Capitolo XX.

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THOMAS'S POV.

Ignorai una valanga di messaggi inviati da Brenda i quali dicevano tutti che la mia casa, o meglio la casa di Charles, era circondata dai poliziotti. Ci mancava soltanto che fossi diventato un ricercato anche io. Sicuramente avrebbero interrogato anche i miei amici e non sarebbe finita bene. Dovevo trovare mia madre e mia sorella il prima possibile.

"Tutto okay?"

Newt mi scrutava da vicino, preoccupato.

"Casa mia è circondata dalla polizia. Prima o poi doveva succedere."

Sospirai. Che razza di zona era il South Bronx? Sembrava un brutto incubo. Peggio di dove ero cresciuto io.

"Tommy, ormai siamo qua. Che cosa possiamo fare? Tu non hai commesso nessun reato, sono stato io..a rubare il fascicolo a mio padre."

Mi avvicinai a Newt ma non lo presi per mano. Era una brutta zona e non potevo sapere chi avremmo incontrato.

"Senti, nessun reato è grave quanto quello di Charles! E non ti succederà nulla per questo. Te lo prometto."

Newt mi sorrise e parve volermi abbracciare, ma accellerai e gli feci uno sguardo di intesa che lui capì, fortunatamente.

Cercare il numero 51 in una zona così grande poteva sembrare un'impresa. Dovevamo chiedere a qualcuno, ma già parecchie persone ci lanciavano occhiate che non mi stavano piacendo per niente. Meglio non correre rischi e cercare da soli.

Poi semplicemente decisi di usare Maps.

"Thomas tutto questo è da persone senza ragione. Non te lo ho detto fino ad adesso ma penso sia il caso di contattare un avvocato e chiamare la polizia. È insano. Può succedere qualcosa di grave. E se Charles fosse armato?"

Era palesemente preoccupato e pieno di ansia per me, per lui, per la situazione. E cosa più importante, detestavo ammetterlo ma aveva ragione. Che caspio stavamo facendo? Io ero sempre stato impulsivo, ma Newt rappresentava i miei limiti e dovevo ringraziare che fosse lì con me.

"Lo so. Io..lo so. Ma devo..Newt è questione di vita. Mia madre non può finire in galera. E se non le credessero? Se lui l'avesse costretta a fare qualcosa? Solo lei sapeva il luogo di nascita di Madelaine!"

"Thomas calmati. Hai tutte le ragioni di essere preoccupato e di pensarla così. Ma non siamo eroi..questi sono compiti che devono svolgere persone qualificate. Io ti dico questo perché tengo a te e se ti succedesse qualcosa non so che cosa potrei fare."

Newt mi guardò intensamente e io capii che dovevo trovare un altro modo per aiutare la mia famiglia.

"Ti prometto che non farò cose insensate. Cerchiamo questo posto e valutiamo la situazione. Okay?"

"Va bene, Tommy. Mi fido di te."

Sorrisi al mio ragazzo e mi incamminai verso il sottopassaggio. Maps diceva che il 51 era proprio lì. Ma io non vedevo nulla. Niente.

"Forse non funziona in quella zona. O peggio, ci siamo sbagliati. Io mi sono sbagliato a tradurre il biglietto.."

Presi la mano al biondo, eravamo soli e poi volevo sentire un contatto con lui.

"No. Non dire così, tu.."

Non finii la frase perché fummo interrotti da una figura losca vicino a noi.

Era anziano e portava una giacca davvero troppo grande.

"Ah! E così, state cercando i numeri del Labirinto eh? Li state cercando?"

Io e Newt ci allontanammo di qualche centimetro immediatamente e ci fissammo perplessi.

"Numeri del Labirinto...?"

Il vecchio fece una risata inquietante e parve tossire, gesticolando verso di noi.

"Oh! Sì! I numeri del Labirinto state cercando! I numeri degli spacciatori, dove vivono gli spacciatori più pericolosi."

Decisi di rispondere impulsivamente e di stare al gioco.

"Oh..si, esatto. Proprio quelli. Stiamo cercando il numero 51. Lei sa dove si trova?"

Newt mi strinse il polso con forza.

"Oh ragazzo mio! Certo che lo so. Ti sembro una persona distinta io? Seguitemi. Io so tutto."

E così mentre Newt mi fissava come se fossi impazzito senza mollare la mia mano, decisi di seguire quello strano signore fuori dal sottopassaggio. Che cosa poteva capitare di peggio?

Hope || NewtmasWhere stories live. Discover now