho fatto il tema di cinquanta centimetri che ci aveva assegnato.», dissi, sorridendo.
Il suo volto si aprì in un espressione di stupore.
«È davvero un'alunna diligente, come sua madre, d'altronde.
Comunque, se c'è qualcosa che posso fare per lei, non esiti a chiedere.», disse.
«Ecco, professore, una cosa ci sarebbe..».
«Mi dica.», disse, sorridente.
«Ecco, se fosse possibile, vorrei cambiare compagno nella sua materia.»
«Cambiare compagno? Perché?».
«Ecco, io e il mio compagno Malfoy, dopo la sconfitta abbiamo avuto delle piccole divergenze. Nulla di particolarmente grave, soltanto che preferirei cambiare compagno.».
«Mi dispiace, signorina Weasley, questo non è possibile. Se devo accontentare lei, poi sarò costretto ad accontentare anche gli altri. Ed io lo farei anche, ma lei sa come sono i suoi compagni, vedendo un cambiamento nella vostra coppia, verrebbero a chiedermi di potersi spostare per stare con i loro amici, e si verrebbe a creare un caos.».
«Ha ragione, professore. Capisco perfettamente il suo ragionamento.».
«Comunque lascia che le dica una cosa, Rose, non permetta a queste piccole divergenze di separarvi, anche perché insieme lei e Malfoy siete davvero brillanti.», disse.
Rimasi stupefatta, a quelle sue parole. Sapevo che non avrebbe accettato di farmi cambiare, lo sapevo perfettamente, però dovevo almeno provarci.
Ringraziai il professore per i complimenti, e tornai al mio posto. Avrei dovuto sopportare quel cretino per un intero anno.
‘Ti ricordo che è un tuo compagno di scuola, di casa, di lezioni, e di Quidditch. L'avresti incontrato comunque.’, disse Dolores.
‘Lo so, ma sarei riuscita ad evitarlo e non parlargli.’, risposi.
‘Lo sai anche tu che non è così.’, disse lei.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
‘Sta zitta.’, dissi.
«Parli da sola, Weasley?», disse una voce.
Quella di Malfoy, che era appena entrato in classe e si stava sedendo al mio fianco.
Sbarrai gli occhi. Non mi ero accorta di star parlando ad alta voce.
«Non sono fatti tuoi.», risposi, fredda, per cercare di mascherare l'imbarazzo.
«Se la mia compagna di pozioni è pazza ho il diritto di saperlo.».
«Allora cambia compagna.». «Lumacorno non vorrebbe.».
«Lo so, gliel'ho appena chiesto ed ha detto di no.».
«Cosa? Hai chiesto di cambiare compagno?».
«Wow, come sei perspicace, Malfoy. Da cosa l'hai capito?», chiesi sarcastica.
«Non cambiare argomento. Lo hai chiesto senza interpellarmi.».
«Lo so.».
«E se io non fossi stato d'accordo?». «Sarebbero stati problemi tuoi. Non miei.», gli risposi.
«Sei una stronza.».
«Lo so.», risposi compiaciuta.
Sbuffò e si voltò dall'altra parte.
«Bene ragazzi, cominciamo la lezione!», esclamò Lumacorno. Trattenni il respiro, poi mi lasciai andare ad uno sbuffo.
Semplicemente non vedevo l'ora che quella lezione finisse.
****
La campanella suonò ed io tirai un sospiro di sollievo.
Era stato bruttissimo.
Malfoy era rimasto in silenzio all'inizio, dopo però aveva iniziato a comportarsi in maniera alquanto strana.
Aveva iniziato a parlare, a fare battute e a scherzare, nonostante io fossi lì immobile come una statua.
Mi aveva dato i nervi.
Non volevo parlare con lui e neanche lui avrebbe dovuto volerlo.
Prima mi smerdava davanti a tutta la scuola e poi cercava di fare il simpatico?
Ma per favore.
Cosa diavolo si fumava?
«Andiamo a pranzo Weasley?», chiese, avviandosi.
«No.».
«Oh, andiamo.».
«Malfoy lasciami stare, adesso.».
«Ma ci stiamo divertendo.»,
«No! Tu ti stai divertendo, io sto per lanciarti una maledizione senza perdono.».
«Come sei aggressiva oggi, Weasley.», ghignò.
«Smettila. Smettila, lasciami stare. Sabato hai parlato chiaro. Non voglio nemmeno sentirti nominare. Lasciami stare, Malfoy, o veramente ti lancio una Cruciatus.», sbottai.
«E se non volessi?», chiese.
Respirai profondamente.
«Sabato hai detto quello che pensavi di me. Hai detto che ti faccio schifo. Quindi ora sii coerente con i tuoi pensieri e le tue parole e lasciami stare.».
«Io ho detto quelle cose in un momento di rabbia.», si giustificò.
«Non importa, le hai dette. Ora va via.»
«Senti-»
«L-a-s-c-i-a-m-i  s-t-a-r-e.»., lo interruppi, scandendo le parole.
«Ma-», iniziò.
Non lo lasciai finire, che gli lanciai un gancio destro sul naso.
Barcollò e finí contro il muro.
Iniziò ad uscirgli un fiotto di sangue. «Ma cosa diamine fai?», sbottò.
«Sei una pazza!», urlò ancora.
«Grazie, lo so già.».
«Non sfidarmi, Weasley.», disse, tirandosi su e pulendosi il naso.
«Non ho minimamente paura di te, Malfoy.».
«Dovresti averne», disse, avvicinandosi molto, anche troppo.
«Pff, ma per favore. Il massimo che fai cos'è, chiamare tuo padre?,» lo canzonai.
«Stai zitta, Weasley.».
«Altrimenti?».
«Meglio che non te lo dica.»
«Non lo sai neanche tu.».
«Shh, Weasley, fai silenzio. Non sai di cosa parli.» disse, accarezzandomi la guancia.
Mi scostai subito.
«Malfoy vai da qualche occhetta a fare i tuoi stupidi giochetti. Con me non funzionano.», sbuffai.
«E chi sta giocando, Weasley? Sono serio.», rispose Malfoy.
«Attento tu a non sfidare me. Non sai di cosa sono capace. Non fare la guerra se non la puoi vincere.» dissi.
«Non la posso vincere? Weasley non ti facevo così ingenua.».
«Vedremo, Malfoy vedremo.».
«Che vinca il migliore, Weasley.».
«Vale a dire io.», risposi, sorridendo. Poi mi voltai ed andai via.
****
«Buonasera, ragazzi!», esclamai, sorridendo.
Erano le otto di sera, era ora di cena ed io ero vicino al tavolo di Grifondoro.
Ci avevo pensato bene, per tutto il giorno: volevo farla pagare a Malfoy.
Per farlo, però, mi serviva l'aiuto dei re degli scherzi.
Ovvero i miei cugini.
«Buonasera, Rose.», disse Fred, «Come stai?».
«Benissimo! Posso parlare un attimo con voi, ragazzi?», chiesi.
«Cosa succede, Rose?».
«Nulla di che, ho solo bisogno di chiedervi una cosa.».
«Cosa?».
Alzai gli occhi al cielo.
Erano persone insistenti.
Mi avvicinai e sussurrai «Tiri Vispi Weasley».
I loro occhi si illuminarono. «Andiamo!». disse James, alzandosi. «Solo Fred e Louis.», dissi io, fredda. «Ma, Rose-» iniziò Louis.
«Ho bisogno del vostro aiuto, Fred e Louis, mi aiutate si o no?»
I tre si guardarono, poi James si sedette.
Mi guardò con occhi da cane bastonato.
Poteva pensarci bene, prima di permettere al suo amico Logan di umiliarci tutti.
Anche tu gli avresti umiliati.’, disse Dolores.
‘Se fosse stato per me, la scommessa non si sarebbe proprio fatta. E lo sai.’ ‘Sì, ma poi ti sei messa d'impegno per vincere, e gli avresti umiliati.’.
Sta zitta.’.
«Rose.», mi richiamò Louis.
Intanto, eravamo arrivati nel giardino della scuola, vicino ad un grande abete.
«Allora, che succede?», continuò.
«Voglio fare degli scherzi. Devono essere epici. E ho bisogno del vostro aiuto.».
«A chi vuoi fare questi scherzi?», chiese Fred.
«A Malfoy.», risposi.
«Ohohoh. Ma non stavate insieme?,», chiese Louis.
«No, non siamo mai stati insieme. E poi, anche se così fosse stato, dopo sabato sera, deve solo pagarmela. Non bastavano Logan e James, si è messo anche lui ad umiliarmi.».
«Senti, Rose, James non voleva..».
«No, Louis, non difenderlo. Non serve. Sai come sono, e per ora preferisco non parlarci o finirebbe male.».
Non dissero niente, ed io continuai. «Comunque, dicevo, voglio fare uno scherzo fenomenale, ma soprattutto, voglio sapere che mi aiuterete anche dopo, perché la sua risposta non sarà scontata.», dissi.
Sarebbe stata veramente una guerra. «Umiliare quel biondino sarà fantastico. Noi ci stiamo.», disse Fred.
«Da cosa iniziamo?,» chiesi, sorridendo.
Sarebbe stato epico!

#SpazioAutrice
Buonasera a tutti (anche se sono le 23.34)!
Innanzitutto, auguri!🎄❤
Lo so che Natale era ieri, ma meglio tardi che mai.
Auguri anche a tutti quelli che si chiamano Stefano o Stefania!🎉
Come state?
Cos'avete ricevuto da Babbo Natale(😍😂)?
Ma soprattutto, come state passando queste vacanze?
Io sono un po' annoiata, e devo studiare tantissimo, anche se non ho fatto ancora niente (mi ritroverò a far tutto l'ultimo giorno, lo so..😭)
Per Natale mi hanno regalato The Cursed Child, l'ho finito subito e awww!
Okay, lo so che non vi interessa niente di quello che sto dicendo, so perché lo sto dicendo..quindi mi fermo qui.
Bene, auguri ancora e spero che il capitolo vi piaccia.
A presto (si spera)!
~Baciniii, Cristina!🎄❤

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