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Louis sul divano ci si sveglia da solo.
Non si sentiva più comodo ma, guardando con un solo occhio aperto l'orologio alla parete, è contento di sapere che ha dormito un bel po'.
Si sente meglio, più rilassato, riposato, energico.
Quelle ore di sonno gli servivano decisamente tutte, adesso si metterebbe molto volentieri a scrivere qualcosa.
Ne ha così voglia!
È automatico però il fatto che si metta subito a cercare Harry, perché la casa gli sembra fin troppo silenziosa ed è strano.
Si, insomma, Harry riesce sempre a farsi sentire in qualche modo.
Quando cammina, ad esempio, Louis riesce sempre a distinguere i suoi passi, il suono che dei suoi piedi scalzi che incontrano il pavimento (ha l'andatura abbastanza goffa in casa e i piedi grandi non aiutano).
Se dorme, Louis riesce a percepire il suo delicato russare. Lo trova carino.
Quando mangia, invece, dondola appena sulla sedia, facendola stridere contro le mattonelle. Se si trova sotto la doccia canticchia.
Louis non sente nessuno dei suoni con i quali ormai si è abituato a convivere e in un attimo è in piedi.
È attento, forse un po' preoccupato.
Si guarda intorno con la fronte aggrottata, si strofina entrambi gli occhi con le mani chiuse a pugno per riuscire a mettere meglio a fuoco ciò che vede.
Pensa che Harry potrebbe essere uscito, così si incammina verso la cucina per capire se è stato lasciato un biglietto o qualsiasi altra cosa che lo avvisa.
Si trova a metà strada nel corridoio quando, finalmente, lo sente.
È solo uno sbuffo, ma lo percepisce forte e chiaro e proviene dal bagno.
Va in quella direzione cercando di non farsi sentire, con il passo leggero quasi in punta di piedi.
Un lamento abbastanza forte lo fa fermare con una spalla appoggiata al muro.
Che stai facendo lì dentro, Herzchen?
Altri pochi passi ed è con la mano aperta sulla porta.
La spinge lentamente, sentendo un peso formarsi all'altezza del petto ed opprimerlo quando riesce a scorgere la figura di Harry accasciato a terra, a pochi centimetri dal gabinetto.
Il suo telefono dalla cover rosa è proprio lì, accanto ai suoi piedi, nell'angolo della stanza.
E lui si asciuga le lacrime in silenzio usando il dorso della mano, con un'espressione sofferente, il viso arrossato nascosto tra le ginocchia che tiene vicine al petto e a Louis ricorda tanto un bambino.
«Amore, no...» va ad inginocchiarsi davanti a lui, per aiutarlo ad asciugarsi il viso e accarezzargli le guance morbide.
Per rassicurarlo, confortarlo, tranquillizzarlo.
«Louis!» Harry pronuncia il suo nome tra i singhiozzi, gli esce più come un suono strozzato e si copre la bocca con una mano per questo.
«Shh, sono qui. Smetti di piangere, va tutto bene. Alle ist gut, ricordi?»
Annuisce arricciando il naso, si appoggia a lui e poi chiude gli occhi per calmarsi.
Già sentire il profumo di Louis lo fa tranquillizzare.
«Ti amo, Harry. Non piangere così, mi distrugge.»
«Starò bene, se mi coccoli» preme stancamente la guancia sulla sua spalla, Louis lo guarda rilassando l'espressione.
«Ah si?»
«Si...»
«Va bene, Herzchen, vieni qui» Louis si siede a gambe incrociate, la schiena appoggiata al muro e le braccia aperte in un tacito invito.
Harry si siede in silenzio sul suo grembo e si lascia accarezzare la schiena e i capelli.
Ha le labbra gonfie, perché è stato costretto a morderle per trattenere un probabile pianto isterico.
Louis lo bacia amorevolmente sulla fronte.
«Che succede, amore?»
«Uhm...penso di aver fatto una stupidaggine. Ho chiamato...mia madre ma, ecco, ha risposto mio fratello e...oh si, ho vomitato dopo» indica timidamente il gabinetto con l'indice per poi nascondere il viso nella curva del collo di Louis.
«È okay, Harry. Capita se si è nervosi, tranquillo, vai avanti.»
«Si? Be', all'inizio era arrabbiato ma poi mi ha proposto di fare una sorpresa alla mamma...andare a trovarla senza avvisarla...uhm. Ho detto di sì, ma non voglio farlo! Mi odierà così tanto, oh Dio» si copre il viso con entrambe le mani, scuote la testa e può sentire come il petto di Louis vibra quando ridacchia.
«Ti fai così tanti problemi per niente, Harry! Come può odiarti? È la persona che ti ha messo al mondo, non potrà mai odiarti, okay? Può solo arrabbiarsi, ma quello poi passa. Vai a trovarla, io dico che la renderai felice! Può solo far piacere vedere una persona bella come te.»
«Tu...verrai con me? Per favore?»

•••
Non è riletto, potrebbe far pena.
Ma, hey, non sono molto ispirata :(

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