Selene e Cinzia

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Era una torre del terzo millennio ,ma pur sempre una torre, ed in cima,le solite principesse :prigioniere.

In una prigione munita di statue, voliere con uccelli esotici e piscine:
due piscine gemelle,due rettangoli d'acqua,smisurate , ai piedi della torre ,in una tenera e azzurra si specchiava la luna,in gocce di mercurio, increspate dalle onde ,argentea ,falsa luna

Nell'altra, si specchiavano neri deserti,vulcani antichi e ormai spenti,mostruose plaghe,livide distese,la vera luna,quella occulta

Per allestirla avevano trasportato i fanghi del mar Morto,l'acqua solfurea dell'isola di Vulcano, la terra nera,antica colata lavica ,dell'Etna

Le voci delle ragazze risuonavano nel freddo siderale di una notte illuminata da uno sterminato firmamento:l'ultimo piano della torre-grattacielo finiva con una immenza cupola di cristallo, e le ragazze sdraiate sui parallelepipedi di onice,guardavano l'immenso manto stellato,perdendosi nei meandri della via lattea,sotto di loro ,piu' discreto il luccichio della torre,un cilindro smisurato,contornato da altri cilindri più corti via via digradanti,opera di un grande architetto,acciai e cristalli a perdita d'occhio

Leila parlava con voce, bassissima,ma non sembrava rivolgersi alla sorella,che pure era sdraiata sui cuscini di velluto, accanto a lei
Sardanapalo e Dali' avevano arredato quell'attico-planetario,con orologi dalla sagoma molle,liquefatta e cuscini,a centinaia, di velluto, di seta ,di raso ,di merletto, di macrame', tutti color ambra

-Devo farmi operare, ripeteva ossessivamente la giovane,

-Devo separarmi da te,voglio una vita mia.O nessuna vita

Pure Rania volle parlare,la sua voce era piu' esitante di quella della sorella

_Si, Leila, hai ragione,la nostra condizione e' atroce;e mentre diceva cosi' si ravvio' alcune ciocche dei capelli,una parte delle ciocche, perche' l'altro lato della testa era saldamente congiunto con quello di Leila:erano due gemelle siamesi.

Leila rabbrividi'

Ho paura di quella sala operatoria.....

E Rania

_Pure io palpito e tremo......

Leila sibilo'

_Rania!sembri un eco ,ripeti tutto quello che dico io!

Rania, mite ,ne covenne

_Non lo faro' più
La giovane guardava l infinita teoria di stelle poi chiese
Leila ?secondo te qualche divinità ci osserva da lassù?avrà  pietà' di noi?
Potrebbe cambiare il nostro destino?
Leila riflette un attimo poi la sua risposta arrivo da lontananze piu' remote della sua eta

Molto piu' remote:
"Cambiare il destino di una persona o di un popolo ,non mi sembra una cosa onorevole per  una divinita' qualunque essa sia".
Tacquero

-Nella sala d'attesa i due padri si scrutavano con un rancore lungo trenta anni,tanti ne erano passati da quando Aristide Boka,un intellettuale greco poverissimo ed alcolista, aveva rinunciato alle sue due figlie siamesi,percio' Omar,un ricco sindaco turco,le aveva adottate.Le aveva chiamate Leila e Rania;Aristide le aveva viste solo due volte:quando erano nate ed al loro diciottesimo compleanno:erano bellissime,tragicamente avviluppate dallo stesso sontuoso scialle:uguali eppure diverse,Leila aveva gli occhi piu' neri,le labbra piu' rosse,il viso protervo e battagliero,Rania,mite e come sbiadita,sembrava la copia scolorita della sorella

Aristide sbotto'

-Mi hai chiamato all'ultimo minuto: la stanno macellando vero?

Omar si difese

_ Sono state loro due a decidere di farsi operare,io mi sono opposto con tutte le mie forze,ogni volta che riuscivo a convincere Rania a rinunciare all'operazione,visto che il pericolo era altissimo,dovevo scontrarmi con Leila che invece insisteva fino allo sfinimento affiche' l'operazione fosse affrontata ,alla fine ha vinto Leila costringendo me e convincendo sua sorella ,entrambe alla fine hanno deciso di farsi operare,in piena concordia sia Leila che Rania!

Aristide lo guardo' stupito

_Dopo tutti questi anni parli di loro come se fossero due ragazze distinte e separate? ma non hai capito che Rania non esiste? c'e' solamente Leila,Rania e' la sua ombra,il suo specchio,Rania e' una coscienza vuota ,un eco,alla fine Leila ha capito di esserci solo lei,protesa dentro il sImulacro di Rania; Leila sara' mutilata e morira'.

Omar  affermó deciso:
-non può succedere niente alle mie bambine, in loro c'è qualcosa di divino, anzi di immortale.

_Ho comprato due diademi bellissimi ,per loro,diamanti e ambra ,questo mi hanno chiesto,pietre lunari

Dalla sala operatoria usci' il dottor Ende,a testa bassa, mormoro'

_Mi dispiace....Rania e' morta e Leila e'........ gravissima,l'abominio e' finito,finito

I  due lo guardarono con muta incomprensione

Piu' tardi ,i due padri, da una spessa vetrata osservarono a lungo quelle povere teste fasciate con garze e pietosa ovatta: inespressivo il volto di Rania, mentre ,su quello di Leila,roseo e tragico pedurava un leggero,soddisfatto sorriso

La luna e il centauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora