Capitolo 31.

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L'ora finì, ed io mi affrettai a mettere tutte le cose a posto.
Malfoy era uscito via correndo, ma non mi sarebbe scappato.
«Rose!», mi chiamò Amanda.
«Non ora, Amanda, devo andare a dire due paroline ad una persona.».
Corsi fuori dall'aula e lo vidi, era con Albus, Parkinson e Zabini.
«Malfoy!», urlai, fregandomene degli sguardi di tutti su di me.
Non si voltò.
«Che c'è, furetto, ora scappi? Ti faccio tanta paura?», dissi, quando fui più vicina.
Si voltò di scatto e si avvicinò.
«Io? Paura di te? Quanto sarai alta, un metro e cinquanta?», ridacchiò.
«Un metro e sessantasette.», lo corressi.
«Oddio, un grattacielo.», mi prese in giro.
«Io sono nella norma per essere una ragazza, sei tu che sei troppo alto. E comunque, per te sarò anche bassa, ma posso spezzarti le ossa in un minuto.», lo avvertii.
«Oh, ora si che ho davvero paura.», disse, fingendo di tremare.
«Sai cosa? Dovresti. Ti ho fermato solo per dirti che dopo questa mattina, non mi fermerò finché non ti avrò umiliato talmente tanto che mi implorerai di concederti una tregua.»
«Sai, secondo me sarà il contrario, sarai tu ad implorare.», ghignò.
«Staremo a vedere, Malfoy.», dissi, girandomi.
«Ci vediamo stasera per la punizione, Fiorellino.», mi gridò dietro, mentre mi avviavo alla prossima lezione.
****
Avevo appena finito Erbologia con i Tassorosso, e stavo camminando con Amanda per andare a pranzo.
«Non voglio entrare in Sala Grande, è da quattro ore ormai che tutti mi guardano male.», sbuffai.
«Non ti guardano male, sono solo sorpresi. Insomma, sei bionda!».
«Grazie per avermelo ricordato, Amanda. Ora si che mi sento decisamente meglio.».
«Dai su, non fare storie, andiamo che sto morendo di fame.», tagliò corto lei.
Quando arrivammo alle porte della Sala Grande feci un bel respiro, mi feci coraggio ed entrai.
Guardai al tavolo di Serpeverde e Malfoy mi fece l'occhiolino.
«Amanda, oggi pranzo al tavolo di Grifondoro con i miei cugini, vieni con me?».
«Cosa? Perché non vuoi andare al nostro tavolo?».
«Semplicemente perché non voglio uccidere Malfoy, non prima di essermi vendicata, almeno.».
«Va bene, vengo con te.», disse.
Vidi la macchia rossa ad un punto del tavolo.
Erano molto in fondo.
Perfetto, avrei dovuto attraversare mezza Sala Grande sotto gli occhi di tutti.
Iniziai a camminare verso di loro, e, man mano che passavo, vedevo teste voltarsi verso di me.
Mentre ero quasi vicino, James alzò la testa e sputò il suo succo di zucca, direttamente su Dominique, che urlò schifata.
«James, ma che diavolo fai?!», sbottò.
Per tutta risposta, James puntò il dito su di me.
Lei si voltò, insieme a tutti gli altri.
«Oh Dio Santissimo!», urlò Dominique.
«Cosa ti è successo?», chiese Hugo.
«Malfoy.», soffiai tra i denti.
Dom e Lily si spostarono, facendo spazio a me e ad Amanda.
«Si è vendicato facendoti diventare bionda?», chiese Fred, trattenendo a stento le risate.
«No sai, abbiamo deciso di giocare al parrucchiere e all'estetista. Lui mi ha fatto la tinta ed io la ceretta!», risposi, sarcastica.
«Hai fatto la ceretta a Malfoy?», chiese Louis, interdetto.
«Ero sarcastica, certo che è la sua vendetta!! Secondo te mi sarei fatta fare questo colore?!», sbottai.
