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Louis sta fischiettando spensierato, si è appena abbassato per recuperare la chiave di riserva dallo zerbino di Niall e sta aprendo la porta con una lentezza estenuante. È sabato e, come ogni sabato, li aspetta un film sul divano con qualche schifezza da mettere sotto ai denti. Qualcosa è diverso però, infatti smette di fischiettare nell'esatto istante che gli pare di sentire un gemito.
Lascia la chiave sul piccolo mobile dell'ingresso per poi chiudere la porta senza far rumore, con la fronte aggrottata e tanta confusione in testa. La casa è completamente silenziosa, se non per un appena udibile ronzio e dei lamenti che si sentono ad intervalli. Vengono dalla stanza degli ospiti e non ci pensa due volte ad andare proprio lì. Entra di soppiatto senza nemmeno prima affacciarsi per controllare e se ne pente immediatamente. Urla un'imprecazione abbastanza alta per poi coprirsi gli occhi con una mano.
Harry è inginocchiato sul letto, le sue gambe sono spalancate e tra esse si trova un'arrossata erezione che richiede attenzioni. Sta cavalcando un grosso vibratore, o almeno lo stava facendo finché Louis non lo ha disturbato in quel modo brusco.
Si lascia cadere steso su un fianco, facendo automaticamente scivolare il giocattolo un po' fuori dal suo orifizio. È completamente nudo, ha solo un collare in cuoio al collo, un collare da sottomesso con un piccolo anello in metallo davanti. Non ha problemi a farsi vedere nudo, quindi pensa a riprendere fiato con un sorriso pigro sulle labbra. Gli mancava così poco per riuscire a lasciarsi andare...
Niall spegne la telecamera con la quale stava riprendendo la scena per girarsi verso Louis con la faccia da persona incazzata. E lo è parecchio.
«Louis! Ci stavamo lavorando da quasi trenta fottuti minuti, cazzo! Era perfetto, Dio. Non puoi rovinarmi il lavoro in questo modo!» si avvicina a lui minaccioso, lo afferra per il colletto della camicia che porta sbottonata accompagnata da una t-shirt semplice e lo trascina fuori dalla stanza scatenando una timida risata da parte di Harry che, intanto, si libera del giocattolo per spegnerlo e scende dal letto con un saltello. Afferra la sua vestaglia bianco crema dalla sedia lì vicino e la indossa per poter andare a bere qualcosa in cucina, sente la gola secca. Troppe urla.
«Ma Niall, perché registrate qui? Cosa ne sapevo io? Oh Dio, l'ho visto nudo» si lascia cadere sul divano, Louis. Si copre il volto con le mani e posa i gomiti sulle ginocchia leggermente divaricate.
«Potevi evitare l'urlo, imbecille, è quello che ha mandato tutto a puttane! Niente contro di te, amico» si riferisce ad Harry con l'ultima frase, regalandogli un sorriso che viene ricambiato.
Riesce a vederlo sedersi su uno sgabello e versarsi del latte in un bicchiere alto perché la cucina e il salotto si trovano l'una di fronte all'altro. Non sembra essere soddisfatto però, infatti si alza per prendere una cannuccia a strisce rosse e bianche per bere senza rovinare il suo fantastico lucida labbra.
Fa spallucce poi, facendo capire a Niall che, ovviamente, non l'ha presa sul personale.
«Dovete rifarla da zero?» chiede Louis.
Ha lo sguardo basso e si morde il labbro per un'istante, è dispiaciuto.
«Perché pensi che altrimenti Harry stia bevendo del cazzo di latte seduto di là? Se lo sta facendo ammosciare, idiota,  ma penso che già la tua faccia ce l'abbia fatta a fargli raggiungere l'obbiettivo» Niall si ritrova ad incrociare le braccia al petto e a guardare il suo amico d'infanzia dall'alto come fa un genitore con un figlio che ha appena fatto una marachella.
«Scusate! Allora me ne vado e torno domani, o magari mai più» Louis si alza in piedi e si sistema i jeans sollevandoli sui fianchi. Ha le guance un po' arrossate per l'imbarazzo e non riesce a guardare in faccia Harry. Però ci prova e, quando lo fa, Harry gli fa ciao con la mano sorridendogli mentre morde la cannuccia. Provocante, anche senza farlo apposta. Si attorciglia annoiato una ciocca di capelli intorno al dito poi. Puntella l'altro gomito sul tavolo e apre il palmo della mano per posarci la guancia, Louis deve ammettere che è comunque sensuale, con le gambe accavallate e la vestaglia che ricade morbida sul suo corpo creando piccole pieghe che creano a loro volta un bel gioco di ombre.
«Non iniziare a fare lo stupido, che lo sei già abbastanza. Puoi venire ogni volta che vuoi e lo sai, ma Dio mio, guardati intorno! Hai visto che stavo lavorando e hai urlato lo stesso, capisci? Anche se è stato un gesto istintivo, ha rovinato tutto. Quindi adesso, per farti perdonare e per punizione, ti metti a sedere accanto a me e guardi come faccio le riprese. Così capisci che il mio lavoro è una cosa seria quanto il tuo. Scrittore dei miei coglioni» Niall, per far capire il suo importante ruolo, gli tira una sberla dietro al collo. Poi lo spintona fino alla camera degli ospiti e lo spinge giù con forza per metterlo a sedere sulla sedia vicino alla scrivania.
«E zitto.»
«Niall, no! No, no. Come ti viene in mente? Guardare Harry mentre si masturba? Mai!»
«Ah, perché, preferisci pagare per vederlo da uno schermo?»
Quella frase è sufficiente per fargli chiudere la bocca e per farlo imbronciare, sembrando un bambino di sette anni che fa i capricci.

Whore Where stories live. Discover now