Capitolo XXIV.

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"Thomas, svegliati."

La voce del biondo riecheggiò lievemente nella stanza buia dove ci trovavamo.

Aprii un occhio. Era tutto vero. Non era stato solo un sogno. Mi trovavo con Newt in una delle case del ghetto. E con noi c'erano Brenda e Jorge attorniati da diversi agenti sotto copertura. Per un attimo avevo creduto di svegliarmi nella mia stanza a Chicago, con mia madre in cucina intenta a tapparsi le orecchie per le urla di Charles e la sveglia che suonava per ricordarmi di andare a scuola e al lavoro. Mi ricordai tutto però, perché era lì, ed effettivamente non potevo proprio cancellarlo dalla mente.
Ma poi allungai una mano, tastai sul pavimento e raggiunsi quella di Newt. La strinsi nella mia e per un attimo mi sentii sollevato da tutto quanto il mondo che mi circondava.

"Hermano."

Una voce roca fece sussultare me e il mio ragazzo. Era Jorge. L'uomo dai capelli brizzolati e la carnagione olivastra ci stava fissando intensamente nel buio della stanza tanto che mi parve di vedere le sue pupille.

"Alla buon ora. Vi informo che stiamo per seguire il caro Charles e i suoi amichetti fuori dal ghetto. Siamo stati contattati poco fa riguardo tua sorella e tua madre. Non sapevamo ancora nulla ma grazie a te abbiamo elaborato un piano ancora prima dell'avvertimento dal dipartimento. Il nostro piano era sbattere in galera il capo cicano ma a quanto pare ci è tornato utile. Ora vi spiego ma vi avverto: se farete una mossa diversa da quelle previste, siete fottuti."

A quanto pare uno dei fratelli della famiglia cicana più importante del ghetto aveva fatto amicizia con Brenda, la quale lo aveva abbindolato e lui le aveva riferito che avrebbe voluto cambiare casa trasferendosi con lei. Charles era il co - assistente più importante nonché uno dei capi del ghetto bianco anche per via delle sue origini mezze cicane.

"E così vogliono discutere con noi, perché ci incolpano della decisione di uno dei fratelli di andarsene con Brenda. Hanno paura perché è sicuramente ricercato e potrebbe portare la polizia a loro, andandosene. Tutto qui. Non gliene frega un cacchio della famiglia e di tutta quella sploff. Il nostro piano era proprio questo. Se Charles è immischiato scopriremo dove tiene tua madre e tua sorella. Ci hanno invitato nel loro ghetto. Ora: tu e Newt dovrete restare dentro il nostro Camion per tutto il tempo il cui si svolgerà questa discussione. Potrebbe finire male, noi siamo addestrati per questo ma voi no. Vi riporteremo a casa. Siete sotto la nostra protezione."

A me non importava della loro protezione. Mi interessava soltanto trovare la mia famiglia.

Ovviamente aspettammo la sera per fare qualcosa. Io e Newt eravamo sul sedile posteriore di un grosso Camion e vicino a noi c'erano diversi agenti vestiti in modo normale ma con le armi in bella vista per via dei vetri oscurati.

Fu Brenda a parlare.

"Andrà tutto bene. Dovete solo restare qui."

Annuii impercettibilmente con il cuore che mi batteva all'impazzata e la mia mano stretta in quella del biondo.

"Tommy, ci sono io con te. Sappi che sei l'unica persona per la quale avrei fatto una cosa simile. Quindi non fare cazzate. Guardami."

Newt mi osservava da vicino con il viso teso e gli occhi spalancati.

"Ti sto guardando."

Deglutii. Non ero certo di quello che stava succedendo intorno a me. Non ero certo di quello che stava succedendo nella mia testa.

"Non lo so se io ti basto in questo momento. A me basta stare con te. Spero che una piccola parte del tuo cuore mi stia sentendo adesso."

Aprii la bocca ma non riuscii a dire nulla al ragazzo seduto al mio fianco. Era tutto vuoto nella mia testa.

Quello che successe dopo fu parecchio confuso.

Quello che vidi fuori dal finestrino dell'auto mi fece tremare da capo a piedi. Per la paura, la rabbia, il disgusto.
Charles era di fronte a Jorge. Brenda era con lui e intorno c'erano altri membri insieme a un tizio alto e robusto che evidentemente doveva essere il capo cicano.

Inizialmente parlarono in modo tranquillo, goccioline di sudore imperlavano la mia fronte quasi madida.

"E così mio fratello vuole andare a vivere con tua figlia. Ci vuole abbandonare in un momento così difficile. State rovinando la nostra famiglia."

"Non è come credete. Brenda voleva solo divertirsi, non scaldiamoci tanto."

"Ti rendi conto Jorge, che potremmo essere tutti fottuti per questa storia del cazzo? Sono obbligato a fare sparire Brenda."

A parlare furono l'uomo robusto, Jorge e Charles. Tutto fu interrotto bruscamente dal ragazzo innamorato di Brenda, la quale non sembrava affatto ricambiare poiché sotto copertura.

Si buttò letteralmente su di lei proteggendola con le mani.

Poi Jorge toccò la spalla di Brenda e le fece un cenno.

"Vi propongo uno scambio."

Grazie al cielo avevamo i microfoni per sentirli.

"La bambina che tenete in casa in cambio di Brenda. Può vivere con voi così i due innamorati non si dovranno trasferire. Allora?"

Al che Charles sembrò alternarsi e non poco.

"La bambina. Cosa? Tu..cosa sai? Chi sei tu?"

"Amico, l'abbiamo vista qualche volta. E dai, ci farebbe comodo una piccoletta. Siamo tutti vecchiacci qui."

"No no no. Non mi torna niente. Tu ci dai tua figlia per prendere una bambina. No no no...non mi torna! Chi sei? Sei una spia! Siete delle spie?"

Conoscevo Charles, e in quel momento non era solo alterato ma era annebbiato dalla rabbia. Non lo avrebbe calmato nessuno.

"Amico, qui nessuno è una spia! Hermano, ti ho solo proposto uno scambio."

"E sai anche della donna? Se hai visto la bambina hai visto la donna che era con lei. Chi sei? Rispondi pezzo di merda!"





Non ricordo molto riguardo quello che successe dopo. Ricordo un grosso camion diretto proprio addosso al nostro. Noi che ci ribaltiamo, gli occhi di Newt incastonati nei miei, vetri rotti. Io che cerco di uscire dal veicolo nostante i pezzi di vetro siano conficcati nelle braccia, che cerco di trascinare Newt fuori di lì. Charles che tira fuori un'arma, mia madre e mia sorella che gridano il mio nome davanti a Jorge, un colpo di pistola.

Il buio.

Hope || NewtmasWhere stories live. Discover now