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Harry ha voluto dire a Louis che la sua casa è quasi pronta, giusto per avvisarlo che presto avrebbe dovuto aiutarlo a spostare di nuovo tutte le sue cose.
Ovviamente si rifiuta di sistemare tutti i sui scatoloni da solo.
Questo significa che Louis ha immediatamente messo Matthew nel suo lettino che si trova nel soggiorno per mancanza di spazio per poter trascinare Harry silenziosamente e tristemente nella camera da letto che ancora condividono.
Non dice niente, lo fa solo stendere sul letto e si attacca al suo corpo caldo per poterlo abbracciare per tutta la notte.
Non è pronto a lasciarlo andare, non vuole più dormire da solo e ha paura di sbagliare qualcosa nel tenere Matthew con sé per tutto quel tempo da solo.
Tira su con il naso giusto prima di premere il viso nella felpa morbida che indossa Harry e chiude gli occhi per non pensare che presto dovrà separarsi in un certo senso da lui.
Cavolo, non è affatto pronto.
«Lou, non ti sembra di essere un po' troppo drammatico?»
«No» scuote appena la testa, strofinando di conseguenza la guancia su quel tessuto che ormai ha preso il profumo di Harry.
Ah, Harry comunque lo trova molto dolce.
Per questo incrocia rapidamente le loro gambe e appoggia il mento sulla sua nuca per riuscire ad inglobarlo completamente in uno dei suoi abbracci.
Louis a volte è così piccolo.
Il suo piccolo.
Lo ama.
«Sarò comunque vicino, poche vie più avanti» lo dice a bassa voce, perché la stanza è così silenziosa che si riescono a sentire solo i loro respiri e qualche suono attutito proveniente dall'esterno come quello di qualche auto che passa nella via.
Non ottiene una risposta da Louis, così prende ad accarezzargli la schiena con movimenti lenti e rilassanti.
Ed ecco che subito lo sente sospirare grato per quelle attenzioni.
«E potrai venire da me ogni volta che vorrai, o viceversa» abbassa di poco la testa, in questo modo la punta del suo naso va a nascondersi un po' tra i capelli di Louis e riesce a distinguere molto bene il suo buon odore.
Sfarfalla con le ciglia, non riuscirà mai a descrivere quanto lo ama.
Lo fa sentire a casa.
«Continuerai a subire il mio tofu gommoso o le mie uova biologiche e a sentire le mie lamentele per ogni volta che berrai direttamente dal cartone del latte, Lou. Non cambierà niente» non ha mai visto Louis così.
Sensibile, con il bisogno di essere rassicurato e coccolato.
Non sa se gli piace, è una cosa nuova.
Non sa nemmeno se lo sta tranquillizzando nel modo giusto.
«Invece si» la voce di Louis risulta ovattata dato che sta parlando alla felpa e non a Harry, ma non importa.
«Io non voglio, mi sono abituato alla tua presenza qui.»
«Piccolo, ti ho detto che mi avrai ancora intorno abbastanza spesso. Te lo prometto, ma non essere triste per una cosa del genere» Harry vorrebbe mandare tutto a quel paese e restare ancora in quella casa con Louis quando lo sente piagnucolare e stringersi maggiormente a lui.
Ma in realtà deve anche fare un sacco di cose.
Non va più da nessuna parte e esce di casa solo per andare a lavoro, da quando sta con Louis sembra che il tempo per lui si sia fermato.
Forse un po' di distacco non gli farebbe poi così male.
«Oh, Lou...» gli bacia la fronte più volte, poi Louis si solleva di qualche centimetro solo per riuscire a guardarlo in faccia e non resiste dall'unire per un'istante le loro labbra.
«Teddybär ha messo il broncio.»
«Guarda che è colpa tua!»
«Oh Dio, cosa ho fatto! Ho reso triste un Teddybär !» Harry lo prende in giro, lo fa punzecchiandogli i fianchi e scatenando così una risata timida e appena udibile.
Questa è nuova.
«Harry, dài! Sono serio» Louis alza un po' la voce per sembrare il più autoritario possibile.
Ovviamente fallisce miseramente nel suo intento.
Spinge via Harry con i palmi aperti sul suo petto e si mette a sedere incrociando le braccia al petto.
«Che fai? L'incazzato?»
«Si.»
«Quindi mi stai dando un motivo in più per andarmene, mmh...» Harry fa finta di pensare, mettendo una mano sotto al mento e aggrottando la fronte.
Poi si alza dal letto e si mette a cercare le sue scarpe, sedendosi sul pavimento per infilarle ai piedi.
Louis lo osserva di sottecchi.
«Allora buonanotte, Louis.»
«Aspetta! Stavo scherzando!»
Harry si gira di spalle per nascondere un sorriso, Louis gli salta sulla schiena e si tiene con le braccia attorno alle sue spalle.
«Metti via quelle scarpe, stanno male con la tuta.»
«Lo sapevo, piccolo

•••
Ho provato un po' ad invertire i ruoli, com'è?

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