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Harry è riuscito a cavarsela con un paio di punti. Quattro, per essere precisi. Louis aveva continuato a chiedergli scusa per avergliela gufata tutto il tempo, mentre i punti venivano applicati. È quasi certo che il medico abbia riso di lui, ma l'importante è che adesso Harry stia bene.
Gli sta massaggiando i piedi, comunque. Perché lo aveva portato via con così tanta fretta che non gli era importato del fatto che stava indossando solo dei fottuti calzini antiscivolo con dei coniglietti bianchi.
«È molto rilassante. Grazie, Teddybär» Harry chiude gli occhi per qualche istante e appoggia la testa sullo schienale del divano, ha un cuscino dietro la schiena e ne stringe un altro sull'addome. C'è questo piccolo sorriso ad increspargli le labbra che lo rende così bello e Louis non riesce a trattenersi dal dirglielo. Lo fa arrossire, come sempre. Ama quella tonalità di rosa sulle sue guance.
Harry arriccia le dita dei piedi e tira improvvisamente giù le gambe. Cambia posizione per riuscire ad accoccolarsi con la testa sulla spalla di Louis e un braccio intorno al suo addome, gli lascia un bacio sulla guancia coperta dal solito strato di barba. Gli piace così tanto.
«Mi è arrivato un messaggio mentre guidavi come un criminale verso l'ospedale, Lou. Ho una settimana di tempo per fare il trasloco nella casa nuova, devo assolutamente lasciare quella vecchia» arriccia il naso per via di alcuni capelli che gli solleticano il viso. Louis gli accarezza gentilmente una coscia scoperta. Vorrebbe toccarlo sempre, costantemente. Ha la pelle così morbida e liscia, è così piacevole accarezzarla.
«Ti aiuterò» sospira «perché ho l'impressione che tu abbia un sacco di cazzate in quella casa, quindi saranno un sacco di scatoloni.»
«Heeey!»
«Vuoi dirmi che non è vero? Ho visto solo la quantità di scarpe e mi è bastato per sentirmi male. E poi, dico io, hai sempre le solite ai piedi! A cosa ti servono due pareti piene?»
«Mi piacevano e le ho comprate, che c'è di male? Tu come minimo avrai ottantadue paia di Adidas, ma mica mi lamento» Harry gli tira una gomitata nel fianco, ridacchia per la smorfia di dolore che gli provoca, però la manda via con un bacio lento. Riesce a sentire il suono che producono le loro labbra insieme ed è così perfetto.
Louis stringe la presa sulla sua coscia, ma viene fermato.
«Adesso che ho fatto?»
«Non sono ancora tornato dall'estetista e penso di averne un disperato bisogno, non voglio farti senso» scrolla le spalle, Harry. Si sta davvero trattenendo per non arrossire, questa volta.
«Ma se non hai nemmeno un pelo! Okay, sentimi, sei bellissimo così. Intesi? E adesso zitto che ho intenzione di farti venire in quei pantaloncini» Louis sbuffa una risata mentre alza rapidamente gli occhi al cielo, lo fa sedere sul suo grembo e riprende ad esplorare la sua bocca con un altro bacio più o meno casto. Entrambi serrano gli occhi, ma Louis riesce comunque a guidare la sua mano sotto la maglietta di Harry per accarezzargli un capezzolo. Lo scopre già turgido, non riesce a trattenere un piccolo sorriso mentre lo bacia ancora e ancora.
Harry si aggrappa alla sua maglia, mugola e apre le gambe per spingersi più in alto in modo da raggiungerlo meglio. Interrompe il bacio per riprendere fiato, concentra la sua attenzione sul collo di Louis e potrebbe aver deciso di farci un succhiotto bello grande nell'esatto istante in cui sente l'elastico dei pantaloncini venire tirato.
Louis se lo sta tenendo stretto al corpo con un braccio dietro la sua schiena, sente il viso accaldato e gli occhi un po' lucidi.
«Il mio piccolo bravo ragazzo, così bello...» si rende conto di non ragionare più lucidamente quando Harry torna all'attacco e riprende a mordergli la pelle ambrata appena sopra le clavicole. Gli piace così tanto sentire il modo in cui i suoi denti lo graffiano.
Harry ha già un principio di erezione.
Louis, quando se ne accorge, gli stringe possessivamente una natica e prende a toccarlo da sopra il tessuto leggero. Harry è così sensibile che sospira non appena viene toccato e presto le sue braccia finiscono intorno al collo di Louis. Non sa esattamente cosa sta facendo, ma deve reggersi a qualcosa altrimenti sente che potrebbe benissimo cadere dal divano.
Louis infila la mano nei suoi pantaloncini, sposta l'elastico dei suoi slip ed è deciso quando gli afferra il cazzo già bagnato.
Harry piagnucola sulla sua spalla. Non può farcela.
«Sei così bravo, amore, solo per me» gli bacia la fronte, Louis. I suoi movimenti sono lenti ma decisi, gli stuzzica la punta per poi scendere verso i testicoli e massaggiarli piano.
E Harry potrebbe benissimo piangere per questo.
Muove i fianchi verso la mano di Louis, si morde il labbro e chiude forte gli occhi per non venire così ridicolmente presto.
Ma Louis non sembra della stessa opinione dato che stringe la presa e aumenta l'intensità dei movimenti del suo polso.
Harry viene piano, giusto il tempo di far fare uno scatto in avanti al suo bacino e rilasciare un profondo sospiro mentre Louis toglie la mano dai suoi pantaloncini per mettergliela sul fianco e baciarlo un'altra volta.
Per Harry è tutto così perfetto che neanche risponde al telefono che sta vibrando sul tavolino davanti a loro.

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