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Dopo essermi preso cura del nostro fiore e avverlo innaffiato, corsi da te un po' più tardi della solita ora.
Invece però delle belle canzoni che intonavi mi accolse qualcos'altro. I tuoi singhiozzi soffocati arrivarono chiari alle mie orecchie e a sentire quei suoni il mio cuore sembrò non reggere per qualche secondo. Perché piangevi?
❝Jimin...?❞
❝S-sì sto bene, torna a casa❞ non potevo vederti, essendo dietro la siepe, ma sapevo che se avessi visto il tuo volto in lacrime non avrei più ragionato lucidamente. E, nonostante la tua voglia di rimanere solo, io non volli ascoltarti e scavalcai la siepe dalla montagnella di terra. Il paesaggio che mi si mostrò un attimo dopo era spaventoso. Quell'appezzamento di terreno era incolto e spoglio, non c'era nient'altro oltre ad una baracca decadente, la tua palla e tu, che siedevi in un angolo. Eri in uno stato pietoso. Rannicchiato su te stesso, le braccia nascoste dalle lunghe maniche che abbracciavano le tue minute gambe piene di lividi.
❝C-che ti è successo?❞
Mi guardasti sconvolto, il tuo viso bellissimo quasi sfregiato. ❝No, ti prego vai via! Yoongi ti prego torna da dove sei venuto!❞ Eri spaventato, tremavi come un'indifesa foglia d'inverno. Che ti avevano fatto?
Corsi ad abbracciarti, senza pensarci due volte. E tu gridasti per il dolore che ti provocò la mia stretta sul tuo corpo quasi deturpato. ❝Ci sono io, ci sono io. Andrà tutto bene, vieni a casa con me❞ cercai di convincerti, baciandoti le ferite, cercando di lenire il tuo dolore.
❝Te lo chiedo per favore! Vai via, o farà del male anche a te!❞ urlasti disperato, la tua voce spezzata.
❝Io chiamo la polizia. Chi ti fa del male?!❞
❝Nessuno, andrà tutto bene se te ne vai. Tutto quanto, te lo prometto❞ mi convinsi a lasciarti in pace, il tuo sorriso falso mi rassicurò, perché non riuscii a resistere alle tue pressioni e a stare al tuo fianco comunque?
❝Ci vediamo domani allora❞ dissi preoccupato, tu annuisti.
Scavalcai la siepe e non appena fui lontano qualche passo da te, una lacrima rigò il mio volto. Tornai a casa e non ci volle molto che mi accorsi che il nostro fiore stava lentamente appassendo.
