Il peso della memoria

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Era quasi finita la lunga notte insonne di.   Rania, pure Leila ora vegliava e oltre il solco magico le belve immonde battevano in ritirata.
All'improvviso comparve una fanciulla vestita di veli rosei, si stagliava contro il cielo notturno che si apprestava ad accogliere l'aurora:somigliava a Selene,era Selene ,sorrise ,e le due ragazze istintivamente le andarono incontro ,ma mentre Rania bloccava i suoi passi, fu più forte il primo impulso di Leila ,che uscì dal cerchio magioco , all'improvviso la chimera le morse la caviglia, arretrarono le due sorelle e Selene,fece una smorfia di dispetto
-Chi sei?
Così  domandava la Pizia appena sveglia, e la ragazza non poté' sottrarsi al potere di quella voce ipnotica e rispose
-Sono. Eos la dea dell'aurora, figlia di Giapeto .
E svanì' assorbita  dal sole che prepotente si slanciavano sopra le colline
Si misero in marcia i tre (o quattro?)compagni, la Pizia commentava
Ora capisco perché Giapeto non si ê accanito tanto contro di noi, eravamo protetti dalla tua polvere vulcanica.
Rania che ancora non si spiegava la logica che l aveva spinta a operare durante la notte chiese
-Perché' il titano  Giapeto dovrebbe aver paura di un pó di polvere?
La  domanda apparentemente rivolta alla Pizia in realtà era rivolta al centauro che colse la palla al  volo e rispose
-Perché', da quando il dio Vulcano  incateno ' il povero Prometeo da allora tutti i titani e discendenti hanno una folle paura della polvere del fabbro dell'Etna.
Rania scosse la testa e gli chiese
-Come   mai mio padre portava con se questa polvere? Ci costringeva sempre a portarvela nelle borse
La Pizia si inserì' nell'idillio
credo che il tuo padre adottivo sia più di quello che dice
Leila bruciava di curiosità perciò domandó:
-Pizia cara quanti secoli hai sulle spalle? La Pizia rise e precisó :
-Dipendo dal capriccio di Apollo che di volta in volta mi affibbia questo o quel corpo. Quella che mi resta inalterata é la memoria,
Intervenne Rania:-
Ed è bello ricordare tutti i. millenni attraverso i quali sei passata?
La Pizia sospiró:

A volte si a volte no. L'altra sacerdotessa quella a me più  cara, la diletta Cassandra aveva la mia stessa capacità' di prevedere gli eventi,ci univa il fluido vitale di Febo,con gli occhi di Cassandra ho visto l'incendio di Troia e soprattutto  ho visto il piccolo Astianatte scaraventato giù dalle mura  di Troia da quella bestia di Pirro.
Rania la abbracció:
- Ti prego non piangere.
-Devo farlo a volte è troppo  insopportabile  il peso della memoria ma non temere ho pure dei bei ricordi.
-Per esempio ?chiese Leila
La Pizia sorrise con dolcezza
-Per esempio,il. caro Pirro aggredito e sgozzato nel mio tempio, si cadde a terra colpito a tradimento ed ebbi la soddisfazione di assistere ai suoi ultimi rantoli. Tacquero tutti.
Rania carezzava la criniera del centauro Leila assisteva sgomenta.

La luna e il centauroWhere stories live. Discover now