«Aspetta, tu stai dicendo che sarebbe più strano scegliere il biondo come colore, piuttosto che fare la ceretta a Malfoy?», chiese sghignazzando mio fratello.
«Se per fare la ceretta a Malfoy avesse dovuto togliergli i pantaloni non sarebbe stato strano che avesse accettato. Io lo avrei fatto!», esclamò Roxanne.
Tutti la guardammo stupiti.
«Come scusa?», le chiese Fred, stupito più di tutti.
Non era da Roxanne parlare in quel modo malizioso.
Né parlare di ragazzi in generale.
«Che c'è?», chiese notando i nostri sguardi, «anche se passo la maggior parte del mio tempo con voi, sono pur sempre una ragazza, e credetemi ho gli occhi per vedere quanto sia figo quel ragazzo.», disse.
«Roxanne, hai completamente ragione. E stai tranquilla che la nostra Rose non si sarebbe tirata indietro davanti alla prospettiva di vederlo in mutante. O anche senza. Vero, Rosie?», chiese maliziosa Dominique, facendomi l'occhiolino.
«Cosa? No!», risposi.
«A proposito di voi due. Dopo la sconfitta non abbiamo più avuto modo di parlare, sorellina, mi spieghi cosa c'è stato esattamente tra voi due nel bagno dei prefetti?», chiese Hugo, improvvisamente serio.
«Non c'è stato niente Hugo.», mentii.
«Ma lui ha detto che-».
«Ha raggirato le domande del vostro caro amichetto Logan.», dissi, rivolgendo uno sguardo accusatorio a James.
«Rose, si capisce che ti piace.», disse Dominique.
«Dominique, non sparare cazzate.», dissi, con tono grave, per farle capire che non era il caso di dire così davanti a mio fratello e ai nostri cugini maschi.
Era già tanto se tolleravo le sue battutine quando eravamo sole.
Supposi che Lily le avesse dato un pizzicotto, perché sussultò impercettibilmente.
«Dai Rose, non ti arrabbiare, lo sai che scherzo.», si scusò.
«Tranquilla. Ora dobbiamo andare. Amanda?», la chiamai.
La mia amica aveva ascoltato tutta la conversazione in silenzio, mentre mangiava.
«Si, eccomi.», disse, pulendosi la bocca con un tovagliolo.
Salutammo tutti e ci avviammo fuori.
Avevamo ancora venti minuti prima di dover tornare a lezione, per cui ci sedemmo sotto un albero.
Mi strinsi bene la sciarpa intorno al collo.
L'aria fredda di Novembre ormai si sentiva, ed anche molto.
«Rose.», disse ad un certo punto Amanda, rompendo il silenzio.
«Dimmi.».
«Lo so che stamattina hai detto che quello che è successo la sera prima della partita non riguarda te e che non ne puoi parlare, ma almeno puoi dirmi cos'è successo con Malfoy?», chiese.
«Noi non abbiamo fatto sesso, se è quello che vuoi sapere.», risposi.
«Quindi non c'è stato niente?».
«No. O meglio, ci siamo baciati, e devo dire che eravamo abbastanza..infuocati. I succhiotti ovviamente me li aveva fatti lui.
Avremmo potuto fare altro, se io non mi fossi tirata indietro.».
«E perché ti sei tirata indietro?».
«A dire il vero non lo so. Davvero. So solo che, visto come mi ha trattata dopo la sconfitta, è stato meglio così.».
«Lui ti piace.».
«No.», risposi.
«Non era una domanda.».
«Amanda, davvero, è solo un ragazzino viziato e spocchioso. È arrogante, malizioso, troppo sicuro di sé.».
«È per questo che ti attira.».
«No, Amanda, credimi-».
«Non mentire a te stessa, Rose.», disse lei, interrompendomi e alzandosi.
Rimasi in silenzio.
«Su dai, torniamo a lezione, Fiorellino.», disse imitandolo e sorridendo.

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