Capitolo III.

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Era passata circa una settimana dal mio incontro con Newt a casa sua. Ed era passata una settimana anche dalla minaccia terrificante che mi aveva riservato il compagno di mia madre. Quando arrivai a casa mia dopo l'incontro con il biondo, con l'erba che Brenda aveva fregato a suo fratello, le acque parvero calmarsi. Avevo detto di averla presa da un'amica: la semplice e pura verità. Ma ovviamente quel figlio di buona donna non mi aveva creduto nemmeno lontanamente dandomi del ladro per la seconda volta. Grazie al cielo però, l'erba che avevo ottenuto era più di quella che lo scemo si era fatto rubare o aveva perso e non ci furono più minacce. Quindi, tornai alla mia solita vita di sploff. Durante la settimana avevo avuto così tanti turni al Bar dopo la scuola che avevo dovuto recuperare lo studio in modo più intenso con l'aiuto di Teresa e non avevo nemmeno avuto il tempo di andare a trovare mia sorella Madeleine. L'unica consolazione in tutto ciò era stata solo e unicamente una persona: Newt. Da quel giorno a casa sua, ci eravamo avvicinati ancora di più. Ovviamente appena il ragazzo irrompeva con domande fin troppo personali correvo via o mi inventavo qualcosa per allontanarmi da lui: non potevo permettergli di entrare troppo nella mia vita. Sarebbe stato pericoloso da ogni punto di vista. Non potevo permettermi di avvicinarmi ad un ragazzo. Non potevo. Avevo avuto solo una storia in precedenza, una storia durata un mese con un cacchio di spacciatore. Ora era in riformatorio. Ricordo ancora ogni volta che Minho mi chiedeva se poteva prenderlo a calci. Oh, come se lo sarebbe meritato quel traditore.

"Ehi, Tommy."

Davanti a me c'era proprio Newt. Io ero davanti al mio armadietto intento a prendere qualche libro e come al solito ero immerso nei miei viaggi mentali. Notai che il ragazzo era in compagnia di un ragazzo di colore, alto e robusto.

"Ci vediamo a lezione, Alby."

Mi irrigidii. Ma che caspio mi stava succedendo?

"Ci sei?"
"Io...si scusa. Ti serve qualcosa?"

Il suo volto diventò cupo. Forse ero stato troppo freddo.

"Volevo chiederti se avevi intenzione di fare qualcosa dopo scuola."

"Ho un turno al Bar. Non mi ricordo se ti avevo detto di avere un lavoro. In caso, ecco..ne ho uno."

Il suo volto parve illuminarsi.

"E se passassi da questo..Bar, dopo scuola?"

Pronunciò quella frase con tanto di occhiolino. Il mio cuore, dannazione, fece una capriola e perse due battiti. Cacchio, avrei voluto pugnalarmi.

"Mi farebbe piacere?"

Newt mi guardò sorridendo, emettendo una piccola risata.

"Comunque..vedo che hai già fatto amicizia."
"Oh, sì. Alby è a posto. Mi piace."

Mi piace.
Quel tipo mi faceva uscire di testa.

"Allora a dopo, Tommy. E tirati giù quel cappuccio."

Mi misi a ridere.

"Stai zitto."

Lo guardai allontanarsi verso la sua classe quando lui si voltò e mi sorrise.
Rimasi lì impalato finché Brenda non mi strattonò per un braccio.

"Thomas. C'è un problema."
"Che succede?"
"Ti devo parlare."
"Io avrei un test, Brenda. Adesso."

Mi guardò con insistenza.
Sospirai.

"Andiamo al bagno, vieni."

Non feci in tempo a svoltare l'angolo che mi si piazzò davanti il Vice Preside.

"Voi due. In classe. Subito. Oppure sarò costretto a sbattervi in presidenza."

Brenda aveva qualcosa di strano. Mentre tornavamo in classe continuava a fissarmi con sguardo preoccupato. Pensai che comunque non fosse stato nulla di così grave.

Hope || NewtmasWhere stories live. Discover now