Capitolo VI.

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THOMAS'S POV.

"Thomas! Allora?"

"Che cosa..?"

Davanti a me c'era il mio migliore amico Minho che stava gesticolando in modo forsennato.

"Come al solito sei immerso nei tuoi cacchio di pensieri. O stavi pensando ad un certo Newt?"

"Ti prego, stai zitto."

"Mettiti con lui e non rompere. Ti si sta fondendo il cervello."

"Ehi, guarda che lui mi piace. Sto facendo tutto per il suo bene."

"Sembri un personaggio uscito da un film trash romantico."

"Tu pensa a Brenda e taci."

"Ci penso eccome, ma mi piacerebbe che anche tu avessi qualcuno. Stai sprecando una possibilità. Sono tre settimane che ti viene dietro!"

"Non mi sta venendo dietro."

"Ah giusto, ti muore dietro."

Sospirai e mi voltai, non avevo voglia di ascoltarlo un minuto di più. E inoltre, non riuscivo a mettermi in testa come un tipo come me potesse piacere ad un tipo come Newt. Era troppo strano. E come diceva Minho, mi si stava fondendo il cervello per le mie infite seghe mentali.

"Thomas, guarda che non mi hai ancora risposto."

"Eh...?"

"Mi aiuterai?"

"Per cosa, Minho?"

"La festa!"

La festa. Il party. Quasi me ne stavo dimenticando. Erano due anni che Brenda e Minho stavano insieme, e lui voleva prepararle una super festa. Io ovviamente, avrei dovuto aiutarlo.

"Già..sì, certo..conta su di me."

"Ti aspetto a casa mia dopo il tuo turno al Bar."

"In realtà passerò un po' dopo, devo andare a casa a vedere come sta mia madre. Mi sento sempre così egoista."

"Thomas, è normale che tu stia il più possibile fuori da quella casa. È normalissimo."

"Ma mi sento un cacchio di egoista di sploff. Ci vediamo dopo."

Non avevo per niente voglia di aiutare Minho a preparare la festa, inoltre non sapevo nemmeno se ci sarei andato. Sapevo che avrebbe invitato praticamente tutta la scuola, la proposta per me non era allettante. Ma Brenda e Minho erano i miei due migliori amici, non avrei mai potuto abbandonarli.

Dopo il turno al Bar, mi avviai a casa di Minho. Ogni volta che mi mettevo le cuffiette e ascoltavo una canzone i miei pensieri andavano sul biondo. Era incredibile. Dovevo farmi passare quel caspio di interesse.

Minho mi ordinò diversi spostamenti e compiti per tutto il resto del pomeriggio. Dopo due ore stavo per accasciarmi a terra.

"Ci sarai, vero?"

"Non lo so Minho."

"Ma devi esserci!"

"Minho..."

"Devi."

"Lo sai che vi voglio bene.."

"Allora vieni a questa cacchio di festa."

"Ci sarò. E ora smettila di assillarmi.."

"Ti voglio bene anche io."

Minho mi tirò una pacca sulla spalla e mi fece un mezzo sorriso. Tutto sommato ero enormemente fortunato ad avere un migliore amico come lui. Io lo sopportavo e lui mi sopportava. Sempre.

Lungo il tragitto per tornare a casa vidi Charles dietro il vicolo vicino al nostro cancello. Ovviamente, stava spacciando roba. Avrei voluto prenderlo a pugni.

Feci finta di nulla ed entrai in casa.
Mia madre era accasciata sul divano, palesemente ubriaca.
Beh, almeno non era fatta.

"Mamma.."

Mi avvicinai lentamente al suo viso e lo accarezzai. Non appena mi vide le si illuminarono gli occhi, già lucidi a causa dell'alcol.

"Thom.."

"Andiamo, ti accompagno di sopra."

Mia madre non si reggeva in piedi. Quel coglione era ancora fuori, chissà dove.
La accompagnai di sopra e la misi a letto, poco dopo sentii la sua presa sul mio polso.

"Il mio Thomas."

Mi sedetti vicino a lei e le accarezzai i capelli.

"Promettimi una cosa. Continua ad essere così come sei. Tu stai vincendo e vincerai. Devi fare quello che ti fa stare bene. Non essere come me."

"Mamma.."

"Promettimelo."

"Te lo prometto. Ma tu.."

"Shh. Ho bisogno di dormire. Puoi spegnere la luce, tesoro? Sono così stanca.."

"Certo, mamma."

Sospirai, non di sollievo ma di dolore.

Mi misi a pulire quello che potevo e mi avviai in camera mia.

Mi stavo per addormentare quando mi ritrovai ad inviare un messaggio all'ultima persona alla quale avrei voluto inviarlo: Newt.

- Ci sarai alla festa di Minho? -

Nemmeno un minuto e il mio cellulare vibrò di rimando.

- Mi piacerebbe. Tu ci sarai? -

- Probabile. -

Digitai il messaggio e mi girai su un fianco. Come mi stavo comportando?

- Mi piacerebbe vederti. -

Rilessi il messaggio più volte, ma non risposi.

Mi limitai a lanciare il telefono sul fondo del letto.

Perché doveva essere tutto così complicato?
Perché io dovevo complicare tutto?

Cercai di addormentarmi, non appena sentii un rumore. O meglio, la voce di mia madre.

"No..Charles..non voglio. Adesso no."

"Zitta. Qui comando io."

"Charles..adesso no. Charles.."

"Zitta!"

Uno schiaffo.
E poi il cigolio del letto.

Avrei voluto ammazzarlo. Ero sul punto di fare qualcosa di drastico, con il viso attaccato alla parete mentre ascoltavo quel verme spingersi dentro mia madre.

Ma mi limitai solo a piangere nel buio della mia stanza.

La sera dopo sarei andato a quella cacchio di festa.
Avevo deciso.

Hope || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora